ancora miti, riti e liturgie di abbordaggio metropolitano

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martedì 31 marzo 2009

Per quei centimetri in più!



di Trippi

Ah ragazzi, che belle le donne sui tacchi, soprattutto su quelli a spillo, che gamba slanciata, che sedere alto. Ah ragazze, che incubo quando quei centimetri fanno crack e tu ripiombi nella tua bassezza, e onta, a peggiorare le cose cammini con un'andatura claudicante da trampoliera zoppa.
Certo che è solo una questione di vanità! Altrimenti mica saremmo così matte da sottoporre schiena polpacci e coscie a una tortura continua.
Cresciamo con il detto "altezza mezza bellezza", poi ci propinano "soffrire per imbellire" e noi, povere dementi ci beviamo tutto e pur di guadagnare qualche centimetro, siamo disposte a sopportare di tutto!
Le stigmate delle portatrici sane di tacco 8-12 sono vesciche ai piedi, calli, duroni e per chi come me ci balla pure sopra, si aggiunge il neuroma!
Per fortuna il fato mi ha preservata dall'alluce valgo..
La mia amica Mandrinella che è una manager stakanovista del Wal mart si è giocata due piedi due! Ha fatto un intervento due mesi e mezzo fa con tanto di chiodi per raddrizzarle le dita incurvate in una posa innaturale a furia di contenere le dita dentro scarpe scomode e camminare 16 ore al giorno all'interno dei megastore.
E' ancora in riabilitazione!
Peggio delle cinesi che si riducevano la taglia dei piedi con fasciature invalidanti!
Sul percorso casa ufficio ho già lasciato una decina di tacchetti di gomma (6 euro tutte le volte che porti le scarpe dal calzolaio per rifarli). Ora che ci penso il buongiorno si era visto dal mattino: il tacco a spillissimo dello stivale/calza con cui sono venuta a firmare la lettera d'impegno, si era spezzato in due tronconi all'ingresso della metropolitana.
Stamattina però l'apoteosi degli incidenti.
Stasera ho il corso Fat killer in palestra, perciò lascio l'auto in posizione di partenza vicino alla metro, faccio 200 metri di strada con le scarpe appena risuolate e sento che c'è qualcosa di strano, ma visto che sono fresche fresche di calzolaio non mi allarmo.
Esco in piazza Lima, e percepisco chiaramente di non essermi sbagliata, il sampietrino aiuta il cervello ancora assonnato: il gommino si è praticamente liquefatto! Caso vuole che nella piazza ci sia una bancarella con le scarpe, mi avvicino, provo a toccarle e dopo essermi accertata che sono in pura plastica mi butto sugli stivali: bianchi e di camoscio, non c'entrano niente con l'abbigliamento d'ufficio, ma il prezzo 59 euro, mi sembra ragionevole. Aspetto che il gestore della bancarella finisca di farsi i fatti suoi e provo questo tronchetto scomodissimo. Mi rassegno e dico al tizio che le tengo su. Faccio per pagare con il bancomat, ma non lo prende, solopagamentocontanti. Mi spiega che la mia banca si trova più avanti sulla destra. Sempre più sconsolata seguo le indicazioni e mi appare come un miraggio un negozio di calzature, anche se non è difficile visto che sono in corso Buenos Aires a Milano, una delle vie dello shopping per eccellenza! Chiedo se sono aperti, sono le 9.30 del mattino e i negozi aprono alle 10.00.
Alla risposta affermativa mi fiondo sulle scarpe e chiedo di poter provare il 35 di un paio di modelli. Il commesso carinissimo e sgamato ha intuito subito che davanti a lui non c'è solo una cenerentola con la scarpa rotta un mano, ma una drogata di tacchi & co cui rifilare qualche modello.
Infatti poco dopo eccomi uscire sorridente e beata con un paio di scarpe nere in pelle spuntate con tacco 10 e doppio cinturino, un altro paio in camoscio bianco e una borsa in pelle nera che puoi portare su tutto, le scarpe mutilate nella scatola vuota!
Il mio ufficio è a 700 metri, mi godo il percorso ancheggiando contenta sul mio nuovo acquisto e quando solo un semaforo e qualche metro mi separa dalla meta..
crack
sento il vuoto
non può essere!
Si è rotto il tacco!
Della scarpa NUOVA!!
Comincio a chiedermi se non sia un segno divino?! Forse Dio esiste e mi vuole mandare un segnale: "Torna a casa Trip!". Beh se dovessi morire sotto un tir o dovesse crollare il palazzo in cui lavoro o dovesse uccidermi il fat killer di stasera, VOI saprete la verità!
Torno di corsa (per quanto sia possibile) al negozio e i commessi avviliti mi spiegano di non avere un altro numero 35 di quel modello, ma si offrono di procurarmelo da un negozio della stessa catena. Detto fatto, il ragazzo si è precipitato a prendermi un secondo paio e adesso eccomi qui, a raccontarvi la storia con i piedi fuori dalle scarpe!
Sono arrivata in ufficio con un ritardo pazzesco, il mio capo mi ha fatto una lavata di capo e la mia collega in chat ha tentato di scusarsi per non avermi avvisato, non immaginava che si sarebbe scatenato questo cancan.
Ma io sono qui che sorrido sorniona, ho due paia di calzature nuove e una borsa, sono persino riuscita a passare dal calzolaio che, avvilito, mi rimetterà a posto le scarpe AGGRATIZ, tutto mi scivola addosso
NOLI ME TANGERE.
E' proprio vero, niente è consolatorio quanto lo shopping!
Ps
qui sotto un utile video su come camminare sui tacchi!


lunedì 30 marzo 2009

Buena Vista Social Club al Teatro Gassman di Gallarate

Di Chica Mala

Il 10 maggio, alle ore 21.00, presso il Teatro Gassman di Gallarate (VA), si esibirà il Buena Vista Social Club.

Per i pochi che non conoscono il collettivo di musicisti cubani, ormai da più di cinquant'anni in attività, consiglio la visione del documentario Di Wim Wender che nel 1999 ha donato un successo di portata modiale a questi artisti che continuano, con esibizioni da "tutto esaurito", a deliziarci con i ritmi tradizionali della cultura de La Isla Grande.

Sul palco del Teatro troveremo un'orchestra di 12 elementi, tra i quali tre dei cinque membri della formazione originale: Guajiro Mirabal alla tromba, Jesus “Aguaje” Ramos al trombone e Manuel Galbán alla chitarra.

La prevendita dei biglietti è a cura di Vivaticket e per tutte le informazioni è possibile contattare direttamente la struttura Gallaratese.

Certo, è un pò costoso: 34, 20 Euro per un posto in galleria e 45,60 in platea ma, chi non ha mai avuto il piacere e la fortuna di assistere ad uno spettacolo così emozionante, dovrebbe investire tempo e denaro per vivere una serata ed un esperienza magica. probabilmente non assisterò allo spettacolo, proprio per quella carenza di pecunia che mi contraddistingue, ma io ho già avuto la mia porzione si sogno qualche anno fa e posso vivere del ricordo; chi invece ancora non ha provato lo faccia e goda per qualche ora con le note di maesti impagabili.



sabato 28 marzo 2009

Il Protagonista della Telenovela



Di Chica Mala
Dopo mesi di latitanza, torniamo a trattare un argomento caro a noi di MRPN, il vero e proprio motore del blog:
La catalogazione e conseguente archiviazione degli ometti da TASSONOMIA SPICCIOLA.

Parliamo oggi di tutti quelli che potrebbero tranquillamente aspirare alla carriera di attore da telenovela, gli Eduardo Palomo del terzo millennio, quelli che, pur di fare i piacioni ti snocciolano una serie di frasi fatte, talmente banali, così stucchevoli che ti verrebbe voglia di prendere un immaginario telecomando e spegnerli, anzi vorresti essere l'editore del programma per cancellarlo addirittura dal palinsesto.
Tornando al passato recente, mi vengono in mente tutti i bei ragazzoni latini che d'estate, nelle calde sere al Festival Latinoamericando, cercano di abbordarti sperticandosi in sentimentalismi liberamente ispirati a qualche canzoncina della boy band sudamericana del momento. A parte il fatto che, i testi li conosco anche io ma più o meno si assomigliano tutte, con il loro "sufrimiento", "mucho carino" e "amor sincero". ma anche se non fossi una appassionata di tale genere musicale non troverei credibile uno che dopo due minuti di broccolaggio, ti guarda negli occhi e ti dice: "vedo la tristezza nei tuoi occhi, devi aver sofferto molto nella tua vita...ma adesso ci sono io, ti renderò felice" - Ma vatti a fare una doccia cretino!!!
suppongo ci sia una vasta domanda di tale prodotto se l'offerta è presente sul mercato, un pò come la prostituzione. se ci sono le zoccole sulla strada è perchè un sacco di uomini ci vanno, qundi esistono miriadi di donne desiderose di credere alle belle parole, bisognose di vivere l'illusione di un'amore effimero quanto improbabile.
Più grave è quando trovi l'italiano fissato con il mondo latino. L'estate scorsa frequentavo un fanciullo conosciuto sulle piste e, dopo 2 o 3 uscite finite senza infamia e senza lode, al quarto appuntamento, dopo un bacio in macchina sotto casa mia mi guarda e sussurra: "quiero comerte completa" che, se non vado errata suona più o meno come "voglio mangiarti tutta".
MA PORCACCIA LA PUPAZZA!!!! parla come mangi! come fai a stare seria in un momento così? gli sono scoppiata a ridere in faccia e gli ho subito chiesto in quale canzone avesse sentito quella frase... sicuramente sono stata stronza e l'ho messo non poco in imbarazzo ma dai, come si fa.. (in ogni caso non si è offeso più di tanto visto che ci siamo frequentati per altri 2 mesi).
Ad ogni modo, esempi potrei farne a bizzeffe. L'ultima mia scoperta è il barista di un locale che frequento: è incredibile come dica con naturalezza le stesse identiche cose a tutte le ragazze che si avvicinano al banco per bere, tant'è che io e MOST una sera di esplorazioni antropologiche tipiche del cazzeggio preserata, ci siamo chiesti se avesse un foglio con il copione nascosto tra le bottiglie e i bicchieri.
la verità comunque è più semplice di quanto si creda e si può riassumere in una delle perle di saggezza della mia ormai mitica amica Mentirosa/Zainetto -
" non capisco perche gli uomini ti raccontino un sacco di baggianate, tanto se gliela vuoi dare gliela dai lo stesso"



giovedì 26 marzo 2009

ma che fai? ti "sballi" col TAVOR?


Di Chica Mala


da un recente rapporto del CNR emerge un lato degli adolescenti italiani a mio avviso sconcertante: i 16enni usano sempre di più gli psicofarmaci per sballare. Non spinelli, ecxtasy, acidi, cocaina, bensì Tavor, Xanax e benzodiazepine varie che, associate all'alcool, diventano cocktails micidiali.

Non so esattamente cosa pensare, probabilmente gli effetti della crisi economica pesano anche sulle mancette dei ragazzi, ora, piuttosto che spendersi 10 euro per un paio di canne, preferiscono attingere all'armadietto dei medicinali in casa e "farsi" con l'ansiolitico che il papà usa per tenere sotto controllo la pressione e con le pasticche (quasi sempre a base anfetaminica) ingurgitate da mamma per inseguire il miraggio di una silouhette dei tempi andati.

Secondo le teorie dei più, le colpe sono, come al solito, da attribuirsi a genitori ed insegnanti e ai cattivi rapporti che instaurano con i giovani virgulti. Non sono d'accordo! Si certo, c'entra sicuramente la fragilità e l'insabilità emotiva caratteristica di quell'età ma è anche vero che la farmacologia e l'uso indiscriminato di medicinali crea opportunità difficili da non cogliere per chi non ha i mezzi e la forza di resistere ai piccoli malesseri quotidiani, quindi non spariamo sempre a zero sui poveri adulti che ormai dall'alba dei tempi sono il capro espiatorio di tutti i mali delle nuove generazioni.

Lo ammetto, in gioventù, in momenti di particolare sconforto ho perso di vista la strada maestra, magari per una delusione d'amore e a volte per i fallimenti a scuola ma mai, dico mai ho dato la colpa a qualcuno della mia debolezza. E poi..ho sempre avuto il terrore delle droghe sintetiche, la paura di bruciarmi il cervello, di subire danni irreparabili. Qualche mese fa, in un periodo di forte stress la mia dottoressa ha provato a prescrivermi dei tranquillanti, cercando di convincermi che mi trovavo in piena sindrome ansioso-depressiva; beh, è bastata la mia faccia per farle mettere via il ricettario e rimetterrsi la biro nel taschino del camice!

Questa mia avversione per tutto cio che l'organismo non produce naturalmente mi fa balenare nella testa apocalittici scenari futuri:

saremo, al tramonto della nostra esistenza, in balia di una classe dirigente costellata di maniaci depressi, dogati dal cronico uso degli stabilizzatori dell'umore? E peggio ancora, visto che sono ormai le donne le maggiori fruitrici di alcool e pasticche, nel futuro avremo intorno una banda di isteriche dalle quali tenersi a debita distanza?

Boh, magari non più di quanto lo siamo noi adesso, di quanto non lo sia io, nonostante sia del tutto "pulita" (Confesso però, di prendere, ogni tanto, un moment act per il mal di testa e il week end mi bevo qualche chupito di rum dolce per poi sgambettare allegramente in pista al ritmo della salsa cubana).

Un ultima cosiderazione, forse banale. Visto che le medicine, usate per patologie importanti, non si possono di certo abolire, così come sono diventate obbligatorie per Legge tante cose in materia di sicurezza, perchè non rendere obbligatorio l'uso di armadietti chiusi a chiave per custodire qualcosa che per il malato è d'importanza vitale, ma per qualcun altro in casa può diventare pericolo mortale.


“Milano Pa los Salseros 2009”

di Trippi

Squadra e cavallo vincente non si cambia e allora Milano pa los salseros fa il bis!


Nel 2008 vi abbiamo annunciato la prima edizione tra le pagine del nostro blog e anche quest'anno andiamo a curiosare cosa succederà il prossimo 22-23-24 maggio al laghetto Santa Maria di Buccinasco, alle porte di Milano.


Il tam tam nei locali e su internet è già iniziato: ho ricevuto un commento dell'organizzazione sul vecchio sito, un volantino con le offerte e i prezzi per gli stage, le serate e il pacchetto dei tre giorni domenica allo Zithum e su Facebook è già attivo un gruppo che al momento conta oltre 800 iscritti. Ad organizzare il tutto due vecchie conoscenze del nostro blog, Anita Lombardi e Manuel Kotaidis di SalsaKonfusion e Lido del Mangos di Rozzano. Insomma si preannuncia un successone.


Ma siccome questa non è una marchetta e la sottoscritta non ha i soldi per poter partecipare agli stage lancio subito un appello, ragazzi, datemi un free pass per le serate valido per me e il Signore delle tempeste, Chica mala si unisce volentieri alla comitiva. Vi assicuriamo che documenteremo l'evento al meglio delle nostre capacità e in pieno spirito di guerrilla salsera che ci contraddistingue!


Qui i prezzi per il pacchetto completo e le singole serate.




Ecco un video dalla scorsa edizione,



Ma qui trovate tutto quello che vorreste sapere sullo scorso anno..
per informazioni contattate +39 339 7661626 Italia


A cose fatte ecco il video di questa edizione da Eurolatina tv

mercoledì 25 marzo 2009

"Prendiamoci una pausa"

di Trippi

Ed eccoci alla fine di marzo!
Noi ragazze corriamo dall'estetista, qualcuna corre dal chirurgo, ci iscriviamo in palestra, aumentiamo le uscite e accorciamo le gonne.. e ai maschietti? Ai maschietti si impenna l'ormone! Eh si, è arrivata la primavera!
Per tutti!
Anche per chi è fidanzato/a, dunque, aumenta la voglia di libertà e di "pause".
Ecco, l'ho scritta, la parola che più che un insieme di lettere, più che un insieme di suoni articolati dalla voce umana è peggio di un anatema per una mia amica di vecchia data. Il suo fidanzato ormai quasi storico, puntualmente, a ridosso dei cambi climatici o di vacanze o quando proprio non la regge più, invoca la "pausa". Insomma un break, un time out, peccato che una relazione non sia esattamente un incontro di basket o di baseball. Soprattutto se si è fatto il passo della convivenza e ci si è trasferite armi, bagagli, lavatrice nuova e tv al plasma a casa sua!!
Ma se l'ometto aveva l'abitudine di invocare la pausa di riflessione quando si viveva separati per quale motivo dovrebbe smettere di chiederla una volta che si convive? Anzi, se tanto mi da tanto e la pausa è proporzionale al bisogno di poter respirare un attimo più liberamente, probabilmente i periodi tra una pausa e l'altra, finiranno con l'accorciarsi proprio a causa della convivenza e della condivisione degli spazi!
Per farla breve, quando lui ha chiesto l'ennesima pausa, lei ha fatto le valigie e se n'è andata.
Che la necessità fosse nell'aria era evidente, se non altro perchè le aveva detto più volte di andarsene, che era finita, ma lei più tenace di una pianta grassa e avvinta come l'edera a lui e alla di lui casa, si è sempre rifiutata di farlo.
Fino ad adesso.
Probabilmente, pensava, sperava che lui la trattenesse.
Lui non l'ha trattenuta.
Forse credeva che lui si sarebbe fatto sentire il giorno dopo per supplicarla di tornare a riempire la sua vita e la sua casa.
Ma lui nisba!
Allora è tornata lei.
E lui le ha chiesto cosa fosse tornata a fare, non si erano "presi una pausa"?
Fin qui niente di nuovo, 'sto film l'ho già visto, i protagonisti, poi, sono sempre gli stessi. Che palle! voglio cambiare canale!!
E invece no, da brava amica ti fai saltare la serata programmata e stai li con la promozione di fazzoletti di carta da 40 confezioni e ascolti la lista di cose tremende che lui le ha fatto e che lei "non merita", interrotta da una telefonata con LUI e un sms con LUI.. ma dico non potete parlarvi faccia a faccia? Maledetto cellulare!!
Alla fine dopo tanto annuire, dopo tanti "eh lo so, sono fatti così che vuoi farci", dopo tante pacche sulle spalle e tutti i tristi rituali di consolazione dell'amica abbandonata, le ricordi che il tuo divano è sempre pronto per lei, la tua spalla pure, per i fazzoletti dovrà aspettare fino all'indomani, ormai li ha già fatti tutti e non ne hai più!
La sera successiva esce con un'amica comune (lo sai dall'amica comune) e allora l'indomani le chiedi come sia andata la serata, se si sia divertita e lei ti risponde con un sms laconico:
"abbastanza..". Resti perplessa anche perchè di solito ti fa messaggi fiume o ti chiama. Insomma la verità è che ci rimani un pò male, ma come l'altra sera eri qui a frignare e ora mi rispondi così? Però la scusi, pensi che magari sia ancora assonnata e si farà sentire con calma.
Invece dopo qualche ora arriva il messaggio di precisazione "Sai di essere la mia più cara amica, per questo ti chiedo di perdonare se qualche volta ti dovessi rispondere con freddezza. Riconosco di essere gelosa che ad altri vada bene e a me no. Sono matta e molto depressa, abbiate un pò di pazienza. Scusami tanto.".
Finisco di leggere e rimango di merda, scusate il francesismo! E no che non la scuso, le avessi mandato un messaggio in cui anzichè informarmi sulla sua serata precedente le avessi scritto quanto è felice la mia vita et similia. Mi sale la carogna sulla schiena e neanche rispondo, aspetto che scenda.
L'indomani mi chiama due volte di mattina mentre sono al lavoro, so che va a prendersi lavatrice e tv al plasma da casa dell'ormai ex fidanzato, ma mentre vedo il cellulare lampeggiare in silenzioso penso "schiacciati!".
L'indomani ho ormai sbollito, decido di chiamarla in pausa pranzo, ma non ho ancora finito di pensarlo che mi arriva un sms "Mi dispiace che te la sia presa così tanto, credevo di poter dire tutto ad un'amica e di essere capita. D'altronde è solo un momento, passerà..".
E no così non mi passa, il carognone s'era sciolto, ero pronta a riaprire le braccia magnanima e chiudere la faccenda a pizza e fichi, ma se fai così, se giri la frittata e fai pure la vittima riprendono a girarmi a velocità raddoppiata.. mi girano così tanto che manco ti rispondo. Non lo faccio neanche quando poi prova a chiamarmi più tardi. Continuo a pensare al danno che fanno a se stessi e agli altri i soggetti che soffrono di vittimismo, che ritengono di essere gli unici ad avere problemi e di portare su se il peso del mondo.
Rispondo dopo l'ufficio, mentre corro a recuperare la macchina per andare ad ammazzarmi in palestra con un corso suicida abbatti-grassi "Sicuramente mi passerà, perchè non mi durano le incazzature... Ma ci vuole un bel coraggio a scrivere queste fesserie sulla gelosia... A volte nel tuo vittimismo passi sopra la disponibilità e la sensibilità di persone che, x usare parole tue non se lo meritano. Personalmente mi auguro che vada bene alle persone care, scusa se pensavo fosse lo stesso per te".
Due ore dopo, all'uscita dalla palestre leggo la risposta: "Sai che è lo stesso anche per me, mi conosci da tempo ed è la prima volta che dico certe cose. E' stato un attimo ma forse hai ragione, faccio la povera vittima ma tu, da amica, non hai capito".
Al solito neanche rispondo.. non vale la pena, devo solo aspettare che mi passi, come sempre!
Nel mentre mi prendo una pausa anche io.. dalle amiche!
Maledetta primavera!

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