ancora miti, riti e liturgie di abbordaggio metropolitano

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martedì 24 novembre 2009

E guardo il mondo da un oblò, mi annoio un pò


di Trippi


Ed eccomi qui, con due occhi nuovi di pacca, laserati e bruciacchiati a puntino.

Martedì 17 novembre, alle 14.15 sono entrata nella "sala operatoria" del Vista vision di Milano per correggere la miopia. Un quarto d'ora dopo uscivo chiedendo che mi si fornisse droga contro il dolore senza lesinare, diciamo pure in quantità industriale.

Sono stata coraggiosissima, niente panico neanche quando ho sentito l'odore di capelli bruciati, la mia cornea che evaporava. Talmente sborona e loquace che il chirurgo mi ha chiesto di fare silenzio. Eppoi alla faccia di chi scrive peste e corna sulla PRK non ho sofferto neanche un pò! Anche perchè ero talmente drogata di Toradol e sonniferi che il giorno dopo l'intervento non solo avevo gli occhi aperti, ma mandavo persino sms in giro!

Ora però, a distanza di una settimana sono subentrati un pò di problemi (a parte lo stomaco e la pelle pietosi per i farmaci), l'occhio sinistro, quello con cui i primi giorni vedevo così bene da farmi millantare: "che esageraaati, secondo me posso anche guidare!!" mi sveglia la notte con dei dolori acuti e preoccupanti, l'occhio che lacrima disperatamente, tanto panico e insonnia.
Insomma come mi ha detto l'oculista e il mio amico Dottor Stranamore (che mi ha consigliato lo specialista cui affidarmi), bisogna avere pazienza e concedere agli occhi il tempo necessario.
Il dottore mi ha dato due settimane di convalescenza e a differenza di quanto pensavo i primi giorni, temo me li dovrò smalloppare tutti e logorarmi di noia a casa.
Ho già precettato la socia per venire a farmi visita, chiaccherare un pò e ammazzare questo eccesso di tempo inutilizzabile come piace a me ;-).

Ora però basta pc, non devo esagerare.. vi terrò aggiornati!

venerdì 13 novembre 2009

I agree


«Uno, due, tre, quattro, cinque, sei: ecco un bambino è morto di fame».

Semplice, secco, senza musica né immagini. Solo Jacques Diouf davanti ad uno sfondo nero. Pochi secondi di video per lanciare sul sito http://www.1billionhungry.org./ la petizione online per dire «I agree», «sono d'accordo, dico no alla morte per fame» che oggi, nel 2009, mette a rischio la vita di oltre un miliardo di persone in tutto il mondo.
LA CAMPAGNA - È il direttore generale della Fao a metterci la faccia. Diouf lancia l'iniziativa in vista del vertice mondiale sulla sicurezza alimentare che si terrà a Roma dal 16 al 18 novembre prossimo e che radunerà molti grandi della terra a parlare di sicurezza alimentare. Ma soprattutto di emergenza fame. «Con un solo clic - spiega Diouf - chiunque potrà registrare il proprio dissenso rispetto all'attuale situazione che vede oltre un miliardo di affamati nel mondo e ogni clic servirà come spinta ad agire per i nostri capi di Stato e di governo». L'obiettivo di Diouf è quello di ottenere un miliardo di adesioni, come gli affamati: «Sono sicuro riusciremo a raggiungerlo».

martedì 3 novembre 2009

QUANTO MI AMI?


I SEGNALI DEL DESIDERIO E DELL’AMORE NON SONO GLI STESSI PER TUTTI:
OGNUNO DI NOI SI ESPRIME IN MODO DIVERSO


di Dottor Stranamore

Alcuni miei amici usano i farmaci contro l'impotenza a scopo, diciamo, ricreativo. Chi ha già erezioni sufficientemente utili può mostrare durezze granitiche o impegnarsi in rapporti plurimi lunghi 24 ore (a volte ingurgitando tre pastiglie nel corso di una notte). AI di là del fatto che ogni farmaco ha i suoi rischi, e che ognuno è libero di rischiare la propria salute a suo piacimento (io ad esempio fumo), il mio medico mi ha ricordato che essendo farmaci nuovi potrebbero col tempo mostrare danni irreversibili, come ad esempio una dipendenza o un'inefficacia. Io non correrei il rischio, se appena appena le cose possono funzionare da sole. Bisogna specificare che questi farmaci aiutano l'erezione ma non il raggiungimento dell'orgasmo. Capita a volte che l'erezione avvenga ma che sia difficile raggiungere l'orgasmo prima di aver inesorabilmente superato la resistenza del compagno/a, o aver superato la propria soglia di fatica.

Quanto si ama non dipende da quanto tempo si copula, né da quanto diventa duro. Non dobbiamo usare questi parametri per capire quanto il nostro compagno ci ama o quanto il nostro rapporto di coppia sia solido.
Ho seguito spesso la trasmissione di sessualità e prevenzione su MTV: "Loveline" (per fortuna che c'è qualcuno che parla di sesso, affetto e prevenzione in televisione, e senza distinzioni fra gay ed etero!), trasmissione che spero di ritrovare presto anche in questo palinsesto autunnale. In parte sono interessato alle domande, spesso ingenue, dei telespettatori, ma che danno un certa visione su quella che è la conoscenza delle problematiche legate alla sessualità da parte dei giovani. Talvolta imparo cose nuove o almeno ho la conferma della validità delle cose che già so. La cosa che mi ha colpito molto, e turbato, è la ricorrente domanda rispetto al calo di desiderio che avviene col tempo all'interno della coppia. A chi telefonava la presentatrice ha chiesto da quanto tempo fossero in coppia, e alla risposta che erano diversi anni ha reagito dicendo qualcosa come "è naturale che dopo qualche anno non ci sia lo stesso desiderio". L'esperto invece ricordava che è naturale che il desiderio non sia costante nel tempo e che avvengano fasi di variazione di intensità. Sono due punti di vista diametralmente opposti: la coppia come rapporto in continua trasformazione o la coppia come esplosione di passione che si affievolisce col tempo trasformandosi in rapporto pacato, più profondo forse, ma dal desiderio più ovattato.
Ma lasciando stare quelle che sono le scelte più coinvolgenti della vita (coppia o sesso istintivo? Possono coincidere?), altre chicche ogni tanto giungono alle mie orecchie golose.

C’è da notare che una parte inusitata delle domande poste sia dai ragazzi che dalle ragazze (e sono eterosessuali) sono sul sesso anale. La cosa non mi sconvolge, ho insegnato i miei migliori trucchi a quasi tutte le mie amiche.
Resto invece affascinato dalle disquisizioni su quanto debba durare l'atto sessuale. Ho scoperto che la fase penetrativa (dall'inserimento all'orgasmo) è mediamente di 5 minuti.

Io quando ho incontrato qualcuno che ci metteva solo 5 minuti, l’ho catalogato fra quelli troppo sbrigativi. Invece pare, anzi, gli esperti assicurano la correttezza del dato, che la durata canonica sia proprio di 5 minuti (la durata di un mp3 radio edit). E ancora sto parlando come se la cosa più importante fosse la penetrazione, come se questa fosse la meta unica a cui tendere.
Invece esiste una intera gamma di opzioni, dalle coccole al sesso orale, dal massaggio al sesso sadomaso.
Scopriamo tutte le vie per raggiungere il piacere e cerchiamo di non essere monotoni. Anche cambiando ogni volta compagno di giochi non si deve recitare sempre lo stesso copione. Dobbiamo avere in mente che quando andiamo a letto con qualcuno ci andiamo con tutto il corpo e con la mente e che l'erezione è solo una piccolissima parte del tutto. Ricordiamoci che abbiamo delle mani che possono accarezzare, degli occhi che possono guardare, delle cosce che possono stringere, delle labbra che possono sfiorare, un corpo che può scaldare e, soprattutto, un cervello che può funzionare, forse la parte più attraente di noi.
Di queste cose continueremo a parlare il mese prossimo, ora vorrei invece ricordarvi della prevenzione. Da un po' non ne parliamo, non per questo ci possiamo dimenticare che esiste il sesso sicuro e che questo ci evita tanti problemi, anche drammatici.

Per rinfrescare la mente e invogliarvi nell'uso del preservativo vi ricordo che vi evita di contrarre l'hiv, l'epatite B, l'epatite C, la sifilide, la gonorrea, l'herpes genitale, i condilomi, e soprattutto per i maschietti amanti del sesso anale, vi permette di conservare il vostro “pimpi” senza che diventi un cannolo farcito, cosa poco romantica e sicuramente poco, pochissimo igienica.

Alla prossima, Vostro Dottor Stranamore.
fonte foto


NDR
Questo articolo è stato redatto basandosi in parte sull’articolo del Sig. Pigi Mazzoli pubblicato sulla rivista omosessuale Pride ed è stato qua e là modificato ed aggiornato per renderlo più attuale e funzionale ad un pubblico prevalentemente eterosessuale.

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