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mercoledì 19 agosto 2009

Per un pugno di soldi


di Trippi


Quanti tra voi hanno giocato la schedina del superenalotto nelle scorse settimane? Quanti hanno vinto qualcosa? Io ho chiesto al mio fidanzato, il Signore delle tempeste di comprarmi una schedina da un euro un mese fa. Ipotizzando che se avessi vinto quella cifra impressionante avrei regalato subito una parte ai miei cari, prima di essere presa dall'ingordigia.

In genere evito di giocare soldi, anche a tombola. Nella mia famiglia abbiamo qualcosa nel dna che ci rende predisposti al gioco e a rovinarci per la sfida con la sorte. Così mio zio, accanito giocatore di poker, insegnò le regole del gioco ai nipoti quando il più grande tra noi non aveva ancora lasciato le elementari. Mio padre, periodicamente, andava a recuperarlo in stanze fumose, in cui lui e gli altri giocatori si rinchiudevano per giorni, in massacranti, estenuanti e dissanguanti tornei. Quando non vedevamo lo zio per qualche giorno, mio padre iniziava la caccia e lo vedevamo tornare con il fratello scapestrato e la rabbia per qualche lite mal risolta. Mio fratello quest'estate mi ha raccontato di fare periodicamente tornei di poker legali in cui la perdita massima è 31 euro. Bisogna vedere quanti tornei da 31 euro si fanno in una settimana, o in una sera. Lui dice di no, ma ho colto nel suo sguardo spiritato in spiaggia tutte le caratteristiche della scimmia tipica del drogato, mentre si lamentava del sole e diceva di voler tornare a casa a riposare.

Io stessa da universitaria caddi nella trappola del lotto, mi accanii su un estratto nella ruota di Genova e per non perdere i soldi giocati aumentavo geometricamente la posta. Quando realizzai di aver bruciato un milione delle vecchie lire ebbi un brusco risveglio e mi fermai. Non potevo permettermi quel vizio, facevo lavoretti come promoter e come modella che bastavano per togliermi giusto qualche capriccio, qualche uscita serale e libri, non per fare di me una giocatrice. Naturalmente l'estratto usci subito dopo il mio ravvedimento, era il 31 sulla ruota di Genova. Vinsero tutti i miei amici e conoscenti, io fui comunque soddisfatta della mia forza di volonta. Da allora mi tengo alla larga da tutto quello che assomiglia anche vagamente al gioco d'azzardo. Infatti quando settimana scorsa, tentata dal jackpot del superenalotto multimilionario, ho provato a passare personalmente in ricevitoria, ho fatto dietro front non appena ho visto la calca di giocatori più o meno incalliti, più o meno improvvisati.

Il mio uomo invece, senza queste tare genetiche, si è dimostrato più costante, motivato e tenace di me, infatti ogni tanto, quando si ricorda, sfida la folla e attende di giocare la sua schedina da un euro.

Così ha fatto ieri e durante il tg ha sfoderato la doppia fila di numeri.

Mentre la giornalista proclamava i numeri mano a mano che uscivano dall'urnone trasparente lo vedevo saltellare sul divano e lanciar squittii improbabili. Pensavo mi stesse prendendo per il culo, scusate il francesismo, ma temo che nessun altro termine possa esprimere il mio stato d'animo in quel momento. Ho cominciato a prenderlo seriamente solo quando al terzo urletto e morsicatura di mano è venuto a sussurrarmi la sua gioia e a farmi vedere la schedina. Nel mentre la cronista lo rendeva felice per la quarta volta.

A quel punto il mio uomo roteava gli occhi come un ossesso e bisbigliava fesserie deliranti, per non farsi sentire dai vicini in caso di vincita multimilionaria (posseduto si ma non stupido). Mi ricordava l'antagonista ossessionato dai suoi demoni religiosi del libro di Wilbur Smith che sto leggendo in questo momento (Kadem di Orizzonte). Se non avessi avuto il terrore che gli venissse un coccolone sarei scoppiata a ridere come una matta!

Ma a quel punto il suo umore, come quello di uno psicopatico schizofrenico, stava precipitanto ai minimi storici, 5° numero estratto 82, lui aveva giocato l'84.

La sequenza vincente si è fermata li. Avevo voglia di ripetergli che mi sembrava un ottimo risultato per una schedina giocata a casaccio, senza neanche guardare i numeri, che probabilmente persone che avevano giocato sistemi costosissimi avevano ottenuto meno di lui... Niente, un abisso di tristezza. Le rotelline del suo cervello hanno cominciato a lavorare su quello che poteva essere l'importo, ma con giocate forti come quelle in corso in queste settimane mille euro sarebbero stati un bottino da sogno. Infatti il risultato è stato raggiunto da oltre 4000 italiani, per una cifra di 368 euro a testa.

Ai 5 sono andati 40 mila euro, con un numero in più "sarei andato a comprare la casa domani stesso e ti avrei messo subito incinta!".

Sogni semplici del mio uomo che per qualche minuto hanno fatto sognare anche me.

Buona fortuna a tutti!




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