ancora miti, riti e liturgie di abbordaggio metropolitano

Cerca nel blog

mercoledì 30 dicembre 2009

Tutti amano Paolo Fox


Anche quest'anno l'oroscopo di Paolo Fox è un must.

Per chi ci crede, per chi non ci crede e anche per chi dichiara a chiare lettere che si tratta solo di inutili ciancie.

Inutile negarlo: tutti amano Paolo Fox!

Qui sotto, le anticipazioni per il 2010

DA ARIETE A VERGINE





DA BILANCIA A PESCI








giovedì 24 dicembre 2009

Sex and the city 2, what else?

Per tutte le nostalgiche della serie è in arrivo il nuovo film, ecco il trailer



giovedì 17 dicembre 2009

Smetto quando voglio


Eh si Sono Xmas addicted!!!
di Trippi

Ogni anno la stessa storia, mi riprometto di non prendere niente a nessuno, per decidere in corsa di fare almeno un pensierino futile alle persone più vicine e ritrovarmi con una marea di regali inutili per tutti, perchè non si sa mai!

Quest'anno avevo deciso di regalare bontà e speranza. Regalare biglietti della lotteria/gratta e vinci e prendere i parenti stretti per la gola organizzando il pranzo di natale, ops scusate, di Natale a casa con tanto di riffa per accapparrarsi i biglietti. Verranno i suoceri (separati, sono cane e gatto, so già che passeranno il tempo fare la gara a chi ha più acciacchi), le sorelle del fidanzato con relativi pargoli e mio fratello (più scombinato di me non so se riuscirà ad arrivare a casa mia in tempo per pranzare a mezzogiorno, l'ora in cui ci si alza nei giorni di festa nella mia famiglia). Ai cugini che mi hanno invitato per la vigilia porterò leccornie gastronomiche dop.

Ma poi si sa, la frenesia regalizia ti acchiappa e ti ritrovi a prendere biglietti della lotteria e bottiglie di vino per tutti, spendi più per il cestino etnico in cui piazzare i doni che per il patè! Ti scappano più monete per il biglietto d'auguri che per il gratta e vinci!

Ai bambini poi, mica puoi regalare la salsa di peperoncino piccante siciliana e come minimo tutto quello che pensi ce l'hanno già, doppio! L'anno scorso con il Signore delle tempeste prendemmo elicotterini gemelli per i figli di mia cugina e l'aeroplano per il nipotino dallo spacciatore di modellismo da cui si rifornisce il mio fidanzato.

Ma come tenere il livello di entusiasmo? Chiedi alle mamme, ma passi da un estremo all'altro, da quella che ti consiglia l'astuccio per le matite che il figlio ha già disintegrato dopo 3 mesi di scuola a quella che ti suggerisce il garage (solo per capire di che diamine si tratta devi fare una full immersion di cartoni animati e relativa pubblicità)!

Capisci che l'amore genitoriale ha troppe sfaccettature e lo ignori.

Ho adocchiato un posto nel percorso dalla metro al mio ufficio, un negozio di giocattoli diviso con una parte "moderna" e una, bellissima, con giochi creativi costruiti in legno! Peccato costino un patrimonio e rischino di essere apprezzati più dai grandi che dai piccini.

Alla fine passerò il prossimo week end a studiare gli scaffali del centro commerciale alla ricerca di quello potrebbe andare bene per il carattere di ognuno con la speranza che l'entusiasmo non duri giusto il tempo necessario a scartare il dono successivo.


giovedì 3 dicembre 2009

Amici


"Ciao Trip, allora fate l'aperitivo allo Zithum? Mi sa che vi raggiungo.

"Si ammori, siamo proprio fuori dal locale, in attesa che apra. Ma non dovevi andare all'Encanto?

"Dovevo, ma la tipa con cui dovevo incontrarmi ha dato forfait!

"Ah beh, allora sono la seconda scelta? Un ripiego?

"Si ammori, ma vieni subito dopo la patata!"


Non so voi, ma con una risposta così.. non posso che togliermi il cappello, o strapparmi i capelli!


Trippi

martedì 24 novembre 2009

E guardo il mondo da un oblò, mi annoio un pò


di Trippi


Ed eccomi qui, con due occhi nuovi di pacca, laserati e bruciacchiati a puntino.

Martedì 17 novembre, alle 14.15 sono entrata nella "sala operatoria" del Vista vision di Milano per correggere la miopia. Un quarto d'ora dopo uscivo chiedendo che mi si fornisse droga contro il dolore senza lesinare, diciamo pure in quantità industriale.

Sono stata coraggiosissima, niente panico neanche quando ho sentito l'odore di capelli bruciati, la mia cornea che evaporava. Talmente sborona e loquace che il chirurgo mi ha chiesto di fare silenzio. Eppoi alla faccia di chi scrive peste e corna sulla PRK non ho sofferto neanche un pò! Anche perchè ero talmente drogata di Toradol e sonniferi che il giorno dopo l'intervento non solo avevo gli occhi aperti, ma mandavo persino sms in giro!

Ora però, a distanza di una settimana sono subentrati un pò di problemi (a parte lo stomaco e la pelle pietosi per i farmaci), l'occhio sinistro, quello con cui i primi giorni vedevo così bene da farmi millantare: "che esageraaati, secondo me posso anche guidare!!" mi sveglia la notte con dei dolori acuti e preoccupanti, l'occhio che lacrima disperatamente, tanto panico e insonnia.
Insomma come mi ha detto l'oculista e il mio amico Dottor Stranamore (che mi ha consigliato lo specialista cui affidarmi), bisogna avere pazienza e concedere agli occhi il tempo necessario.
Il dottore mi ha dato due settimane di convalescenza e a differenza di quanto pensavo i primi giorni, temo me li dovrò smalloppare tutti e logorarmi di noia a casa.
Ho già precettato la socia per venire a farmi visita, chiaccherare un pò e ammazzare questo eccesso di tempo inutilizzabile come piace a me ;-).

Ora però basta pc, non devo esagerare.. vi terrò aggiornati!

venerdì 13 novembre 2009

I agree


«Uno, due, tre, quattro, cinque, sei: ecco un bambino è morto di fame».

Semplice, secco, senza musica né immagini. Solo Jacques Diouf davanti ad uno sfondo nero. Pochi secondi di video per lanciare sul sito http://www.1billionhungry.org./ la petizione online per dire «I agree», «sono d'accordo, dico no alla morte per fame» che oggi, nel 2009, mette a rischio la vita di oltre un miliardo di persone in tutto il mondo.
LA CAMPAGNA - È il direttore generale della Fao a metterci la faccia. Diouf lancia l'iniziativa in vista del vertice mondiale sulla sicurezza alimentare che si terrà a Roma dal 16 al 18 novembre prossimo e che radunerà molti grandi della terra a parlare di sicurezza alimentare. Ma soprattutto di emergenza fame. «Con un solo clic - spiega Diouf - chiunque potrà registrare il proprio dissenso rispetto all'attuale situazione che vede oltre un miliardo di affamati nel mondo e ogni clic servirà come spinta ad agire per i nostri capi di Stato e di governo». L'obiettivo di Diouf è quello di ottenere un miliardo di adesioni, come gli affamati: «Sono sicuro riusciremo a raggiungerlo».

martedì 3 novembre 2009

QUANTO MI AMI?


I SEGNALI DEL DESIDERIO E DELL’AMORE NON SONO GLI STESSI PER TUTTI:
OGNUNO DI NOI SI ESPRIME IN MODO DIVERSO


di Dottor Stranamore

Alcuni miei amici usano i farmaci contro l'impotenza a scopo, diciamo, ricreativo. Chi ha già erezioni sufficientemente utili può mostrare durezze granitiche o impegnarsi in rapporti plurimi lunghi 24 ore (a volte ingurgitando tre pastiglie nel corso di una notte). AI di là del fatto che ogni farmaco ha i suoi rischi, e che ognuno è libero di rischiare la propria salute a suo piacimento (io ad esempio fumo), il mio medico mi ha ricordato che essendo farmaci nuovi potrebbero col tempo mostrare danni irreversibili, come ad esempio una dipendenza o un'inefficacia. Io non correrei il rischio, se appena appena le cose possono funzionare da sole. Bisogna specificare che questi farmaci aiutano l'erezione ma non il raggiungimento dell'orgasmo. Capita a volte che l'erezione avvenga ma che sia difficile raggiungere l'orgasmo prima di aver inesorabilmente superato la resistenza del compagno/a, o aver superato la propria soglia di fatica.

Quanto si ama non dipende da quanto tempo si copula, né da quanto diventa duro. Non dobbiamo usare questi parametri per capire quanto il nostro compagno ci ama o quanto il nostro rapporto di coppia sia solido.
Ho seguito spesso la trasmissione di sessualità e prevenzione su MTV: "Loveline" (per fortuna che c'è qualcuno che parla di sesso, affetto e prevenzione in televisione, e senza distinzioni fra gay ed etero!), trasmissione che spero di ritrovare presto anche in questo palinsesto autunnale. In parte sono interessato alle domande, spesso ingenue, dei telespettatori, ma che danno un certa visione su quella che è la conoscenza delle problematiche legate alla sessualità da parte dei giovani. Talvolta imparo cose nuove o almeno ho la conferma della validità delle cose che già so. La cosa che mi ha colpito molto, e turbato, è la ricorrente domanda rispetto al calo di desiderio che avviene col tempo all'interno della coppia. A chi telefonava la presentatrice ha chiesto da quanto tempo fossero in coppia, e alla risposta che erano diversi anni ha reagito dicendo qualcosa come "è naturale che dopo qualche anno non ci sia lo stesso desiderio". L'esperto invece ricordava che è naturale che il desiderio non sia costante nel tempo e che avvengano fasi di variazione di intensità. Sono due punti di vista diametralmente opposti: la coppia come rapporto in continua trasformazione o la coppia come esplosione di passione che si affievolisce col tempo trasformandosi in rapporto pacato, più profondo forse, ma dal desiderio più ovattato.
Ma lasciando stare quelle che sono le scelte più coinvolgenti della vita (coppia o sesso istintivo? Possono coincidere?), altre chicche ogni tanto giungono alle mie orecchie golose.

C’è da notare che una parte inusitata delle domande poste sia dai ragazzi che dalle ragazze (e sono eterosessuali) sono sul sesso anale. La cosa non mi sconvolge, ho insegnato i miei migliori trucchi a quasi tutte le mie amiche.
Resto invece affascinato dalle disquisizioni su quanto debba durare l'atto sessuale. Ho scoperto che la fase penetrativa (dall'inserimento all'orgasmo) è mediamente di 5 minuti.

Io quando ho incontrato qualcuno che ci metteva solo 5 minuti, l’ho catalogato fra quelli troppo sbrigativi. Invece pare, anzi, gli esperti assicurano la correttezza del dato, che la durata canonica sia proprio di 5 minuti (la durata di un mp3 radio edit). E ancora sto parlando come se la cosa più importante fosse la penetrazione, come se questa fosse la meta unica a cui tendere.
Invece esiste una intera gamma di opzioni, dalle coccole al sesso orale, dal massaggio al sesso sadomaso.
Scopriamo tutte le vie per raggiungere il piacere e cerchiamo di non essere monotoni. Anche cambiando ogni volta compagno di giochi non si deve recitare sempre lo stesso copione. Dobbiamo avere in mente che quando andiamo a letto con qualcuno ci andiamo con tutto il corpo e con la mente e che l'erezione è solo una piccolissima parte del tutto. Ricordiamoci che abbiamo delle mani che possono accarezzare, degli occhi che possono guardare, delle cosce che possono stringere, delle labbra che possono sfiorare, un corpo che può scaldare e, soprattutto, un cervello che può funzionare, forse la parte più attraente di noi.
Di queste cose continueremo a parlare il mese prossimo, ora vorrei invece ricordarvi della prevenzione. Da un po' non ne parliamo, non per questo ci possiamo dimenticare che esiste il sesso sicuro e che questo ci evita tanti problemi, anche drammatici.

Per rinfrescare la mente e invogliarvi nell'uso del preservativo vi ricordo che vi evita di contrarre l'hiv, l'epatite B, l'epatite C, la sifilide, la gonorrea, l'herpes genitale, i condilomi, e soprattutto per i maschietti amanti del sesso anale, vi permette di conservare il vostro “pimpi” senza che diventi un cannolo farcito, cosa poco romantica e sicuramente poco, pochissimo igienica.

Alla prossima, Vostro Dottor Stranamore.
fonte foto


NDR
Questo articolo è stato redatto basandosi in parte sull’articolo del Sig. Pigi Mazzoli pubblicato sulla rivista omosessuale Pride ed è stato qua e là modificato ed aggiornato per renderlo più attuale e funzionale ad un pubblico prevalentemente eterosessuale.

mercoledì 28 ottobre 2009

15 libri


Leggo, leggo tantissimo, da sempre. Di tutto e in genere se un autore mi piace non mi fermo finchè non l'ho completato. Dopo aver sviscerato e fatto mio lo scrittore passo alla zona geografica di appartenenza o al genere. Come una tossica mi faccio prendere dalla paranoia di avere già pronto il libro che nella mia testa è collegato in qualche modo a quello che sto leggendo, in modo da non creare interruzioni, nessuna soluzione di continuità. Inizio così la caccia nelle librerie per avere il testo a un prezzo abbordabile.
Finchè tornavo in Sardegna o condividevo l'appartamento con altre ragazze lo scambio di libri e la gestione dei budget era facilmente gestibile, ci dividevamo i liri e li scambiavamo. Non so quanto ho speso, dapprima con le edizioni belle, poi con i tascabili, ma non recrimino un centesimo. Molti dei miei libri sono rimasti nelle mani delle persone cui li ho prestati, altri sono accatastati a casa di mia madre, moltissimi si trovano nelle soffitte delle case in cui ho abitato.
La passione per la lettura ha avuto due momenti di rallentamento, quando ho iniziato a lavorare seriamente in tv e quando è finita la mia relazione storica e la convivenza. La vita reale, in entrambi i casi era troppo presente e pressante per lasciare spazio a quelle altrui. Nel primo caso ai libri ho sostituito i film e nel secondo la salsa e le piste da ballo.
Ma ora, ritrovata la stabilità ho ripreso a macinare libri con una media di 4 al mese.
Ecco perchè quando Pytta mi ha mandato questa lista su Facebook non ho potuto fare a meno di condividerla:
1- Cent'anni di solitudine di Marquez
2- La serie della torre nera di king
3- Dell' amore e di altri demoni di Marquez
4- Le affinità elettive di Goethe
5- inshallah della Fallaci
6- I pilastri della terra di Follet
7- 11 minuti di Coelho
8- Il cacciatore di aquiloni di Hosseini
9- Mille splendidi soli di Hosseini
10- Non ti muovere della Mazzantini
11- Il signore degli anelli di tolkien (trilogy)
12- Baudolino di Eco
13- Un luogo chiamato libertà di Follet
14- L' ombra del vento di Zafon
15- Harry Potter della Rowling (saga)

Ed ecco la mia, con delle differenze, un'aggiunta e una precisazione

1- Cent'anni di solitudine di Marquez (ma anche La incredibile e triste storia della candida Erendira e della sua nonna snaturata)
2-Il ciclo della fondazione di Asimov
3- Il cacciatore di aquiloni di Hosseini
4- Il signore degli anelli di Tolkien (trilogia)
5- Mondo senza fine di Follett...
6- I pilastri della terra di Follett
7- La casa degli spiriti di Isabel Allende
8- Cime tempestose della Bronte
9- Monsone di Wilbur Smith
10- Il gioco di Gerald di Stephen King
11- Il nome della rosa di Eco
12- La ragazza di Bube di Cassola
13- Non ti muovere della Mazzantini
14- Il ciclo di Shannara di Terry Brooks (ma anche quello di Darkover della Zimmer Bradley)
15- La casa del sonno di Jonathan Coe
16- La versione di Barney di Mordecai Richler

Non perchè siano i più belli che ho letto, ma perchè hanno segnato dei momenti importanti della mia vita, oppure mi hanno fatto vedere le cose da un altro punto di vista. Rientrano tutti sotto le etichette di narrativa e contemporanei, perchè se dovessi mettere i classici o i pilastri della letteratura mondiale dovrei aggiungere l'Eneide di Virgilio (il mio primo libro, i miei me lo regalarono a 6 anni!), la Comedia di Dante (la più bella storia che sia mai stata scritta) e Paradise lost di Milton (per le imitazioni esilaranti del poeta e della moglie fatte dal mio professore di letteratura inglese durante i corsi all'università "loro ballavano tutti nudi nel cortile di casa").
La vostra?
Ah in questo momento sto finendo Twilight della Meyer. Non fate gli scandalizzati, lo sto leggendo in inglese per rispolverare la lingua, visto che a breve farò il Bec, e poi non è male! Il prossimo sarà How to Be Good di Hornby.

Trippi

domenica 18 ottobre 2009

Non VEDO l'ora

fonte foto

Prima la buona notizia: posso fare l'intervento agli occhi!
Poi la brutta: tanti saluti alla speranza di utilizzare la tecnica LASIK con la quale si sta male solo un paio d'ore e si vede bene già dall'indomani mattina. Per me PRK: prima una grattatina superficiale all'epitelio e poi il laser mi leverà i micron di cornea inutile.
Tempi di recupero: 4 giorni di fastidio, 15/20 giorni in cui vedrò male, non potrò guidare di notte e avrò difficoltà ad usare il pc (l'handicap peggiore francamente per il mio lavoro). E ancora: niente palestra o salsa per una settimana e piscina per 2. Ci vorranno 3 mesi per raggiungere il risultato che con l'altra operazione raggiungerei in poche ore.
Nonostante tutto, era talmente forte la paura di non avere le caratteristiche adatte che sono contenta comunque. D'altra parte fino a qualche mese fa non sapevo neanche dell'esistenza di un'operazione non dolorosa. Altro lato positivo, la PRK è meno invasiva e se mai dovessero esservi errori, ma mi auguro di no ovviamente, si può rimediare con un ritocco!
Costo dell'intervento: 3000 euro che comprendono anche le visite di controllo successive. Mi sono informata presso la mia banca, non dovrebbero esserci problemi per avere un prestito personale rimborsabile in 36 rate (97 euro al mese con l'assicurazione tan 8,5 taeg 9,75).
Domani dovrò dare la notizia al mio capo e di sera sentirò il medico per avere un ventaglio di date tra ci scegliere quella in cui farmi abbrustolire la cornea (ho letto che si sente odore di capelli bruciati).
Per quanto mi riguarda non VEDO l'ora!

Trippi


giovedì 15 ottobre 2009

Piccolo spazio pubblicità

fonte foto
Amo il corpo femminile e mi piace valorizzarlo, altrimenti non mi ammazzerei in palestra, non mi farei massaggiare via la cellulite e mi sarei comprata almeno un trilocale con quello che ho speso in vestiti, tacchi, trucco e parrucco!

Per quanto mi riguarda il mio contributo alla scrittura per oggi finisce qui! Hanno già provveduto Chica mala su L'articolo uno e Sherazade qui sotto.
Però vi voglio segnalare due post che secondo me vale la pena leggere, in qualche modo legati tra loro.
Uno su Femminismo a Sud. L'altro su Sorelle d'Italia.
Tutto questo non ha niente a che fare con la raccolta firme di Repubblica che come giustamente sottolineato da Demonio Pellegrino, dovrebbe marciare meno sulle foto sexy sul proprio sito prima di lanciarsi in crociate e referendum su qualsiasi tema salti in testa al caporedattore la mattina presto.

Trippi

Il sottile fascino del dogging


di
Sherazade


Ho appena visto il trailer del film sul "dogging" la pratica di fare l'amore in pubblico. In realtà sarebbe più corretto dire in luoghi pubblici. Con il rischio o il gusto di essere scoperti. Non sapevo che fosse una pratica. Faccio un giro su youtube e scopro che è pieno di "cultori della materia". Mentre guardo i filmati la mente parte e mi chiedo se io sia mai stata una dogger involontaria.
Ed eccomi a ricordare nasi arrossati e maglioni incastrati dei miei 15anni. Quella stretta dell'eccitazione al basso ventre, il mix di aliti caldi e mani gelide. La paura di essere beccati nell'angolo del portone sotto casa o in quello ad angolo nel percorso dal corso a casa.
Dopo l'adolescenza l'auto toglieva un pò di quel freddo e strati di vestiti con il motore avviato. Mani, guance, capelli a disegnare impronte sui vetri gocciolandi di condensa.
Da adulti poi, la fretta di accedere al motel, i documenti pronti, mani, labbra e sensi a rendere più interessante l'attesa, impegnati in uno spinning difficile da bloccare davanti al vetro del cassiere, abituato a vedere di tutto.
Niente poi come l'urgenza in una coppia fresca, quando la passione è ai suoi massimi livelli e il sangue si concentra tutto in una zona del corpo, senza lasciare ossigeno a tutto il resto. Allora boccheggianti si naufraga l'uno nell'altra in ogni luogo in cui si pensa di non essere visti. Gli spazi bui di un locale, il tragitto dal ristorante all'auto, i pianerottoli delle scale di casa, il percorso diventa un campo minato in cui esplodono i sensi.
Tutto questo mi manca, in una coppia regolare la precarietà e la passione sono sostituiti da una profonda conoscenza, dalla complicità e da un profondo senso di appartenenza. Adoro queste caratteristiche sia chiaro, e da single avrei ammazzato pur di provarle e assaporarle.
Ma in una coppia stabile o sposata, come nel mio caso, il sesso è sempre più relegato alla camera da letto, o comunque agli spazi domestici. Invece per me l'amore fuori casa andrebbe non dico istituzionalizzato, perchè finirebbe con il perdere tutto il suo fascino, ma praticato a sorpresa così perchè ti viene voglia in quel momento. Penso che non esista niente di più erotico del trasformare quello che è l'evento più noioso della vita di coppia (il pranzo dai suoceri) in una tappa alla riscoperta dell'altro. Magari non inizierò a fare dogging ma al prossimo pranzo di famiglia andrò senza biancheria intima e un intima voglia di fare un tuffo in quel campo minato.



martedì 13 ottobre 2009

Siamo un pò tutte Carmen Maura


Acaso 31 (fonte)


Tutti pazzi per la Spagna: Made in Mad o Mad in Madrid!
Di Trippi




La sostanza non cambia, Milano si spagnolizza in questo scorcio di metà ottobre con una serie di iniziative culturali ed enogastronomiche che celebrano la cultura madrilena.

Madrina della rassegna Carmen Maura, musa di Almodovar in film da "Donne sull'orlo di una crisi di nervi" a "Volver".

Stasera sarà lei a fare da "ambasciatrice" con una intervista con Maurizio Porro e una presentazione del film "la Comunidad" (2000) al Piccolo Teatro di Milano (largo Grappi). L'ingresso è gratuito, ma è a inviti fino a esaurimento posti, dunque per me nessuna possibilità di entrare. Mi dispiace, perchè avrei passato volentieri la serata a sentire e vedere la donna sull'orlo della crisi di nervi per antonomasia. L'archetipo femminile cinematografico di quello che saremmo diventate di li a poco tutte. Perchè siamo un pò tutte Carmen Maura

Sempre al Piccolo lo spettacolo di Flamenco "Autorrettato" (14-15 ottobre 29,50-38 euro) e l'Amleto spagnolo "La vida es sueno" (17-18 ottobre 29,50-30 euro).

Ma anche eventi all'insegna del gusto e della cucina madrilena con cuochi di alto calibro e mostre fotografiche a pioggia (vale per tutti quella di Javier Vallhonrat la sua "Acaso", serie realizzata tra il 2001 e il 2003 sull'identità individuale e l'appartenenza ai luoghi delle memoria).

Qui il programma dettagliato degli eventi della rassegna.


mercoledì 7 ottobre 2009

Prova d'amore


Stasera ho occhieggiato Ballarò. Ogni tanto mi catturava il delirio pasionario di Bondi!

Rossella invece mi appariva al solito più filone che appassionato.
Mi si chiami pure rosicona, ma vorrei anche io delle persone innamorate di me a tal punto. Da brava sarda diffidente penso che li sottoporrei, però, subito subito a una prova d'amore.

Ecco in questo caso per dimostrarmi quanto mi vogliono bene, diciamo che devono andare in galera al posto mio o pagare toh chessò una megamulta (diciamo da.. mumble mumble 750milioni di euro?).

Il mio uomo per dimostrarmi il suo amore invece si può limitare a comprarmi il detersivo per il bucato, le fette biscottate.

Con due collane di bigiotteria poi mi fa felice.
E' tutto proporzionato!?




Trippi


Questa volta però Franceschini ha dato del Lei a Bondi

martedì 6 ottobre 2009

L'amore è... (17)




Favorire un incontro del proprio partner con un amore passato importante, che ha fatto soffrire, ma adesso soffre di pene che poco hanno a che fare con l'amore, ma con la vita o meglio, la morte.

Perchè un giorno potresti essere tu l'amore passato che ha bisogno di un ultimo contatto con una persona che è stata il centro della tua vita. Che hai amato e ti ha corrisposta/o.



Sherazade

venerdì 25 settembre 2009

Dei Delitti e del Pen-alista

di Trippi

ringrazio l'amica Deb, che ha segnalato su facebook la condanna dell'avvocato che era stata beccata qualche mese fa mentre faceva sesso orale in carcere con un detenuto. Si era giustificata con un "mi era caduta la penna sotto il tavolo!". La pen-alista è stata sospesa per 6 mesi dall'ordine, ma prevedo con la mia sfera di cristallo che ci sarà un boom di nomine non appena tornerà in attività!

L’amore è… (16)





La consapevolezza che per quanto il tuo cervello, le tue amiche e sorelle, il tuo psichiatra e persino il tuo cane ti bisbiglino, insinuino, consiglino, abbaino di no



TU



finirai per cedere.






Sherazade



Finchè noia non ci separi

fonte foto

Di Trippi

Settimana scorsa mi è capitato di leggere da qualche parte che sono in aumento le separazioni dopo i 60 anni. Scoppiano coppie unite da sacrifici e figli una volta che i pargoli lasciano il nido e vengono saldati i debiti per farglielo fare. Proprio quando si è raggiunta quella che dovrebbe essere la meta di una vita, una pensione che consenta di godersi il tempo e il partner la capacità di sopportazione dell'altro tocca il punto di rottura. Dal canto mio mi chiedo quante coppie pur separate decidano di continuare a convivere sotto lo stesso perchè non sono in grado o in condizione (economica) di fare altrimenti!

La dimostrazione empirica a questa teoria arriva da una telefonata serale di una cara amica che mi chiama per raccontarmi le ultime novità sulle bizzarrie del fronte suoceri.

Premessa doverosa è che i genitori del marito, Piccola e Volpe sembrano a prima vista una coppia affiatata, salvo poi scoprire che lui puntualmente si fa ingabolare e spolpare vivo da qualche donna e lei, ansiosa, fobica e incapace di stare sola chiede al figlio di andare a dormire da lei quando il maritino passa la notte fuori.

Così tutto l'anno scorso, quando Volpe passava da un ospedale all'altro e da un intervento all'altro dovetti spiegare io alla mia amica che il suocero per me aveva un tumore, ma visto che non ama le rotture di scatole e vuole stare tranquillo, piuttosto che doversi occupare oltre che della sua malattia anche di rassicurare la moglie preferiva tacere sulle sue reali condizioni.

Avevo ragione. Volpe riunì i figli e le nuore solo alla fine per spiegare che era tutto risolto e gli restava da affrontare la chemio.

Ecco perchè un pò per sfogarsi, un pò nella speranza di una giusta interpretazione mi racconta che Volpe è scomparso per tutto il giorno e nonostante diverse chiamate da parte dei figli e della moglie non è mai stato raggiungibile fino a sera. Quando finalmente si decide a farsi vivo salta fuori che si trova con la "sua donna", che ha saldato tutti i debiti che in qualche modo possono ricadere sulla moglie e ha parlato con un avvocato per la separazione. Le spiegazioni alla consorte e ai figli sono rimandate alla festa di compleanno organizzata per lui l'indomani.
La mia amica disperata si vede già mollare baracca e burattini messi insieme con mille sacrifici e un mutuo trentennale per andare a vivere nella villetta in affitto a prezzo modico in cui abita la suocera. La rassicuro e le dico che il suocero avrebbe tutti i diritti di rifarsi una vita che però capisco il suo disagio all'idea di perdere la sua privacy e autonomia per sacrificarla in nome delle fobie di Piccola e dei fattacci propri di Volpe. Le consiglio di fare proprio quello che il suocero detesta: rompere e avanzare pretese. Secondo me, quella che al momento sembra una decisione definitiva l'indomani davanti all'opposizione dei figli e alla prospettiva di vedersi spolpato da ex moglie e nuova donna potrebbe farlo tornare sui suoi passi. Quanto a Piccola nessun problema l'idea di riavere il suo animale di compagnia in dimensioni umane è tutto quello che vuole.

A volte mi faccio paura da sola per come avendo incontrato le persone poche volte finisco con azzeccare comportamenti e motivazioni.

Infatti: la festa di compleanno non solo va bene, ma si rivela un successone. Volpe capisce che Piccola e i figli non volgiono cedere senza lottare e alla prospettiva di dovere mantenere due donne preferisce rinunciare a trasferirsi dalla nuova, con il compromesso di poter passare qualche notte fuori. Anche perchè se il maritino ha tradito e tradisce la colpa è di Piccola che "si trascura, è grassa e non fa niente per essere attraente!".

Per festeggiare la riunione, lo scampato pericolo e il compromesso storico Piccola e Volpe, che si scambiano abbracci affettuosi davanti al loro pubblico, propongono una bella pizzata fuori con tutti i figli e i nipoti!

Le nuore scandalizzate hanno declinato l'invito ad uscire, ma si mormora che quella sera in una certa villetta si sia consumata la miglior cena da un anno a questa parte con pizza e fichi!

martedì 22 settembre 2009

Questa non è una pipa


"Questa non è una pipa"
Magritte surreale e affatto didascalico ci tenne a spiegare e a rivendicare con questa provocazione il potere dell'arte e dell'immaginazione. Quella del quadro non è realtà ma è una sua rappresentazione. Allo stesso modo i francesi, popolo ipocondriaco oltre che estremamente pratico, sta pensando di correre ai ripari prima che i danni del fotoritocco mietano troppe vittime tra le giovanissime.
Approda così nell'assemblea legislativa d'oltralpe la richiesta di apporre un bollino sulle foto modificate utilizzate a finipubblicitari e di marketing.
Sono perfettamente d'accordo, non per perbenismo o rigurgiti bacchettoni, ma perchè spesso l'immagine di stacchi di gamba chilometrici, glutei alti che sfidano la forza di gravità e denti candidi mi creano un senso di disagio. Chiamatemi pure rosicona, ma mi piacerebbe davvero un ritorno alla normalità.
Non è solo il clima di austerity causato dalla crisi, ma è il senso di fastidio e di perenne inadeguatezza che generano questi corpi perfetti artisticamente modificati a spingere donne non per forza giovanissime a cercare di raggiungere modelli impossibili.
Certo non basterà la scritta "attenzione quest'immagine è ritoccata" a sciogliere i nodi che ci sono stati tessuti dentro e fuori di noi da questa visione maschiocentrica del mondo, ma mi auguro con tutto il cuore che servano a rimettere le cose e i corpi nella giusta dimensione.

Sherazade


venerdì 18 settembre 2009

Il regalo che non vorresti


"Le corna sono l'accessorio più regalato dagli uomini alle donne. Tutte ne hanno almeno un paio, recenti o vintage. E la domanda è: come portarle con classe? Ignorarle non si può, nasconderle neppure. Ecco perché indossarle è diventato di tendenza" (Maria Licci, Pr)
fonte

Sfoderare una buona dose di coraggio e autoironia e regalarsi questo anellino?
Perchè no!? Sospetto che lo vedrò al dito di molte amiche separate, certo non oso immaginare le reazioni di alcune che se lo vedranno recapitare dalle solite amiche al veleno. Mi viene poi in mente il pensiero agghiacciante di uomini di poche parole e molto sadismo che potrebbero piantare con questo omaggio la propria donna.
Sinceramente spero di accorgermi delle mie con il classico vecchio intuito femminile.
Sherazade


Vanità e contrappassi danteschi

fonte foto




Trippi

Ho scoperto di essere miope in prima media. La miopia era leggerissima, ma devo dire che mi sono data parecchio da fare per peggiorare la situazione rapidamente. Con la frangia perennemente sugli occhi, drogata di libri, la notte non riuscivo a dormire se non mi smalloppavo prima la mia dose di pagine illuminate da una abat jour sgangherata piazzata sotto il lenzuolo (per non disturbare mia sorella che dormiva nel letto accanto).
Nell'86, avevo 14/15 anni, è arrivato il pc, mica quello di adesso con lo schermo gigante lcd che non nuoce, quello con gli schermi da 12/13 pollici che logoravano gli occhi anche da spenti, con i caratteri lampeggianti in DOS e l'incubo del programma di contabilità Spiga verdastro che faceva accavallare pupille e sinapsi!
Poi l'università, con le full immersion a 15 giorni dall'esame che mi trasformavano in una paria in pigiama che si alimentava con cracker salati alla nutella e stecche di sigarette.
Non so se il colpo di grazia alla vista mi venne inferto dalla nebbia di nicotina e catrame che mi aleggiava intorno (temo mi abbia asfaltato le cornee) o dalla scelta, geniale anche questa non c'è che dire, di lasciare le mie velleità giornalistiche per fare dapprima le ricerche iconografiche per la tv e poi la produttrice tv. Questa intelligentissima scelta professionale, oltre ad avermi garantito la precarietà per un decennio, mi ha fatto lavorare per altrettanto tempo con video che scorrevano ad altissima velocità.
Siccome non mi faccio mai mancare niente le attività non le ho mai abbandonate, ma sommate.
Così alla lettura iniziale si era aggiunto il settore informatico dapprima e il web poi, la tv e le immagini alla fine del percorso.
Uno sfacelo, dai -3 dei 18 anni sono passata ai -6 dell'università (che mi facevano pensare a un cane guida come degno regalo per la laurea), ai -9 del 2003 (finalmente stabile dopo i 30).
Nel mio delirio narcisistico gli occhiali erano i miei fedeli compagni casalinghi che sparivano non appena mettevo i piedi fuori di casa.
Nessun problema per i primi anni, a parte una reputazione che variava dal menosa allo schizofrenica. Infatti chi non mi conosceva osava, ingenuo, salutarmi anche quando non si trovava nei 2/3 metri nei quali riuscivo a distinguere movimenti o completare i volti. Non dico poi i bernoccoli quando calcolavo male le distanze!

Vanitosa come una scimmia mi sono rassegnata a mettere gli occhiali in pubblico quando ho iniziato a lavorare in un bar durante la stagione estiva: non distinguevo le etichette!
Appena finivo il turno, manco a dirlo, tornavo tra le nebbie del mio difetto.
Ho sguazzato allegramente e incoscentemente nel mio handicap fino ai 20 anni, quando finalmente uscirono in commercio delle lenti morbide che riuscivo a tollerare. Me le feci fare su misura, erano annuali e circondavano la mia pupillina con diametro 13 senza lasciare aloni intorno (quelle standard industriali avevano 14/14.5).
La megalomane vanesia e spendacciona che era in me era soddisfatta!
Con le lenti fu primo amore. Una volta indossate non le volli togliere più.
Fino a un paio di settimane fa!
Quando un tizio durante una serata salsera mi ha ficcato il suo dito sudato e carico di batteri propri e delle ballerine precedenti dritto dentro il mio occhio sinistro. Me l'ha conficcato proprio nella parte alta della cornea, dove c'è la curvetta e la palpebra non umetta bene! Una precisione geometrica degna di Giotto, è riuscito a fare la quadratura del cerchio proprio sulle mia orbita! Decisa a dormirci sopra e a non mettere le lenti per un paio di giorni l'indomani mi sveglio con le gambe massacrate dalla palestra più doloranti dell'occhio. Solo nel pomeriggio, per l'insistenza del mio fidanzato, mi decido ad andare al pronto soccorso. Per fortuna.
Le lenti a contatto mi avevano salvato da pericolose infezioni, ma la cornea era comunque sofferente. Antibiotico per una settimana, niente lente a contatto, ma visita oculistica con esame del fondo dell'occhio (per escludere lesioni alla retina) al termine della cura. Già che c'ero ho prenotato per farmi fare il controllo anche all'altro occhio, latitavo dal 2004.
E' saltato fuori che sono soffententi entrambi, ho contratto un qualche virus che mi ha causato una "cheratite punctata superficiale diffusa".

Secondo l'oculista è difficile stabilire la causa, che può essere tanto la piscina, quanto le lenti a contatto o l'aria condizionata in ufficio. Ma io conosco la verità, so benissimo chi è il colpevole, è il mio migliore amico da anni. La lente di cui non faccio uso, ma ABuso.
La mia cura sembra un contrappasso dantesco: niente lenti a contatto per 20 giorni, gocce con cortico steroidi (doping) per 10 giorni e altre gocce con Gymco biloba per tutto il periodo. Ok, sarò una cessa spaventosa per un pò, ma sarò una figa pazzesca al termine della cura, allenata e abbronzata!
Le sole due volte in cui ho dovuto sospendere l'uso delle lenti (la prima volta per una congiuntivite bastarda) e sono andata in giro con gli occhiali la domanda delle persone SCIOCCATE dallo spessore delle lenti (compreso il mio fidanzato) è stata:
"stai bene, ma perchè non fai l'intervento?".
Già perchè non lo faccio? Finora mi aveva fermato il costo (la mutua non lo passa, e lasciamo perdere che passano gli interventi per sistemare i nasi devastati dalla cocaina), altro blocco dover stare senza lenti a contatto per una quindicina di giorni per fare la visita di controllo e altrettanti se non di più prima dell'operazione.
Quando mai mi ricapiterà di stare senza lenti così a lungo? Fatti 20 giorni ne faccio altri 10 e mi sottopongo allo screening e vedo se ho le carattaristiche adatte per risolvere questo problema. Ho prenotato la visita oculistica per il 16 di ottobre.
Nel mentre niente salsa, la mia vanità mi impedisce di fare uscite non strettamente indispensabili, poi mi figuro l'umiliazione mentre tasto il pavimento alla ricerca degli occhiali volati via dopo una figura un pò complicata!

martedì 8 settembre 2009

Addio Signor TV



Tanti saluti a Mike.
Ci piace ricordarlo così!

domenica 6 settembre 2009

Fuori servizio

Per problemi tecnici la blogger Trippi sarà inattiva per una settimanina circa!

venerdì 4 settembre 2009

L’amore è… (15)



Un amplificatore di sensazioni. Un moltiplicatore di emozioni. Un propagatore di pulsioni.
Un disgregatore di certezze. Un sottrattore di lucidità. Un distruttore di autonomia

Sherazade

giovedì 3 settembre 2009

L'affetto in affitto




Le perversioni dell'agenda setting

Di Trippi


Torno ora da una pausa pranzo tra il faceto e il surreale come sanno essere solo quelle con il mio amico Marchigno. Tra un'ipotesi per un'operazione di marketing e qualche chiacchera sui nuovi corsi di ballo per la stagione 2009-2010 ogni tanto ci parte la brocca e parliamo di tempo e relazioni. Le mie conversazioni con Marchigno, come quelle con Chica mala danno spesso origine ai post che poi butto giù in queste pagine.

Così l'argomento di oggi: l'affetto in vendita o, meglio, in affitto.

Siamo talmente impegnati a riempirci la giornata e la settimana di impegni, da non avere più il tempo di non dico coltivare le relazioni, ma neanche farle nascere. Siamo talmente immersi nella nostra agenda, pressati da schedulazioni organizzate al secondo da perderci le occasioni per conoscere nuove persone, permetterci una premessa per futuri rapporti.

Siamo talmente oberati di impegni da importare lo speed date, in modo da capitalizzare la conoscenza dell'altro e applichiamo teorie neoliberiste del massimo risultato con il minimo sforzo all'affettività. Persino quella potenziale o in fieri.

Una tristezza desolante.

L'ultimo prodotto raccapricciante di questa cultura dell'ottimizzazione del tempo (anche se non riesco a vedere proprio niente di ottimo!) è il "coccola date". Qualche furbone ha capito che l'essere umano ha bisogno affettività e contatto e ha pensato bene di commercializzare anche quello.

Un appuntamento in cui fare rifornimento di calore umano e riprendere a correre dietro a chissà che.
Ma davvero ci siamo ridotti al punto di aver bisogno di un appuntamento per abbracciare qualcuno? Mi chiedo poi se ci si abbracci tutti, a prescindere o se, per sfruttare al meglio il costo dell'operazione ci si stringa amorevolmente solo a quelli d'aspetto gradevole.. mi chiedo poi cosa succeda sotto la cintola di alcuni abbracciatori nei quali prevale il testosterone sulla serotonina. Ma queste sono forse domande oziose, che riempiono la mia mente ottenebrata dal pasto e dal bisogno di caffeina. Ma temo che per togliere certi dubbi dalla mia testolina non basti neanche un caffè doppio.



mercoledì 2 settembre 2009

Oltre l'apparenza



Non limitarti a vedere, guarda



Sherazade


martedì 1 settembre 2009

Donne con le gonne



Leggo qui che Vladimir Luxuria ha iniziato la preparazione per un'intervento per fare "il passo finale". Mi rifiuto di usare il titolo dell'articolo ("diventare donna"), perchè per me Vladi è già donna al 100%. Dopo metterà un fiocco rosa per festeggiare l'inizio di una nuova vita.
Ne metto uno anche io, per festeggiare questo momento di passaggio così delicato per lei.
Tanti auguri!
Sherazade

venerdì 28 agosto 2009

Sulla lunga distanza prevale la natura


Sono in crisi d'astinenza salsera!

Sabato scorso, nonostante non avessimo fatto niente e avessimo riposato nel pomeriggio, non siamo andati a ballare perchè lui era tutto dolorante (dalla palestra del MERCOLEDI').

A un certo punto, mentre gemeva nel letto mi ha detto che voleva essere cremato "non so se riuscirò a superare la notte".
Gli ho risposto che il vaso con le ceneri in casa non lo volevo, che se voleva potevo fare un gesto poetico: ricongiurgelo con il mare buttando il tutto nel water.

Al che mi dice piccato "tu non puoi capire il dolore..."
Io? Io sono una donna, noi donne siamo programmate per sopportare il dolore! Mestruazioni, parti e soprattutto il male peggiore: gli uomini!
Lui ha bofonchiato e si è addormentato.
Dopo aver sentito l'aneddoto mia cugina divertita dalla storia mi fa:
"ok non c'è speranza tutti uguali!?"
E io "si, fatti con lo stampino! Anche quando all'inizio fanno di tutto per conincerti di essere diversi.. sulla lunga distanza prevale la natura".

Anche per noi donne, ovvio!

Trippi


Monsier le President

di Trippi
Prendo di peso dal sito di Daniele Sensi questi due video e vi invito a leggere il post.

Quanto a me, sono senza parole!

giovedì 27 agosto 2009

C'è sempre una seconda volta per..


vivere
Scusate se rifaccio il verso agli harmony sdolcinati della mia adolescenza che avevano come protagoniste donne non più giovanissime cui la vita offre una seconda chance, quando non se l'aspettano più.
E' questo l'augurio che faccio a Whitney Houston, una donna che non ha saputo gestire il proprio talento.
Mi auguro che questa volta non vada sprecato.
Così mentre qualcuno piange un altro grande, ora che è troppo tardi, elaborando l'immancabile teoria del complotto, perchè non dare una nuova possibilità a una delle voci più belle del 20esimo secolo.
Nel suo sito lo streaming dell'album del ritorno "I look to you" in uscita il 31 agosto. Penso che ne comprerò una copia per me e un'altra la regalerò a mia madre per il suo compleanno il prossimo 19 settembre.
In bocca al lupo Whitney

Sherazade


fonte foto

martedì 25 agosto 2009

Persepolis 2.0


Start spreading the news

E' di questi giorni la nomina ufficiale del nuovo governo Ahmadinejad.
Tra loro, come armi di distrazione di masse 3 donne e un terrorista di professione come ministro della difesa.
Ecco perchè vale la pena di diffondere Persepolis 2.0, nato con l'autorizzazione della Satrapi è nato ispirato nella forma e nello spirito al fumetto originale (ma l'iraniana naturalizzata emigrata in Francia non ha scritto una riga!).
Ha già raggiunto i centomila lettori, ma ecco il sito ed ecco quello che possiamo fare noi, nel nostro piccolo.

Sherazade





Upnews.it

lunedì 24 agosto 2009

Impressioni Post-Festival (l'anno del reggaeton)


Di Chica Mala
Da buona Latinoamericando-addicted non potevo, a Festival terminato, esimermi dal commentare i due mesi passati.
Sono ormai anni che passo lle serate tra gli stand dell'evento latino clou dell'estate milanese e mi sono sempre divertita come una pazza. Salsa ovunque. Nella Plaza de Cuba, nello stand del Venezuela, al salsodromo, persino al playa Santo Domingo, tra una bachata e un merengue ci scappava una salsita. Quest'anno....
REGGAETON! OVUNQUE!
Non dico che non mi piaccia, il ritmo è orecchiabile e coinvolgente ma porca la pupazza, in ogni angolo trovavi gruppi di gente che, capitanati dagli animatori, muovevano cintura, colita e tutti i muscoli pelvici a disposizione (nella maggiorparte dei casi con risultati a dir poco esilaranti). Quello che i miei occhi e la mia testolina quadra hanno percepito è stato lo stesso effetto che ti fa la festa di paese o la serata danzante da villaggio turistico per famiglie, con il capofamiglia in bermuda e canottiera che fa vibrare il panzone a tempo di musica e la gentil consorte, con pargoli al seguito che suavemente si abbassa roteando il bacino e mette in bella mostra i mutandoni da ciclo. I balli di gruppo vanno benissimo, sono anche divertenti a loro modo, ma non tutta la sera, mi sembra di essere tornata indietro nel tempo, quando a Milano, nei locali latini si faceva solo ed esclusivamente questo (parlo degli anno 90 ovviamente).
Non saprei cosa pensare, probabilmente la crisi ha aguzzato l'ingegno degli espositori e ha sviluppato tecniche di marketing assai sofisticate: REGGAETON+CALDO INSOPPORTABILE=ARSURA E AUMENTO DELLE CONSUMAZIONI. Scherzi a parte, devo dire che sono rimasta molto delusa, i prezzi altissimi e la possibilità di svago non all'altezza dei costi.
Mi auguro che l'anno prossimo l'offerta venga diversificata altrimenti, con sommo dispiacere, i miei pochi soldini migreranno verso altre piste...



A occhi chiusi, come con la Shoah

fonte foto



Oggi non vi propongo niente di mio, ma questo pezzo. Ringrazio Chit per la segnalazione sul suo blog, che riprendo e vi invito a leggere.

Trippi




"Citiamo, non a caso, le parole che il giornale dei vescovi “Avvenire” ha usato
per descrivere la terribile situazione dei migranti, riferita anche al nostro
paese.

La situazione di violenza contro le persone Trans, Lesbiche e
Gay, nel nostro paese, ha da troppo tempo oltrepassato la soglia di emergenza."
Continua a leggere




sabato 22 agosto 2009

Che serata di merda!


di Trippi

Non mi riferisco alla mia, (anzi mi sono davvero divertita, ho salutato tante persone che tra le mie e le loro vacanze non vedevo da un pezzo e mi sono divertita tantissimo ) ma a quella di una poveraccia che ieri allo Zoo Latino non c'è l'ha fatta a trattenere le feci a un metro dal punto in cui nessuno si sarebbe accorto di niente. Mi chiedo come abbia fatto ad attraversare la pista locale, pagare alla cassa e uscire.
Eh si avete letto bene, benissimo!
Mentre mi trovavo all'interno dei bagni delle signore a chiedermi insieme con altre ballerine di salsa per quale motivo passiamo tanto tempo a truccarci, pettinarci e vestirci bene se alla prima salsa ci conciamo da buttare, comincio a sentire uno strano odore e lo sguardo viene calamitato da una serie di impronte scure sul pavimento. Da li a fare le pollicine e scoprire una massa fumante e calpestata proprio di fronte all'ingresso c'è voluto poco. Così tra lo sconcertato e l'incredulo si è attivato il classico coordinamento al femminile, tutte a controllare il fondo di bufala delle scarpe, due ragazze ad avvisare all'ingresso e io a ricoprire il ricordino con una quantità industriale di asciugamani di carta (giusto per evitare che qualche altra poveraccia se ne portasse un pò a casa)!
Per carità sono cose che possono capitare, certo sarebbe meglio se capitassero in posti meno affollati di un locale latino preso d'assalto dai salseri in crisi d'astinenza da ballo dopo le vacanze.
Però mi chiedo com'è che io e le altre che affollavamo il bagno non ci siamo accorte di niente, se non a cose fatte?
Bah!
Una cosa è certa per qualcuno è stata davvero una serata di merda!


venerdì 21 agosto 2009

Il broccolatore tenace

fonte foto
di Trippi

questa è fresca fresca, risale infatti a qualche minuto fa e mi ha strappato un sorriso divertito oltre a farmi capire perchè i corrieri sono sempre in ritardo. Mentre venivo al lavoro sono incappata in un tacchinatore ostinato che è riuscito a utilizzare tre tecniche di abbordaggio fallimentari in meno di 5 minuti!
Il primo tentativo nel percorso che che dalla metro mi porta all'ufficio: il broccolatore fermo per strada con la sigaretta in mano mi chiede se ho l'accendino. Fin qui niente di che, non è detto che sia uno che ci vuole provare, anche perchè sono le 9 del mettino e magari uno ha più in mente il caffè che... la briosce! Rispondo "no, mi dispiace" e proseguo per la mia strada. Non faccio in tempo ad attraversare la strada e fare qualche altro metro che mi vedo comparire davanti, a bordo di una moto con cui da corriere, il fumatore mancato, ancora con la sigaretta spenta in mano. Si ferma e mentre indica la strada mi fa "Piazza Piola è da quella parte?" e io "Si, sempre dritto". Mentre mi fa la domanda e gli rispondo scende dalla moto e a quel punto cerca di bloccarmi "volevo chiederti ancora un'altra cosa..." a quel punto comincio ad averne abbastanza e mentre mi allontano gli faccio "No guardi, devo andare in ufficio è tardi". Ma il tizio tenace non demorde, mentre vado a passo spedito mi si affianca in moto e mi dice "volevo darti il numero di telefono..." e io "no, grazie!".
Quesito uno: Se ha tutta questa energia e si crede così irresistibile di prima mattina, cosa combinerà di sera?!

Quesito due: Perchè per certi uomini è così difficile capire che una donna non è interessata nonostante gli dica a chiare lettere NO GRAZIE!




Upnews.it

giovedì 20 agosto 2009

La brutta anatroccola

Ingenuamente ero convinta che ad un atleta fosse richiesto il talento, la passione, la costanza e la dedizione per la propria disciplina. Ma da quando le sportive, sempre più femminili, arrotondano i propri introiti con sponsorizzazioni, passerelle e copertine sui magazine è richiesta una qualità che con le caratteristiche peculiari di un'atleta non ha niente a che fare: la bellezza.
Così dai tempi delle lunghissime unghie laccate di Florence Griffith-Joyneer (morta a 38 anni, ma l'uso di steroidi non venne mai provato) bloccate ai polpastrelli con il nastro adesivo e della corsa dopata della bellissima Maryon Jones (finita in carcere per averlo ammesso quando ormai poteva invecchiare nel suo mito) l'immagine della donna atleta finisce con l'incarnare sempre più il sogno erotico maschile che gli ideali di Olimpia.
Buon per Venus William che sembra davvero una Venere, per le nostre nuotatrici e pallavoliste, che hanno visini dolci e corpi più morbidi da fotografare. Sinceramente non entro neanche in merito al sesso della diciottenne atleta sudafricana Caster Semenya, intorno alla quale si è sviluppato un can can di gelosie, veleni e cattiverie degno dei cattivi delle favole, così l'atleta italiana classificata sesta con le sue dichiarazioni al vetriolo sembra un incrocio tra la strega di biancaneve e le sorellastre di Cenerentola. La matrigna cattiva in tuto questo è la IAAF (la massima organizzazione di atletica ) che se aveva dubbi sul sesso della giovane atleta doveva pensarci prima di spedirla nel tritacarne mediatico e risolverli prima di mandarla in pista a vincere (diciamolo se avesse perso non sarebbe scoppiato il bubbone)!



Sherazade


Upnews.it

mercoledì 19 agosto 2009

Orologi biologici

Non so a voi, ma a me questo binomio fa venire in mente il ticchettio dell'orologio di Capitan Uncino nella pancia del coccodrillo. Così quando sento parlare di orologio biologico, di istinto di maternità e altri luoghi comuni ho la stessa reazione del povero Hook!
Le amiche hanno voglia di ripetermi la solfa del momento che arriva per tutte, della carriera che a un certo punto non conta più niente, del girarsi in preda al palpito a guardare ogni carrozzina e a sussultare ad ogni vagito.
I trenta li ho superati e per il momento niente, nessun fremito al cuore o alle ovaie. Sarò malata?
Mio marito dovrà inseminarmi a forza come le donne rapite dagli alieni di certi telefilm per farmi nascere questa voglia di maternità che non vuole saperne di comparire e farmi sognare bavaglini ricamati e pappe notturne?
Sarà che in famiglia mio padre era chiamato braghetta veloce e se fossse stato per lui avrebbe messo su una squadra di calcio, ma a noi figli è rimasta l'idiosincrasia del parto. Se si aggiunge poi l'alta probabilità di fare parti gemellari (colpa della nonna che ne aveva messo a segno due in un decennio), capirete bene l'allergia. Ora mi rendo conto anche io che il tempo dopo i trenta vola, non ho nenche la giustificazione del lavoro precario, ma questa cosa, la maternità dovrebbe cadermi in testa così, come un incidente, perchè io non riesco proprio a cercarla volontariamente.
Così quando qualche giorno fa, in spiaggia, ho incontrato una vecchia compagna d'università all'ottavo mese di gravidanza, una mano sui reni, l'altra sull'ombelico prominente, ho passato più tempo a tergiversare sul perchè non abbia messo un pargolo in cantiere pure io che a chiedere informazioni sulla sua gestazione. Per fortuna è arrivata mia madre a togliermi dall'imbarazzo:
"Ehh che bel pancione, è un maschietto vero!" non è una domanda naturalmente, perchè mia mamma come molte donne che hanno passato la gioventù tra parti/pappe/poppanti riconosce a colpo sicuro il sesso del nascituro dall'altezza e dall'inclinazione della pancia.
Infatti, come volevasi dimostrare, l'ecografia di mia madre è stata confermata immediatamente dalla vecchia collega, che a quel punto, distratta da un'interlocutrice più esperta non mi ha più degnata della minima considerazione. Per fortuna!
Sherazade


Per un pugno di soldi


di Trippi


Quanti tra voi hanno giocato la schedina del superenalotto nelle scorse settimane? Quanti hanno vinto qualcosa? Io ho chiesto al mio fidanzato, il Signore delle tempeste di comprarmi una schedina da un euro un mese fa. Ipotizzando che se avessi vinto quella cifra impressionante avrei regalato subito una parte ai miei cari, prima di essere presa dall'ingordigia.

In genere evito di giocare soldi, anche a tombola. Nella mia famiglia abbiamo qualcosa nel dna che ci rende predisposti al gioco e a rovinarci per la sfida con la sorte. Così mio zio, accanito giocatore di poker, insegnò le regole del gioco ai nipoti quando il più grande tra noi non aveva ancora lasciato le elementari. Mio padre, periodicamente, andava a recuperarlo in stanze fumose, in cui lui e gli altri giocatori si rinchiudevano per giorni, in massacranti, estenuanti e dissanguanti tornei. Quando non vedevamo lo zio per qualche giorno, mio padre iniziava la caccia e lo vedevamo tornare con il fratello scapestrato e la rabbia per qualche lite mal risolta. Mio fratello quest'estate mi ha raccontato di fare periodicamente tornei di poker legali in cui la perdita massima è 31 euro. Bisogna vedere quanti tornei da 31 euro si fanno in una settimana, o in una sera. Lui dice di no, ma ho colto nel suo sguardo spiritato in spiaggia tutte le caratteristiche della scimmia tipica del drogato, mentre si lamentava del sole e diceva di voler tornare a casa a riposare.

Io stessa da universitaria caddi nella trappola del lotto, mi accanii su un estratto nella ruota di Genova e per non perdere i soldi giocati aumentavo geometricamente la posta. Quando realizzai di aver bruciato un milione delle vecchie lire ebbi un brusco risveglio e mi fermai. Non potevo permettermi quel vizio, facevo lavoretti come promoter e come modella che bastavano per togliermi giusto qualche capriccio, qualche uscita serale e libri, non per fare di me una giocatrice. Naturalmente l'estratto usci subito dopo il mio ravvedimento, era il 31 sulla ruota di Genova. Vinsero tutti i miei amici e conoscenti, io fui comunque soddisfatta della mia forza di volonta. Da allora mi tengo alla larga da tutto quello che assomiglia anche vagamente al gioco d'azzardo. Infatti quando settimana scorsa, tentata dal jackpot del superenalotto multimilionario, ho provato a passare personalmente in ricevitoria, ho fatto dietro front non appena ho visto la calca di giocatori più o meno incalliti, più o meno improvvisati.

Il mio uomo invece, senza queste tare genetiche, si è dimostrato più costante, motivato e tenace di me, infatti ogni tanto, quando si ricorda, sfida la folla e attende di giocare la sua schedina da un euro.

Così ha fatto ieri e durante il tg ha sfoderato la doppia fila di numeri.

Mentre la giornalista proclamava i numeri mano a mano che uscivano dall'urnone trasparente lo vedevo saltellare sul divano e lanciar squittii improbabili. Pensavo mi stesse prendendo per il culo, scusate il francesismo, ma temo che nessun altro termine possa esprimere il mio stato d'animo in quel momento. Ho cominciato a prenderlo seriamente solo quando al terzo urletto e morsicatura di mano è venuto a sussurrarmi la sua gioia e a farmi vedere la schedina. Nel mentre la cronista lo rendeva felice per la quarta volta.

A quel punto il mio uomo roteava gli occhi come un ossesso e bisbigliava fesserie deliranti, per non farsi sentire dai vicini in caso di vincita multimilionaria (posseduto si ma non stupido). Mi ricordava l'antagonista ossessionato dai suoi demoni religiosi del libro di Wilbur Smith che sto leggendo in questo momento (Kadem di Orizzonte). Se non avessi avuto il terrore che gli venissse un coccolone sarei scoppiata a ridere come una matta!

Ma a quel punto il suo umore, come quello di uno psicopatico schizofrenico, stava precipitanto ai minimi storici, 5° numero estratto 82, lui aveva giocato l'84.

La sequenza vincente si è fermata li. Avevo voglia di ripetergli che mi sembrava un ottimo risultato per una schedina giocata a casaccio, senza neanche guardare i numeri, che probabilmente persone che avevano giocato sistemi costosissimi avevano ottenuto meno di lui... Niente, un abisso di tristezza. Le rotelline del suo cervello hanno cominciato a lavorare su quello che poteva essere l'importo, ma con giocate forti come quelle in corso in queste settimane mille euro sarebbero stati un bottino da sogno. Infatti il risultato è stato raggiunto da oltre 4000 italiani, per una cifra di 368 euro a testa.

Ai 5 sono andati 40 mila euro, con un numero in più "sarei andato a comprare la casa domani stesso e ti avrei messo subito incinta!".

Sogni semplici del mio uomo che per qualche minuto hanno fatto sognare anche me.

Buona fortuna a tutti!




Cerca nel blog

segnala su:

socialnetworkizzaci

Bookmark and Share
Blog Widget by LinkWithin