ancora miti, riti e liturgie di abbordaggio metropolitano

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mercoledì 23 giugno 2010

Vagina dentata offresi prezzo modico

fonte foto
Doveva tenersi un campionato mondiale di calcio in Sudafrica, una delle nazioni più pericolose al mondo (con il più alto tasso di stupri, non gli bastasse il resto), per distribuire gratuitamente il Rape-aXe alle donne e consentirne poi la commercializzazione. E' uno strumento che fa leva sull'ansia da castrazione, una paura atavica di certi uomini, e verrà distribuito a 2 €.
 La passera dentata è per la sicurezza femminile l'equivalente dell'uovo di Colombo per gli esploratori. Ben venga dunque il condom antistupro se può servire non dico a prevenire, ma almeno a individuare i maniaci. Ma chi se ne frega se è un sistema cruento, fosse per me utilizzerei sistemi ben più estremi, Bobbit Style prima parte per intenderci, senza il seguito in cui lui si fa riattaccare il moncherino e fa i soldi con il porno. Ecco perchè sono perfettamente d'accordo con la sua inventrice, Sonnet Ehlers
"Si, Rape-aXe può sembrare un congegno medievale, ma anche lo stupro è un'azione medievale che ha decenni distrugge la vita delle donne. Qualcosa bisognava pur fare. Grazie all'esistenza del condom antistupro gli uomini ci penseranno due volte prima di assaltare una donna".
Vidi per la prima volta le immagini del condom anti aggressione anni fa, in arrivo da qualche circuito di stampa internazionale, ci sono voluti anni perchè l'invenzione superasse le barriere mentali che permettono di accettare soluzioni più drastiche come la castrazione chimica. E' anche vero che questa non è la soluzione definitiva, che uno stupratore seriale può imparare ad aggirare l'ostacolo, ma è anche verò che può rendere la vita difficile o scoraggiare quello occasionale. E resta sempre la consolazione della sofferenza dell'aguzzino, scusate se è poco.



martedì 22 giugno 2010

Tracce di maturità

Ginestra -fonte foto

Ricordate su cos'era la traccia di italiano della vostra maturità?
Ecco la mia:
Società opulente e tecnologicamente avanzate godono attualmente di un grande benessere, che non ha precedenti nella storia. Esse sono tuttavia circondate e come assediate da comunità umane povere e fortemente arretrate, le quali pagano con la propria emarginazione un tributo sempre più alto allo stato di crescente sperequazione di beni e risorse economiche tra i popoli.
D'altra parte la ricerca continua ed affannosa del benessere da parte delle società avanzate e lo sfruttamento incontrollato della natura da esse perpetrato sembrano mettere in discussione lo stesso equilibrio ecologico. Questi, oggi, i grandi problemi dell'umanità.
Quali, ad avviso del candidato, i rischi di tale duplice squilibrio, uno all'interno del rapporto uomo-natura, l'altro nell'ambito dei rapporti tra i popoli? Quali le possibili soluzioni a così gravi problemi e quali i valori a cui richiamarsi per rispondere a queste nuove difficili sfide? (1992)

In quei giorni si teneva una conferenza internazionale sul clima a Rio de Janeiro, in Brasile, luogo, continente  e metafora di quella disparità citata nel titolo, con le sue case da favola e le favelas, gli alberi e le tribù dell'Amazzonia minacciate da interessi economici troppo grandi per poter essere risolti senza accordi e imposizioni transnazionali. Ricordo che espressi molta perplessità sulla possibilità (figuriamoci sulla probabilità) che i potenti del mondo volessero davvero trovare delle soluzioni. Quanto ai poveri dubitavo che volessero accollarsi sulle spalle il peso e il rallentamento dettato dall'eco-compatibilità. Per spiegare meglio scrissi che se i frigoriferi con i CFC, clorofluorocarburi accusati di danneggiare il buco dell'ozono, avevano un costo minore al consumo rispetto a quelli senza, probabilmente i meno abbienti avrebbero continuato ad acquistare il prodotto più inquinante e dannoso per l'ambiente. Il problema stava nella disponibilità di quei frigoriferi nel mercato, se si accerta che un gas è dannoso va eliminato, non deve essere permessa la commercializzazione. Il tema lo scrissi con addosso i primi brividi di una relazione che stava nascendo e sarebbe durata 13 anni, meno delle mie perplessità sulla volontà di trovare soluzioni reali per l'ambiente.
All'orale venni tacciata di pessimismo e cinismo, poco consoni alla mia età dell'innocenza, ma d'altro canto che potevo aspettarmi da una commissaria cui dovetti spiegare cosa significasse "Nichilismo", che peso avesse avuto nella poesia di Montale, ma sto divagando.
Il vertice si rivelo poi un fallimento, con gli stati del sud del mondo "inalberati" sulla possibilità di sfruttamento delle proprie risorse naturali, le foreste, così le direttive divennero delle dichiarazioni di principi non vincolanti.
Da Rio de Janeiro a Copenhagen sono passati 18 anni, ma nulla è cambiato. Le nazioni, ricche o povere che siano, sono ben lontane dal voler mostrare la minima traccia di maturità.

Ma ora



se mi rileggo penso che solo l’inidentità


regge il mondo, lo crea e lo distrugge


per poi rifarlo sempre più spettrale


e in conoscibile. Resta lo spiraglio


del quasi fotografico pittore ad ammonirci


che se qualcosa fu non c’è distanza


tra il millennio e l’istante, tra chi apparve


e non apparve, tra chi visse e chi


non giunse al fuoco del suo cannocchiale. È poco


e forse è tutto.
 
da I miraggi, Quaderno di quattro anni, Eugenio Montale, 1977

lunedì 21 giugno 2010

Finlandia è donna


Dal corriere:
"un’altra donna, e mamma, arriva ai vertici dello Stato: Mari Kiviniemi, del Partito di Centro, 41 anni e 2 bambini, figlia di contadini e laureata in scienze politiche, nonché pattinatrice provetta, è da oggi primo ministro; così come Tarja Kaarina Halonen, 67 anni, una figlia, è ormai da 10 anni presidente della repubblica. E così come sono donne 11 dei 20 ministri dell’attuale governo (...) In questo Paese le donne poterono votare ed essere elette già dal 1906, quando ancora la Finlandia era un granducato sotto l’ala dello zar di Russia, e ben prima che ciò avvenisse in tanti altri angoli del mondo.
Nelle prime elezioni parlamentari finlandesi, concesse nel 1907, già 19 fra gli eletti dal popolo portavano la gonna: una percentuale incredibile per le tradizioni politiche del tempo. La prima donna entrò nel governo nel 1926, come ministro degli Affari sociali. E fra i 550 ministri succedutisi nei 70 governi da che il Paese è indipendente, le donne ci sono sempre state in buon numero e anche con portafogli «pesanti»: da Elisabeth Rehn, ministro della Difesa nel 1995, a Tarja Kaarina Halonen, ministro degli Esteri e speaker del Parlamento prima di salire alla presidenza della Repubblica; o ad Anneli Jäätteenmäki, altra donna premier, nel 2003, seppure solo per 69 giorni (la buttò giù uno scandalo). Da anni, nell’Eduskunta, il Parlamento nazionale, difficilmente la percentuale delle donne scende al di sotto del 38%. E però, quote rosa o no, la notizia di oggi resta davvero una prima assoluta: non era mai accaduto che due donne occupassero contemporaneamente i due posti più alti dello Stato. Notizia che si accompagna a un’altra, di cui pure i finlandesi non parlano molto, forse per scaramanzia: senza clamori, il loro Paese sembra pian piano superare la tempesta della crisi, assai meglio di altri."
Un paese in cui le donne non accedono ai posti di comando per gentile concessione maschile con patetiche e offensive quote rosa. Un paese legato alla propria monarchia, ma capace di prendere il meglio della modernità senza svilire o usare armi di ricatto per costringere la donna a ruoli subalterni.
Sarà per questo che la Finlandia sta superando meglio la crisi degli altri paesi?

venerdì 18 giugno 2010

Barney's Version Trailer

La locandina del film
Rubo a Camillo il trailer de "La versione di Barney".

Non ho abbastanza aggettivi per definire il libro di Mordecai Richler e il suo protagonista, il meravigliosamente umano Barney Panofsky. Dissacrante decisamente non politically correct, esilarante ma anche commovente e toccante in certi spunti e momenti. Mi venne prestato da un ex collega quando non era ancora ex. Conosco moltissime persone che non si perderanno il film. Sono quelle che come me non possono fare a meno di ripetere mentalmente mestolo, mestolo, mestolo tutte le volte che non ricordano una parola, che continua a restare aggrovigliata sulla punta della lingua. Quelle che ogni tanto ripensano ad un sub sugli alberi e sorridono.
Consiglio libri che ho amato, non ho dubbi che questo lo amerete anche voi.

Se non avete ancora letto il libro fatelo subito e poi fatemi sapere!

Estivi salseri 2010 al via

Aggiornamento del 18 giugno 2010:

Sono arrivati, immancabili, il Festival Latino americando di Assago, partito il 16 giugno e Milano Pa Los salseros III edizione, dal 18 al 20 giugno al Mangos Beach presso il laghetto Santa Maria a Buccinasco (seguire le indicazioni per Gudo Gambaredo) potete scaricare il programma degli stage in pdf direttamente dal sito dell'evento. Da notare quello di Pachanga, la mia ultima mania, sabato alle 17.00 e i vari stage di salsa New York style sul 2!

Le serate del Tropicana
si sono trasferite al mercoledi a Le Jardin, circonvallazione idroscalo 51. Non ci sono ancora stata ma mi hanno detto che è una bellissima serata con ottima musica Dj Matteo La Frescura e Enzo MdG, Animazione by Los Chocolate.com. Aperitivo dalle 19.30, ingresso  € 10,00 con consumazione + gran buffet (ridotto in lista Tropicana Milano)


Parte oggi la serata al Karma Borgo del tempo perso (Via Fabio Massimo, 36 - zona  porta Romana Milano) Pupo Dj e Corrado El Diablo, Animazione by Los Chocolate.com. Happy hour dalle 20.30 e ingresso gratuito per le donne entro mezzanotte e mezzo, riduzione per gli uomini in lista tropicana.
(continua a leggere)


giovedì 17 giugno 2010

T(i/o)pe mondiali

fonte foto

Dovunque giri su internet non si parla d'altro, mondiali, calcio, Sudafrica. Immancabili come le vuvuzela (e altrettanto fastidiose) le  foto con donne semisvestite troneggiano e ochieggiano nelle pagine dei siti di informazione, come se ce ne fosse bisogno per aizzare il testosterone. Come se non avesse più senso pubblicare una volta tanto, se proprio nudo o seminudo dev'essere, la foto di qualche calciatore, piuttosto che delle loro mogli.
Devo però ammettere che sono davvero belle e divertenti le foto de las chicas del mundial pubblicate dallo spagnolo Marca. Ragazze portabandiera, portasponsor, testimonial, mogli di calciatori e di tifosi, cantanti e cheerleeder.
Donne con la gioia di un grande evento sportivo negli occhi, anche quando i fattori economici prevalgono su quelli prettamente agonistici.
Mancano però le italiane! Saranno troppo brutte o stiamo sulle scatole agli spagnoli?

martedì 15 giugno 2010

Altre madri e madri altui

fico d'india a Oliena fonte

La maternità in questi giorni è il filo rosso che attraversa i miei pensieri. Sarà perchè ben tre mie amiche e coetanee sono in dolce attesa e aggiornano via facebook un pubblico curioso sugli sviluppi di test, pancioni e smagliature. Sarà per le numerose assenze di una collega scaramantica che ancora non rivela cosa la tenga lontana dall'ufficio e vincolata a un regime alimentare che non  si è mai curata di seguire, ma ha sempre preso in giro. 
Sarà forse per il libro che ho appena finito di leggere, Accabadora di Michela Murgia.
Bonaria Urrai, la protagonista, è la sposa mancata di un marito scomparso in una guerra che non era preparato a combattere prima di poterla sposare. Madre orbata di figli altrui adotta l'ultima figlia di una donna povera come fill'e anima, figlia dell'anima. Bonaria, saggia ed essenziale come molte donne d'altri tempi,  impara a 15 anni, dopo le complicazioni del parto di una puerpera che abbiamo bisogno di chi ci aiuti a nascere tagliandoci il cordone, aiutandoci nel primo respiro, ma anche di chi ci aiuti a recidere il filo della vita, a esalare l'ultimo. E' lei l'ultima madre quella che da l'ultima carezza che mater pietatis pone fine alla sofferenza del malato terminale.
Una eutanasia accettata socialmente sulla quale ho sentito al massimo qualche bisbiglio, forse perchè nel paese dell'entroterra sardo in cui sono cresciuta si ereditavano più facilmente racconti di suicidi o di vendette consumate con l'accetta, storie di odio e di dolore più che di pietà o compassione. Ma la radice di quel pensiero è talmente presente da entrarti dentro tanto quanto l'aria che respiri e il cibo che mangi.
E' il senso comune barbaricino di quello che è giusto o sbagliato, che si apprende nelle sere d'estate passate a prendere il fresco appena fuori dall'uscio, porte e finestre spalancate a far entrare aria e voci estranee eppure così familiari. Un codice di comportamento inculcato dalle frasi fatte delle Tzie, le signore e signorine del vicinato che coeducano i ragazzi cresciuti per le strade, figli di chiunque sia pronto a dare una lezione, anche con sonori sganassoni quando ritenuto neccessario. Appreso dalle sentenze dei vecchi sui fatti della vita e della morte, scampoli di saggezza arcaica trasmessa nelle feste di campagna tra un sorso di cannonau e uno di acquavite.
Mi chiedo cosa ne sia di questi genitori putativi ora che viviamo blindati nelle nostre case, i figli accompagnati e ripresi di corsa dalle uniche palestre di vita attuale, la scuola o l'ora di sport pomeridiana. Mi chiedo quanto abbiamo guadagnato e quanto abbiamo perso quando abbiamo conquistato il diritto alla privacy.


lunedì 14 giugno 2010

Come sposare una vacca e restare vedovo in 24h

Come dice quel vecchio detto? Moglie e buoi dei paesi tuoi? Si sa gli antichi spesso con frasi fatte e brevi sentenze tratteggiavano la realtà con gli occhi dell'esperienza. Quello che non avrei mai immaginato è  che nel 2010 il detto venisse preso alla lettera con conseguenze disastrose.
Beata ignoranta e maledetta punizione. 
Eh si poco da ridere, ma essere costretti a sposare quella gran vacca che ti ha sedotto approfittando della tua innocenza non è mai piacevole. Soprattutto se hai 18 anni,  vivi in un isola e sei stato colto in flagranza mentre facevi sesso con quella femme fatale, provocante e infingarda. ------->>>>

venerdì 11 giugno 2010

Accecanti fragilità


Ieri, con l'ultimo libro della mia personale scorta quasi terminato e l'horror vacui di non averne uno da iniziare appena l'avessi divorato ho fatto la mia solita capatina in una delle librerie di corso Buenos Aires, a Milano. Così, con in borsa Chesil Beach di Ian McEwan, ho approfittato degli sconti del 25% sui tascabili Einaudi e mi sono accattata anche Sabato e Espiazione.
Accabadora, di Michela Murgia, che occhieggiavo già da un pò, l'ho comprato a prezzo pieno, si è appena aggiudicata il SuperMondello e così perdo ogni speranza di poterlo trovare a breve scontato (nella mia personale sfera di cristallo prevedo che costringeranno orde di studenti a leggerlo, facendoglielo odiare).
Mentre mi congratulavo con me stessa per gli sconti sui libri di McEwan e tentennavo se prendere Dance Dance Dance scontata in italiano o in inglese a prezzo pieno cade la linea con mia sorella, che ci è ciucciata in tempo reale l'inventario della mia indecisione. Mi decido così a pagare i mie trentasei euro per 3 libri ed esco, con la consapevolezza che avrei potuto risparmiare ulteriormente se non fossi così drogata da quei caratteri neri su sfondo bianco.
Ed ecco che in effetti Chesil beach l'ho finito oggi in pausa pranzo su una panchina, senza avere appresso un altro libro da iniziare nel viaggio in metro fino a casa.
Diretta verso un edicola in cui cercare qualcosa che mi tenga occupata in treno, al rientro, la mente torna su alcuni passaggi del libro, sulle frasi non dette dai personaggi, i gesti non compiuti e i momenti fatali.
Cerco da un lato gli equivalenti dei danni irreversibili fatti dalla mia personalissima ignoranza, nei miei personalissimi rapporti interpersonali, conquiste e fallimenti. 
Misuro a spanne, dall'altro lato adesso la paura del sesso si manifesto troppo spesso in modo opposto, con  la tendenza altrettanto insensata a svilire tutto, in una pornografia dell'immagine e del senso di inadeguatezza. Metto su un piatto di una bilancia a due braccia l'errore di Edward, protagonista di Chesil Beach, nell'aver collocato la propria fidanzata e poi moglie in un altare di erotismo e sensualità mal interpretata, intoccabile fino alla prima notte di nozze, per rispetto non tanto delle convenzioni, ma del peso attribuitogli da loro stessi, ingabbiati in un epoca pre-moderna. Nell'altro piatto quelli dei nipoti di quella generazione: ragazzi bloccati nel ruolo opposto, incapaci di vivere l'attesa e il desiderio, abituati a non dovere più chiedere niente, spaesati e destabilizzati quando avviene, devastati per un rifiuto. Quante sfumature però tra il buio dell'ignoranza dei nonni e l'eccesso di informazioni attuale dei nipoti, l'accecante consapevolezza che forse proprio per questo li rende così fragili.

mercoledì 9 giugno 2010

A scuola di emancipazione, scalze


Prendo spunto dall'ultimo numero di Wired per parlare delle "ingegnere scalze" donne indiane, analfabete, che imparano a sfruttare l'energia solare, scoprono l'emancipazione rendendosi economicamente autonome (almeno parzialmente) in un College indiano, il Barefoot College in cui accedono solo persone analfabete (o con basso grado di istruzione). Nel college le donne possono imparare a costruire cucine a pannelli solari e giocattoli, diventare dentiste, attiviste sociali, meccanici, artigiane, docenti d'informatica, insegnanti per le scuole serali. Solo con un mestiere in mano possono compiere un passo avanti per spezzare la rigida suddivisione dei ruoli legata a stereopiti e sciovinismo (che ha segnato per secoli, e segna tuttora, il senso comune locale), per citare il sito del college------->

martedì 8 giugno 2010

Sterminio di massa

Come molti abitanti di Milano anche noi abbiamo degli animaletti domestici. Solo che questi non li abbiamo cercati e scelti in base alle dimensioni e alle abitudini dell'appartamento, no, questi ci hanno scelti! E non sono graziose tortorelle che hanno eletto la nostra a loro casa nidificando tra i nostri vasi di tulipani avvizziti, con un mozzicone di sigaretta abbandonato da chissachi. No, queste cose succedono solo a Chica Mala, forse perchè lei tecnicamente non abita a Milano, anche se solo a qualche metro di distanza dal confine cittadino, forse perchè lei ha un cane e un gatto che fanno natura selvaggia per dei disorientati volatili di passagio, confusi dal passaggio sulla metropoli,  vasi con piante e fiori contribuiscono ad alimentare l'inganno. Noi abbiamo solo vasi con terra sporca e qualche bulbo avanzato in profondità.
Ma sto divangando, per farla breve stamattina alle 5 il Signore delle Tempeste, in partenza per l'Ungheria, ha trovato una sorpresa nella vasca da bagno.
Una ventina di graziosi cuccioli di scarafaggio che zampettavano allegramente.
Non ho mai capito la dinamica, se i ributtanti cosi neri vivano nelle tubature e attraverso quelle arrivino a casa tua o ci si insedino dopo essere arrivati attraverso qualche altra intercapedine o fessura. Così alle 6, non appena l'SdT mi ha dato il bacio di buona giornata e la notizia delle nascite mi sono catapultata in bagno con detergenti, schiume e litri di candeggina, con la mia vecchia, e pensavo ormai archiviata, tenuta da battaglia.

Se qualcuno ruba un figlio per te...


Il fatto di cronaca di Nocera, la storia dell'infermiera ladra di bambini per trattenere un uomo, sposato, con il figlio da lui tanto desiderato, riporta a galla vecchi schemi mentali femminili che credevo ormai estinti.
La gravidanza, la cura della prole, è stata per tantissimo tempo il mezzo con cui le donne tenevano legato il capofamiglia al tetto coniugale o lo forzavano a crearne uno per loro e il pargolo.
Che disperazione, che solitudine spingono una donna già madre, lavoratrice e dunque autonoma economicamente, ad arrivare a rubare un figlio altrui pur di soddisfare il bisogno di paternità di un uomo inappagato dalla propria donna ufficiale. Come pensava di gestire in futuro la presenza del figlio altrui con le proprie di figlie e con lo stesso uomo per cui ha creato la sceneggiatura, regia e  messa in scena?
La madre del piccolo Luca, sommersa dalla felicità e dal sollievo per questa seconda nascita del piccolino, la perdona. Si perdonerà mai lei, una volta ritrovata la lucidità? Potranno mai perdonarla le figlie e lui, l'uomo per il quale aveva rubato il dono più grande, la vita.

venerdì 4 giugno 2010

Fortune in polvere

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Quando si dice che polvere eravamo e polvere ritorneremo:
"Ringrazio Lino Banfi e tutti coloro che si stanno preoccupando di me. Mi farebbe piacere vivere in modo più sereno e dignitoso anche se a me la vita terrena non interessa più. Vorrei essere dimenticata". Questa la risposta diffusa dal legale di Laura Antonelli , Lorenzo Contrada, all'appello del collega Lino Banfi e all'apertura del ministro Sandro Bondi per avviare la procedura per il riconoscimento della legge Bacchelli.
Vi lascio con questo link a quanto scritto da Antonio Vergara, ha espresso meglio di quanto avrei fatto io anche il mio pensiero.
Quanto al concetto di carità, pur non essendo credente vi rimando alla lettera di San Paolo ai Corinzi (capitolo 13), penso abbia espresso perfettamente in concetto:
[4]La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, [5]non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, [6]non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. 

giovedì 3 giugno 2010

Ragazze con le palle! La Schiavone nella leggenda

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Francesca Schiavone raggiunge la finale del Roland Garros (in programma sabato 5 giugno) grazie al ritito della russa Elena Dementieva alla fine del 1° set, vinto 7 a 6 dalla milanese.
E' la prima volta che una giocatrice italiana raggiunge questo risultato!
Brava Francesca che entra così a pieno titolo tra le 10 migliori giocatrici (al 7° posto) che verrà stilata al termine del torneo, lunedì prossimo e vedrà un'altra italiana Francesca Pennetta al 10° posto.

E' proprio il caso di dirlo ragazze con le palle!


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