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martedì 3 novembre 2009

QUANTO MI AMI?


I SEGNALI DEL DESIDERIO E DELL’AMORE NON SONO GLI STESSI PER TUTTI:
OGNUNO DI NOI SI ESPRIME IN MODO DIVERSO


di Dottor Stranamore

Alcuni miei amici usano i farmaci contro l'impotenza a scopo, diciamo, ricreativo. Chi ha già erezioni sufficientemente utili può mostrare durezze granitiche o impegnarsi in rapporti plurimi lunghi 24 ore (a volte ingurgitando tre pastiglie nel corso di una notte). AI di là del fatto che ogni farmaco ha i suoi rischi, e che ognuno è libero di rischiare la propria salute a suo piacimento (io ad esempio fumo), il mio medico mi ha ricordato che essendo farmaci nuovi potrebbero col tempo mostrare danni irreversibili, come ad esempio una dipendenza o un'inefficacia. Io non correrei il rischio, se appena appena le cose possono funzionare da sole. Bisogna specificare che questi farmaci aiutano l'erezione ma non il raggiungimento dell'orgasmo. Capita a volte che l'erezione avvenga ma che sia difficile raggiungere l'orgasmo prima di aver inesorabilmente superato la resistenza del compagno/a, o aver superato la propria soglia di fatica.

Quanto si ama non dipende da quanto tempo si copula, né da quanto diventa duro. Non dobbiamo usare questi parametri per capire quanto il nostro compagno ci ama o quanto il nostro rapporto di coppia sia solido.
Ho seguito spesso la trasmissione di sessualità e prevenzione su MTV: "Loveline" (per fortuna che c'è qualcuno che parla di sesso, affetto e prevenzione in televisione, e senza distinzioni fra gay ed etero!), trasmissione che spero di ritrovare presto anche in questo palinsesto autunnale. In parte sono interessato alle domande, spesso ingenue, dei telespettatori, ma che danno un certa visione su quella che è la conoscenza delle problematiche legate alla sessualità da parte dei giovani. Talvolta imparo cose nuove o almeno ho la conferma della validità delle cose che già so. La cosa che mi ha colpito molto, e turbato, è la ricorrente domanda rispetto al calo di desiderio che avviene col tempo all'interno della coppia. A chi telefonava la presentatrice ha chiesto da quanto tempo fossero in coppia, e alla risposta che erano diversi anni ha reagito dicendo qualcosa come "è naturale che dopo qualche anno non ci sia lo stesso desiderio". L'esperto invece ricordava che è naturale che il desiderio non sia costante nel tempo e che avvengano fasi di variazione di intensità. Sono due punti di vista diametralmente opposti: la coppia come rapporto in continua trasformazione o la coppia come esplosione di passione che si affievolisce col tempo trasformandosi in rapporto pacato, più profondo forse, ma dal desiderio più ovattato.
Ma lasciando stare quelle che sono le scelte più coinvolgenti della vita (coppia o sesso istintivo? Possono coincidere?), altre chicche ogni tanto giungono alle mie orecchie golose.

C’è da notare che una parte inusitata delle domande poste sia dai ragazzi che dalle ragazze (e sono eterosessuali) sono sul sesso anale. La cosa non mi sconvolge, ho insegnato i miei migliori trucchi a quasi tutte le mie amiche.
Resto invece affascinato dalle disquisizioni su quanto debba durare l'atto sessuale. Ho scoperto che la fase penetrativa (dall'inserimento all'orgasmo) è mediamente di 5 minuti.

Io quando ho incontrato qualcuno che ci metteva solo 5 minuti, l’ho catalogato fra quelli troppo sbrigativi. Invece pare, anzi, gli esperti assicurano la correttezza del dato, che la durata canonica sia proprio di 5 minuti (la durata di un mp3 radio edit). E ancora sto parlando come se la cosa più importante fosse la penetrazione, come se questa fosse la meta unica a cui tendere.
Invece esiste una intera gamma di opzioni, dalle coccole al sesso orale, dal massaggio al sesso sadomaso.
Scopriamo tutte le vie per raggiungere il piacere e cerchiamo di non essere monotoni. Anche cambiando ogni volta compagno di giochi non si deve recitare sempre lo stesso copione. Dobbiamo avere in mente che quando andiamo a letto con qualcuno ci andiamo con tutto il corpo e con la mente e che l'erezione è solo una piccolissima parte del tutto. Ricordiamoci che abbiamo delle mani che possono accarezzare, degli occhi che possono guardare, delle cosce che possono stringere, delle labbra che possono sfiorare, un corpo che può scaldare e, soprattutto, un cervello che può funzionare, forse la parte più attraente di noi.
Di queste cose continueremo a parlare il mese prossimo, ora vorrei invece ricordarvi della prevenzione. Da un po' non ne parliamo, non per questo ci possiamo dimenticare che esiste il sesso sicuro e che questo ci evita tanti problemi, anche drammatici.

Per rinfrescare la mente e invogliarvi nell'uso del preservativo vi ricordo che vi evita di contrarre l'hiv, l'epatite B, l'epatite C, la sifilide, la gonorrea, l'herpes genitale, i condilomi, e soprattutto per i maschietti amanti del sesso anale, vi permette di conservare il vostro “pimpi” senza che diventi un cannolo farcito, cosa poco romantica e sicuramente poco, pochissimo igienica.

Alla prossima, Vostro Dottor Stranamore.
fonte foto


NDR
Questo articolo è stato redatto basandosi in parte sull’articolo del Sig. Pigi Mazzoli pubblicato sulla rivista omosessuale Pride ed è stato qua e là modificato ed aggiornato per renderlo più attuale e funzionale ad un pubblico prevalentemente eterosessuale.

martedì 12 maggio 2009

Quanto mi ami?



di Dottor Stranamore

I segnali del desiderio e dell'ammmore non sono gli stessi per ognuno di noi. Si esprimono in modo diverso.


Alcuni miei amici usano i farmaci contro l'im­potenza a scopo, diciamo, ricreativo. Chi ha già erezioni sufficientemente utili può mostra­re durezze granitiche o impegnarsi in rapporti plurimi lunghi 24 ore (a volte ingurgitando tre pastiglie nel corso di una notte). AI di là del fatto che ogni farmaco ha i suoi rischi, e che ognuno è libero di rischiare la propria salute a suo piacimento (io ad esempio fumo), il mio medico mi ha ricordato che essendo farmaci nuovi potrebbero col tempo mostrare danni irreversibili, come ad esempio una dipenden­za o un'inefficacia. Io non correrei il rischio, se appena appena le cose possono funzionare da sole. Bisogna specificare che questi farmaci aiutano l'erezione, ma non il raggiungimento dell'or­gasmo. Capita a volte che l'erezione avvenga ma che sia difficile raggiungere l'orgasmo prima di aver inesorabilmente superato la re­sistenza del compagno, o aver superato la propria soglia di fatica. Quanto si ama non dipende da quanto tempo si copula, né da quanto diventa duro. Non dobbiamo usare questi parametri per capire quanto il nostro compagno ci ama o quanto il nostro rapporto di coppia sia solido.
Ho seguito spesso la trasmissione di sessua­lità e prevenzione su MTV: "Loveline" (per fortuna che c'è qualcuno che parla di sesso, affetto e prevenzione in televisione, e senza distinzioni fra gay ed etero!). In parte sono interessato alle domande, spes­so ingenue, dei telespettatori, ma che danno un certa visione su quella che è la conoscenza delle problematiche legate alla sessualità da parte dei giovani. Talvolta imparo cose nuove o almeno ho la conferma della validità delle cose che già so. La cosa che mi ha colpito molto, e turbato, è la ricorrente domanda rispetto al calo di deside­rio che avviene col tempo all'interno della coppia. A chi telefonava la presentatrice ha chiesto da quanto tempo fossero in coppia, e alla risposta che erano diversi anni ha reagito dicendo qualcosa come "è naturale che dopo qualche anno non ci sia lo stesso desiderio". L'esperto invece ricordava che è naturale che il desiderio non sia costante nel tempo e che avvengano fasi di variazione di intensità. Sono due punti di vista diametralmente oppo­sti: la coppia come rapporto in continua tra­sformazione o la coppia come esplosione di passione che si affievolisce col tempo trasfor­mandosi in rapporto pacato, più profondo for­se, ma dal desiderio più ovattato.
Ma lasciando stare quelle che sono le scelte più coinvolgenti della vita (coppia o sesso istintivo? Possono coincidere?), altre chicche ogni tanto giungono alle mie orecchie golose. C’è da notare che una parte inusitata delle domande poste sia dai ragazzi che dalle ragazze (e sono eterosessuali) sono sul sesso anale. La cosa non mi sconvolge, ho insegnato i miei miglio­ri trucchi a quasi tutte le mie amiche.
Resto invece affascinato dalle disquisizioni su quanto debba durare l'atto sessuale. Ho sco­perto che la fase penetrativa (dall'inserimento all'orgasmo) è mediamente di 5 minuti. lo quando ho incontrato qualcuno che ci metteva solo 5 minuti, l’ho catalogato fra quelli troppo sbrigativi. Invece pare, anzi, gli esperti assicu­rano la correttezza del dato, che la durata cano­nica sia proprio di 5 minuti (la durata di un 45 giri fronte e retro? lo resto fra i 30 minuti e l'o­ra, come dire tra un Lp e un Cd). Ma capisco perché qualcuno temesse di non eccitarmi ab­bastanza o perché altri pensassero che fossi particolarmente insensibile nel mio lato B. L'im­portante è trovare qualcuno coi nostri tempi.
E ancora sto parlando come se la cosa più im­portante fosse la penetrazione, come se que­sta fosse la meta unica a cui tendere.
Invece esiste una intera gamma di opzioni, dalle coccole al sesso orale, dal massaggio al sesso sadomaso.
Scopriamo tutte le vie per raggiungere il pia­cere e cerchiamo di non essere monotoni. An­che cambiando ogni volta compagno di gio­chi non si deve recitare sempre lo stesso co­pione. Dobbiamo avere in mente che quando andiamo a letto con qualcuno ci andiamo con tutto il corpo e con la mente e che l'erezione è solo una piccolissima parte del tutto. Ricor­diamoci che abbiamo delle mani che posso­no accarezzare, degli occhi che possono guardare, delle cosce che possono stringere, delle labbra che possono sfiorare, un corpo che può scaldare e, soprattutto, un cervello che può funzionare, forse la parte più attraen­te di noi. Di queste cose continueremo a parlare il me­se prossimo, ora vorrei invece ricordarvi della prevenzione. Da un po' non ne parliamo, non per questo ci pos­siamo dimenticare che esiste il sesso sicuro e che questo ci evita tanti problemi, anche drammatici. Per rinfrescare la mente e invogliarvi nell'uso del preservativo vi ricordo che vi evita di con­trarre l'hiv, l'epatite B, l'epatite C, la sifilide, la gonorrea, l'herpes genitale, i condilomi.

Alla prossima,

Vostro Dottor Stranamore


fonte foto


domenica 28 settembre 2008

Sempre colpa del pene




Ho terminato in questi giorni la lettura di The surrender di Toni Bentley........
Premetto che pur avendo delle perplessità su un libro incentrato interamente sulla personale scoperta del sesso anale e successiva dedizione, posso affermare che ha esteso la mia già ampia visuale del sesso, dandomi anche conferma che questo è uno degli ambiti in cui la conoscenza, come scoperta di se stessi, è in continuo movimento e continua crescita.
Perchè fondamentalmene siamo tutti delle personalità poliedriche, ma, come del cervello che se ne sfrutta solo una parte, limitiamo inconsciamente le nostre potenziali vie d' espressione.
Ma se il sesso è uno dei veicoli di proiezione ed espansione del proprio essere, e il pene il suo principale mezzo, quest' ultimo corre il rischio di diventare anche la più grande fonte di frustrazione per un uomo!
Questo ciò che sostiene l' autrice....................insomma, avete un uomo che vi riempie di regali? Sappiate che è per compensare la scarsa stima che ha del suo augello.......
Abbonda nella pratica del cunnilingus ? Sappiate che è solo una montatura! In realtà siamo di fronte ad un profondo insicuro........

Personalmente non mi trovo molto d' accordo, perchè potrebbe benissimo trattarsi di azioni di accompagnamento e non di compensazione nel primo caso e di semplice "inclinazione per certe pratiche" nel secondo.
Una cosa però è indubbia: teorizzare sul sesso non serve......lo ha già fatto Freud.
A noi poveri mortali rimane il praticarlo.
pytta


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