ancora miti, riti e liturgie di abbordaggio metropolitano

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venerdì 29 aprile 2011

Barbie girl... No thanks

La Barbie ad "altezza reale" che conserva le proporzioni della versione che tutte conosciamo! Fonte foto


E' stata realizzata da Galia Slayen una "sopravvissuta" al male del secolo, l'anoressia.
La ragazza l'ha mostrata nella sua scuola durante la settimana dedicata alla "Prima settimana nazionale sui disordini alimentari". In misure "reali" Barbie sarebbe alta 182cm le sue misure:  99,06/ 45,72/ 83,82.
Inquietante e, speriamo, di indubbia efficacia educativa!

mercoledì 27 aprile 2011

Voci e silenzi


Alberto Vitale - Disperazione
Stamattina avevo messo su un post sul mio umore ballerino, ma dopo un SMS di mia sorella ha ridimensionato di colpo quelli che negli ultimi giorni mi sembravano iceberg emotivi a semplici scogli.
Uno dei suoi ragazzi si è suicidato, oggi andrà al suo funerale.
Dico "uno dei suoi ragazzi" perchè lei li chiama così, anche quando hanno 60 anni e potrebbero essere nonni (e in alcuni casi lo sono).
Mia sorella fa l'educatrice, ha iniziato anni fa con alcuni progetti tesi a rendere autonome persone down e ora segue persone disagiate aiutandole a "ripartire" con dei lavori per enti e strutture. I "ragazzi" sono tanti, i progetti sempre troppo brevi e i fondi sono spesso ridicoli. Ma, nonostante tutto, queste iniziative sono spesso un'occasione per farli sentire meno soli (anche nel disagio), rappresentano una possibilità di socializzazione o di lavoro per chi ha sempre incontrato ostacoli in uno o in entrambi gli ambiti.
Non le ho chiesto come si sente, lo so. Mi sono limitata a dirle che a volte le persone non vogliono essere salvate. Non c'è niente che possiamo fare, noi non abbiamo gli strumenti, loro non hanno la volontà di vivere, o forse non ne hanno la forza.
In questo caso c'era un disagio, ma in molti altri non è così evidente. Dopo, nei sopravvissuti, resta lo smarrimento, il bisogno di rimettere a posto le caselle scompigliate dal gesto, capire e "giustificare" un gesto così estremo. Individuare troppo tardi, i segnali di quello che sarebbe avvenuto. Placare un senso di fallimento per la nostra incapacità di decodificarli per impedirlo. Il suicidio ti insinua dentro un tarlo, che rischia di trascinarti nello stesso buco nero. La necessità di scandagliare la profondità di quella disperazione che fa vedere la morte come unica via di uscita.
Nei posti in cui sono cresciuta conosciamo bene la dinamica di questo tarlo, il tasso di suicidi è altissimo, contagiosissimo. Non so se esistano statistiche, ma penso sia la prima causa di morte giovanile dopo le morti per leucemia e tumori. Tanto che un noto scrittore ha reso il male di vivere uno dei personaggi principali dei suoi romanzi: "la voce".
Nel quartiere in cui viveva mia nonna paterna, uno dei più "antichi" non c'era casa in cui non si fosse pianta una morte prematura. In alcuni casi era tanta la voglia di farla finita che anche i sistemi "arrangiati" erano un metro della disperazione di chi voleva solo il silenzio. Il padre di un mio compagno classe, eravamo alle medie, si sparò un colpo di fucile in pancia, morì dopo una lunghissima agonia in ospedale. La madre di un'altra mia coetanea, dopo vari tentativi bloccati dai familiari, venne ritrovata dentro il congelatore a pozzo.
Dopo per loro, il silenzio. Per chi resta fin troppe voci e domande senza risposta.



venerdì 22 aprile 2011

Dacci o medico il nostro Cialis quotidiano! L'aiutino si fa sempre più discreto

Mentine a base di vardenafil (Levitra), chewingum a base di sildenafil (il principio attivo del Viagra) e pasticche quotidiane a base di tadalafil, il principio attivo del Cialis. I farmaci per l'impotenza da un lato cercano la discrezione nell'assunzione, dall'altro si rivolgono a un pubblico sempre più giovane. Infatti le mentine "miracolose" promettono di poter essere assunte a stomaco pieno, di non creare problemi con altri farmaci e con l'alcool. Anche se serve ancora la prescrizione medica e le confezioni contengono solo 4 pasticche (ma quando mai è stata un problema anche con la precedente versione?).
Presumo che la discrezione sia nei confronti di estranei che possono assistere all'assunzione, perchè altrimenti mi chiedo come possa declinare cortesemente la richiesta l'omettino che si serve della mentina davanti alla partner se ne dovesse chiedere una anche lei per rinfrescare l'alito.
Devo ammettere che se fossi nata uomo una pasticchetta così avrei voluto provarla almeno una volta, giusto per togliermi la cusiosità. Mi chiedo però se la mia tendenza a sviluppare dipendenze, in tal caso, non rischierebbe di fregarmi nel caso in cui si rivelasse un successone. Mi viene poi un dubbio, visto che questi prodotti sono mirati ad un pubblico "giovane" (che in ogni caso usa e abusa di questi prodotti pur non avendone bisogno) non si corre il rischio che il suo amico debba ricorrere sempre più spesso all'aiutino? Un pò come succede adesso con la memoria e la capacità ci calcolo (soppiantate da PC, rubriche dei cellulari e navigatori)?

mercoledì 20 aprile 2011

Avrei preferito parlare d'altro, ma...

un collega mi ha fatto notare questa pagina sul sito della Moratti.



Screenshot dalla pagina "il mondo di Letizia" nel sito della Moratti
No, non sono Julie Andrews, la Cardinale e il viso intenso di Maryl Streep quelli che vedete, sono dei fotomontaggi ideati da qualche "esperto di comunicazione" ed esperto dell'immagine il quale le avrà fatto notare che aveva bisogno scendere dal piedistallo, di spogliarsi del suo taillerino e avvicinarsi alla gente media con un gesto simpatico.Posso supporre che lei, che è simpatica come la sabbia nelle mutande e al massimo ricorda la signora Rottermaier di Heidi, avrà pagato milionate per questa tattica umanizzante.
Resta un pò di fastidio nel notare che i nostri gusti si assomigliano più di quando mi piaccia, e un paio di  domande:
1- l'inclusione nell'elenco dei film de "Il dittatore dello stato libero di Bananas", dobbiamo interpretarlo come autocritica o presa di coscienza?

2- Se la risposta alla prima domanda è autocritica com'è che non c'è neanche un film su Batman?

martedì 19 aprile 2011

Contabilità criminale

Jucker potrà fare un uscita dal carcere a 9 anni dall'assassinio della fidanzata, articolo su corriere
Mi viene la nausea all'idea che grazie alla contabilità criminale che potete leggere qui sopra, un condannato a 30 anni per avere accoltellato 22 volte la fidanzata e averla fatta lettermalmente a pezzi con un coltello per sushi possa uscire. Sicuramente l'avrà aiutato la provenienza da una "famiglia bene" il potersi pagare avvocati gli che sanno fare bene questi calcoli. In tutto questo gran parlare di riforma della giustizia, la certezza della pena è l'unico caposaldo che vorrei tener fermo! Perchè l'idea della condanna a morte non mi sfiora, l'idea della giustizia fai da te neanche. Ma vorrei avere la certezza che chi è stato colto da un raptus omicida una volta, arrivando a uccidere senza pietà una persona cara o uno sconosciuto con questa efferatezza, senza una causa scatenante grave, umanamente comprensibiile, resti in carcere per il resto dei suoi giorni, fino al suo fottutissimo ultimo respiro.

La "Noratti" e il PDL tremano, io godo!


refuso "Noratti" nella home della  pagina milanese di Repubblica online


Perchè mi piace l'idea di una donna sindaco, ma penso che sia stata dietro agli interessi degli uomini più che delle donne. In campagna elettorale la città è tapezzata delle sue foto photoshoppate in cui promette mari e monti, come se non ci fosse lei (e la sua parte politica da sempre) ad amministrare la città e si stia proponendo come neocandidata, sibilla e vestale con una rinnovata verginità!
Così dai manifestoni ammiccanti dichiara di voler potenziare gli asili per sostenere le madri lavoratrici, promette il potenziamento delle linee metropolitane con la creazione di due nuove linee, ma a Milano la vecchia linea Rossa (MM1) si impianta in continuazione per guasti tecnici/suicidi/scioperi. Per aggiungere 4 fermate alla linea gialla ci sono voluti 20 anni e spesso i capolinea sono terre di confine alla The Road di McCarthy.

Foto emblematica dello scempio del parco delle Cave dal blog di Jacopo Corsentino,
Ha dichiarato di voler piantare ennemila alberi, ma ha permesso che venisse cementificato l'interno dei parchi (emblematico il caso di quello delle cave, fatto rinascere da Italia nostra,  eroso dall'incapacità dell'amministrazione comunale che l'ha assimilato agli altri parchi e preso in gestione), e ha fatto cassa dapprima con l'Ecopass poi spedendo multe pazze alle aziende che entravano nella ZTL. Così oltre la cerchia dei bastioni possono entrare SUV e auto superinquinanti purchè paghino!
Appena ci si sposta oltre la cerchia dei bastioni la Milano della "Noratti" si paralizza per una nevicata annunciata, costruisce rotonde a ridosso di negozi ed edicole, aiuole con le pietruzze (almeno mettesse gli alberi!) dove mancano i parcheggi. Nell'incrocio per arrivare a casa mia bisogna effettuare una manovra a zig zag per evitare le buche createsi con il maltempo. Con il classico sistema mafioso periodicamente scompaiono, coperte con catrame che sembra appiccicato con lo sputo, per ricomparire alla prima pioggia! La Milano che ci ha consegnato è sempre più una città per ricchi, con il centro accessibile solo a loro, in cui le case destinate ai poveri vengono date a immeritevoli a fitti o prezzi agevolati, in cui si cerca di allontanare chi ci ha sempre vissuto dalle case popolari Aler, proponendo la vendita a inquilini che non potranno mai riscattarle. Le periferie invece, somigliano sempre più a quartieri dormitori, in cui la piccola imprenditoria muore, scalzata dai grandi centri commerciali, le attività cedono il passo alla costruzione di nuove palazzine, fonte di guadagno speculativo immediato. La Milano cui lei e i suoi amici leghisti non accennano nei manifesti propagandistici ha alimentato la diffidenza nei confronti dei Rom, promettendo e poi negando loro abitazioni in cambio della "sicurezza", gonfiando i numeri e spostando nuclei familiari come pedine di una scacchiera impazzita da una zona all'altra della città. Rendendo impossibili ai minori in età scolare di seguire regolarmente le lezioni, precarizzando ulteriormente una situazione instabile.
Nella Milano che (RI)vorrei gli stranieri che passano il capodanno a Milano trovano una festa di piazza come nel resto del mondo, perchè amo la città a Natale, con le illuminazioni che la rendono splendida, ma non concepisco che chi è di passaggio non trovi un posto dove andare se non conosce la città! Vorrei una città in cui si possa mangiare anche alle 2 di notte se mi va di farlo, in cui si possa vivere la notte tanto quanto il giorno, senza rendere impossibile il sonno ai residenti.  
Come ho già spiegato altre volte amo Milano, la città in cui non ho scelto di nascere, ma "ho scelto" di vivere! Vorrei continuare a farlo e senza la Moratti, grazie!

venerdì 15 aprile 2011

Aspettando Gogol


i nuovi manifesti dell'associazione in difesa della democrazia - fonte Corriere.it
 A distanza di un mese dai manifesti azzurri che incoraggiavano Berlusconi a resistere creati da una fantomatica associazione, ora sono comparsi questi rossi.
Attestati di solidarietà di anonimi cittadini fiduciosi che Berlusconi, l'uomo del fare e del governo del fare, debba essere difeso da chi lo attacca ingiustamente? O dietro ci sarà davvero, come ipotizza il Corriere, qualcuno,  che conosce meglio del cavaliere il mondo della comunicazione istituzionale e quella intorno allo misconosciuto, per lui, "gogol"?

mercoledì 13 aprile 2011

Pezzo dopo pezzo



(Sabadin/Vision)



Mentre il parlamento, come diceva ieri Pierferdinando Casini in aula, è ostaggio da due settimane a causa delle votazioni per la prescrizione o processo breve, oltre a tutto il resto, il patrimonio atristico del nostro paese continua a sfaldarsi, pezzo dopo pezzo.


Quello nella foto sopra è il Ponte di Rialto, a Venezia, si vede bene che manca una colonnina alla balaustra.


Troppa burocrazia dicono, e poi ci vogliono milioni, dicono altri.


Ma allora invece di pensare a snellire le seccature di pochi perchè quest'accozzaglia di gente che AVETE votato, non fa qualcosa di concreto per cio che di bello c'è nel nostro paese. L'italia assomiglia sempre di più a un palazzo diroccato dell'Havana.

Idiosincrasie

Prendo spunto dalla "critica della settimana" di Esther e dichiaro pubblicamente quello che proprio non sopporto:

  1. le cinquantenni che indossano la minigonna inguinale,
  2. quelli che sostituiscono il ch con la k;
  3.  l'eccesso di buonismo;
  4. quelli che dichiarano di essere di sinistra ma girano in città con il suv, hanno almeno due seconde case e si portano appresso baby sitter e colf filippina anche in vacanza;
  5. gli uomini con le sopracciglia ad ala di gabbiano;
  6. quelli che iniziano la frase con "io non sono razzista però";
  7. quelli che non si lavano pur essendo in grado di farlo;
  8. quelli sempre ingrugnati che sembra tutto il mondo gli debba qualcosa e nessuno lo paghi;
  9. i manipolatori emotivi
  10. e infine i genitori di bambini maleducati che non solo non riescono a tenere a freno i propri figli ma si incazzano se gli fai notare una delle due cose!
Chiudo augurando in bocca ai lettori alla brontosaura mannara che ha esordito da una settimana esatta e chiedendo a voi le vostre! Se volete scrivetele qui sotto o meglio ancora, fate un post che rinvii a quello originario!


Ora non resta che "La flagellazione"

Il manifesto della mostra con la "Medusa Murtola", portata via dal proprietario dell'opera


A quanto pare delle tre opere di Caravaggio previste alla mostra "Gli occhi di Caravaggio" nel Museo Diocesano in Corso di Porta Ticinese 95  a Milano (fino al 3 luglio) ne resta solo una. Una delle due perse per strada non è mai arrivata perchè i proprietari non avevano nessuna intenzione di prestarla, la seconda è stata ritirata dal proprietario perchè definita "copia" mentre è un originale e precede di due anni la versione degli Uffizi.

Resta comunque una bella mostra e vale comunque la pena, per chi non l'avesse ancora fatto, vedere le opere degli artisti contemporanei di quello più "popolare" che le da il nome, quelle che ha studiato e osservato prima di partire per Roma.
Amo moltissimo le opere del periodo e ho avuto modo di goderne da un punto di vista "privilegiato". Durante l'università, infatti, ho avuto la fortuna di fare diversi "viaggi d'arte". Il primo, poco più che matricola, con il centro pastorale dell'università Cattolica è stato quello con il miglior rapporto qualità prezzo: 100 mila lire per una settimana a Venezia (era il 1994 l'anno marciano, la città era al top!) e l'accesso a zone e opere inaccessibili ai turisti o ai visitatori occasionali. Come compagni, guide e passpartout d'eccezione docenti e studenti dell'Università Ca Foscari (dal Prof Galimberti, alla suora che ci ha permesso di vedere le opere in restauro nella chiesa di Santa Maria della Salute e la biblioteca, allo studente che ci raccontava di quando ancora si poteva fare il bagno nei canali e ci faceva pranzare a prezzi adatti alle nostre tasche vuote).
E' stata poi la volta delle piccole gite in giornata con il pullman organizzato dagli assistenti della Prof.ssa Gatti che partiva dal piazzale di fronte all'Università, ogni sabato, destinazione Ferrara, Mantova, Lodi, ma anche Parma, Fontanellato, il Sacro monte di Varallo, in cui hanno lavorato gli autori delle opere presenti alla mostra (Giorgione, Tiziano, Tintoretto, Lorenzo Lotto, Jacopo da Bassano, Moretto da Brescia, Giovan Battista Moroni, Gerolamo Savoldo, Vincenzo e Antonio Campi, Giovanni Ambrogio Figino e Simone Peterzano). Erano gli anni in cui passavo spesso i pomeriggi a Brera o a studiare nell'Istituto di Storia dell'arte. Avere tra gli esami Storia dell'arte medievale, moderna e infine quella contemporanea mi permetteva di avere accesso alle mostre, ai musei e nelle chiese a prezzi agevolati se non gratuitamente. Con Udo, il mio vecchio compagno di Università che mi ha messo il soprannome Trippi, che ancora mi porto dietro, ho poi scoperto l'arte contemporanea, un altro viaggio con l'Università costato 500mila lire ci ha fruttato una settimana a Parigi tra Louvre, Musée d'Orsay, Centre Pompidou, Musée Picasso, Musèe Rodin, il Maillol e tutti i piccoli musei dedicati ad artisti che mi facevano pensare che l'arte fosse morta seppellita dalla "merda d'artista".
Tutte le volte che torno indietro ai miei anni di studio penso che se ne ho un ricordo così pieno e positivo è proprio per tutto quel bello di cui mi sono circondata. Di tutta quell'arte mi è rimasto poco e nulla, spesso faccio confusione anche sugli autori delle opere maggiori e dei luoghi in cui si trovano, ma penso che non si possa fare a meno di essere umanisti dopo essersi riempiti gli occhi di tanta bellezza.
Ecco perchè non riesco ad accettare che la mia fortuna non possa essere condivisa da chi verrà dopo, che le nostre architetture, i palazzi storici, le opere d'arte non vengano non solo tutelate ma coccolate e vezzeggiate come merita quello quanto ci è arrivato tra le mani senza che abbiamo fatto niente per meritarlo.
L'unica differenza tra gli uomini e gli animali è solo nell'arte, se i nostri politici, la nostra classe dirigente non lo capisce a noi non resta che la flagellazione (loro però!).

martedì 12 aprile 2011

Cleptomania e foreign affairs

Impazza nel web il video del Presidente Ceco Vaklav Klaus, che, in visita ufficiale in Cile, durante un cerimoniale si è sgraffignat, la penna stilografica messa a disposizione di tutti i partecipanti. Povero presidente, lo hanno messo in croce per un attacco, peraltro del tutto innocente, di cleptomania. A niente sono valse le sue giustificazioni e il fatto che comunque la penna sarebbe stato un cadeau e l'avrebbe comunque portata via; il modo in cui l'ha fatto ha suscitato l'ilarità nel vecchio continente e olteoceano. Pensare che un capo di stato sia oggetto di scherno per così poco mi fa venire una rabbia. Qui in italia se rubi i miliardi e sei un politico a momenti ti santificano.

Le afte son tornate


autoscatto all'afta magna!
Se avevo dubbi sul carico di stress che ho dovuto sopportare nell'ultimo anno, ci hanno pensato loro, con la loro ricomparsa, a levarmi ogni dubbio. Sono state le mie fedeli compagne d'università, quando mi impedivano di mangiare il pollo o il coniglio, di bere una spremuta d'arance o mi facevano impallidire alla vista dell'adorato pomodoro. Ho fatto persino da cavia per la sperimentazione di alcune pomate presso il reparto di dermatologia al policlinico di Milano. Ma loro, quando venivano curate si espandevano con maggior vigore, quasi a dire "Sei proprio una fessa a combatterci!". Gli hanno attribuito le cause più disparate: carenza di vitamina b12 e folati (che in effetti ho difficoltà a asintetizzare, nonostante mangi moltissima verdura cruda e cotta), celiachia (ma de che?!), rosicchiamento di unghie (???), eccessi alcolici o alimentari (cibi piccanti), poche ore di sonno, stress. In effetti da universitaria non mi facevo mancare niente, soprattutto le nottatacce in occasione degli esami, con relativo carico di stanchezza fisica e dimagrimento. Il fumo, incredibil e a dirsi, era un toccasana!
Le afte sono scomparse dopo la laurea (indice di quale fosse la loro vera causa!), non è bastato a farle ricomparire neanche la fine della mia storia d'ammore ultradecennale o la morte di mio padre a settembre dello scorso anno. Ma ora, una serie di preoccupazioni, l'avvicinarsi di scadenze spiacevoli unite all'impossiblità di continuare a procrastinare in eterno e un fine settimana a casa, mi hanno servito il colpo di grazia. Sembra proprio che le mie uscite salsere siano non solo un ottima valvola di sfogo, ma un vero e proprio toccasana perchè mi permettono di liberare la testa per qualche ora.
Perciò caro il mio Signore delle Tempeste, portami a ballare, è una questione di salute! Anche se sembro una tardona cui è uscito male il ritocchino alle labbra, con una parte gonfia e piena e l'altra no, sono sicura che il mio sorriso da stregatto (o da joker come dici tu) dirotterà l'attenzione altrove!

Finchè morte non ci separi

O almeno fino a estizione dei debiti




Devo dire che negli ultimi tempi a me e Carlos è balenata nella testa l'idea di sposarci, magari di fare una bella cerimonia in chiesa insieme al battesimo del bambino. Ci abbiamo ragionato un pò sopra e abbiamo pensato che quei quattro soldi che abbiamo da parte probabilmente non basterebbero nemmeno per il ristorante, un pranzo di nozze infatti può costare dalle 5000 alle 10.000 Euro. Anche risparmiando su partecipazioni e bomboniere dovremmo comunque aggiungere il costo dei vestiti, moltiplicato per tre visto che appunto, abbiamo prole. Insomma, l'idea è stata bocciata; il pensiero di buttare via 20.000 Euro per un giorno di festa senza contare che con quei soldi possiamo fare mille altre cose per noi, per la casa, per il piccolo ci ha fatto desistere.


Questo però non è il trend nazionale a quanto pare, degli studi specifici infatti fanno emergere che sono in costante aumento le persone che chiedono prestiti per cerimonia e orpelli vari.


In media vengono richiesti 19.000 Euro ma c'è un bel 17% dei neosposi che arriva anche alla cifra di 30.000. Principalmente il finanziamento lo fa l'uomo, al sud invece sono le famiglie, i genitori ad inguaiarsi con banche e finanziarie.


Van bene le consuetudini, ok la tradizione ma spendere una cifra che potrebbe benissimo essere usata come anticipo per l'acquisto di una casa no. I parenti poi sparlano? Chissenefrega, tanto li vedi una o due volte l'anno e al limite a matrimoni e funerali.

Purtroppo, specialmente al sud tutte questi condizionamenti fanno diventare quasi un obbligo sociale il matrimonio in pompa magna, portando intere famiglie sull'orlo della bancarotta. Non so, questa la trovo davvero una cosa sconcertante anche se tanto radicata.


Il mese prossimo noi battezzeremo il bambimo e faremo una bella festicciola con parenti e amici. Per il matrimonio c'è tempo e non è detto che sarà aperto al pubblico.

lunedì 11 aprile 2011

Nordafricani e pregiudizi

Fortunato Depero, La rissa, 1926

Tra sabato notte e oggi sono stata testimone involontaria di due risse in cui erano coinvolti dei nordafricani, qui a Milano.
Non racconto queste due storie in cerca di una morale, non ci sono buoni o cattivi, ci sono solo due episodi  che mi spingono a pensare quanto le cose possano degenerare in un attimo, quanto pesino i pregiudizi nel confronto con l'altro.
Sabato alle 3 del mattino, sotto casa mia. Dapprima le solite urla di due uomini ubriachi che se le danno di santa ragione. Ormai mi sto talmente abituando che non vado a controllare alla finestra e non chiamo ne i vigili ne le ambulanze. Il mio compagno, poi, non si è accorto di niente e ha continuato a dormire come un sasso, gli ho raccontato tutto io durante la colazione. 
Come ho detto sopra ero intenzionata a non alzarmi e a lasciare che si menassero a vicenda fino a quando glielo consentisse il pieno di alcolici. Ma sento le sirene della polizia e il trambusto che aumenta. Qualcuno dei miei vicini, probabilmente è in una fase precedente alla mia e ha chiamato la cavalleria. sollevo la tapparella e vedo una scena che se non fosse triste sarebbe comica. Una coppia di poliziotti, uomo e donna dopo aver separato i due ubriachi cercano di far salire il primo dei due in auto. Mentre il poliziotto uomo cerca di spingere il primo contendente, che si abbarbica mani e piedi alla cornice della portiera, nel sedile posteriore, la donna cerca di avvicinarsi all'altro che la minaccia riprendendola con un cellulare! E così la donna lascia perdere il "cameraman" e cerca di aiutare il collega a far salire in macchina il primo tizio, mentre l'altro, a distanza continua a riprendere la scena pietosa!
Torno a letto e dopo un pò il rumore di una sirena mi fa riavvicinare alla finestra, incredibile, sotto casa mia ci sono 4 pattuglie della polizia, i due poliziotti di una di queste caricano senza tanti complimenti (ma senza colpire) il tizio che i primi due non son o riusciti a far salire in macchina. Nell'enfasi la scarpa del nordafricano resta a terra. La pattuglia riparte poi  sgommando con il suo carico. Per una pattuglia che va un'altra che arriva. Scendono i componenti di quest'ultima e confabulano tutti insieme mentre viene caricato anche il secondo ubriaco e la poliziotta controlla i cellulari, circondata da colleghi solidali. Nuova sgommata e via anche la seconda pattuglia. A questo punto lo spettacolo è finito e torno nuovamente a letto. Da li le sgommate delle altre vetture contrassegnano quelli che penso siano i successivi 10 minuti. Penso che i poliziotti abbiano cancellato i video, qualsiasi cosa contenessero. Non ho visto nessun comportamento violento o aggressivo da parte delle forze dell'ordine che valesse la pena pubblicare on line. Mi chiedo allora a che scopo i poliziotti si siano dati la pena di arrivare in massa prima e di visionare il contenuto dei cellulari poi. Mi chiedo se i nordafricani fossero tunisini o pensassero che si potesse paragonare una rivoluzione di piazza contro un regime a una rissa tra ubriachi. Mi chiedo se i due non avrebbero terminato la notte ognuno a casa propria anzichè in una caserma se si fossero lasciati separare e avessero proseguito ognuno per la propria strada, anzichè opporsi e mettersi a filmare.
Sempre in tema di nordafricani e di ubriachezza stamattina mi è capitato un altro episodio in cui è apparso evidente quanto sia lunga la strada da percorrere per l'integrazione. Quanto i nostri schemi mentali siano l'ostacolo più grosso da rimuovere.
Ad una fermata della metro una scaramuccia tra due che si sono spintonati all'ingresso sarebbe finita a pizza e fichi, come al solito se uno dei due non fosse stato, appunto, un nordafricano con troppo alcool in corpo e l'altro un tizio con troppo testosterone e nervosismo.
A un metro da me e poi proprio sopra di me Mr testosterone comincia a urlare contro il nordafricano dicendo che l'ha spintonato e si deve scusare, accorcia in modo provocatorio le distanze fisiche e si avvicina cercando una reazione. L'altro dal canto suo, inizialmente non reagisce e si limita a biascicare "non toccarmi, non  rompermi il c***o". E dagli e tira Mr Testosterone continua ad avvicinarsi e a un certo punto lo minaccia con la testa (non so se volesse prendere l'altro a craniate), l'altro lo allontana con una spinta e continua la sua cantilena "non toccarmi, non  rompermi il c***o". I due proprio sopra di me, tra la gente che dice di smetterla, un secondo nordafricano (non ho idea se fossero saliti insieme, se si conoscessero o meno) che cerca di tranquillizzare il suo connazionale e un tizio con accento straniero in giacca e cravatta, tratti mediorientali che inizia  a urlare a sbraitare a sua volta "Arabo di merda".
In questa scena infiammata tra uno spintone e l'altro il nordafricano tira un gancio al tizio a Mr Testosterone e lo manda al tappeto con l'occhio pesto. E' il delirio, Mr Testosterone resta a terra e dice che il nordafricano l'ha colpito (ma vah!?), il mediorientale urla "chiamate la polizia" e poi "arabo di merda tornatene a casa tua, questa è tutta colpa della sinistra, ma ve ne accorgerete tra 10 anni" e cerca aggredire a sua volta il nordafricano. Il nordafricano urla "non toccarmi, chiama la polizia non me ne frega un c***o". Quando si capisce che sta per degenerare in un altro scontro si avvicina un signore in giacca e cravatta che dichiara di essere un poliziotto e mostra un tesserino al nordafricano allontanandolo (quasi proteggendolo) dal mediorientale (che continua a sbraitare "arabo di merda comportati male al tuo paese"). L'altro nordafricano a questo punto si avvicina al mediorientale e gli chiede di finirla di usare quei termini offensivi. Il poliziotto riesce infine a portare via il nordafricano ubriaco e Mr Testosterone con l'occhio nero. Il treno riparte, ma la discussione riprende tra l'altro nordafricano e il mediorientale, il primo accusa l'altro "in questi casi bisogna calmare le persone tu le aizzavi, e poi da dove vieni che hai un accento straniero" e l'altro "Iran e tu?",  "Marocco, ma anche tu sei straniero con che diritto dici torna al tuo paese?". Mai l'avesse detto, hanno ripreso a insultarsi tra di loro, finchè sono scesi entrambi.
Per me e la signora accanto a me era evidente che Mr testosterone aveva trovato quello che andava cercando. Così ci siamo ritrovate a dirlo a chi si trovava vicino all'ingresso nel momento in cui erano entrati i due pugili occasionali: si litiga in due, sicuramente l'altro aveva sbagliato a spintonarlo all'ingresso, ma se l'avesse spintonato un italiano la situazione sarebbe degenerata allo stesso modo? Il signore iraniano avrebbe urlato nello stesso modo se si fosse trattato di un episodio tra italiani? Quanto le esperienze di ciascuno hanno pesato sul modo di comportarsi in quei 5 minuti? Quanto il nostro carico di frustrazioni e rabbia ci spinge a cercare lo scontro con il prossimo, meglio ancora se con "l'altro"?


Aggiungi l'amico VIP a Facebook

screenshot articolo fullpress "Alessia Marcuzzi su Facebook, profilo ufficiale con foto"
Stamattina incappo in questo articolo su FullPress secondo il quale i VIP rinunciando a un pò della propria privacy sui social network, mettendo in piazza "direttamente" la propria "vita reale", verrebbero lasciati in pace dai paparazzi. Sempre che sia possibile per una persona, a maggior ragione per un personaggio, dare una rappresentazione "reale" della propria vita a chi non si conosce realmente!
Sarà che tutto questo interesse per la Marcuzzi in vacanza con le amiche o con la maschera in viso non compare ancora nella mia lista di curiosità da soddisfare, non riesco proprio a emozionarmi alla prospettiva di farmela amica. Non riesco neanche a capire per quale motivo chi cerca la sua amicizia sui social network, pur non avendo mai avuto a che fare con lei, se non attraverso lo schermo, smetta di leggere i pettegolezzi che la riguardano se l'ha sempre fatto. Nel mondo femminile il gusto di sparlare è uno sport diffusissimo, certo uno dei più economici e praticati. Non si smette di spettegolare dei fatti privati della conoscente solo perchè abbiamo visto le sue foto al mare. L'interesse riguarda sempre quello che lei non vorrebbe far vedere, nel caso delle foto poi eventualmente potremmo essere incuriosite da quelle che non mostra più che da quelle pubblicate da lei. Nella disciplina dell'angolo del bigodino (tipicamente femminile, ma gli adepti in quello maschile sono in crescita esponenziale) la bravura consiste nell'individuare i difetti e i punti deboli più che i punti di forza. Così si è più interessate alla foto che rivela tutti gli anni o i rotolini di ciccia, il naso non tanto perfetto o il labbro un pò storto, per non parlare del nemico numero 1 delle donne occidentali, la cellutite. A differenza delle altre discipline sportive, in cui è l'adrenalina a farla da padrone, in questa si rilasciano endorfine tranquillizzanti nel constatare che anche sulle altre il tempo ha gli stessi effetti che su di noi, se poi la vittima di turno indossa anche un bel paio di corna, oltre alla borsetta che avremmo desiderato comprare (ma non possiamo permetterci), l'ego ne esce rafforzato.
Ma torniamo all'articolo da cui siamo partiti e ammettiamo per un attimo che l'equazione sia vera, mi chiedo, quanti di voi cercano l'amicizia di VIP su Facebook, twitter & Co?
Se si con che "tipo" di personaggio noto cercate il contatto diretto? La presentatrice tv, come nel caso della Marcuzzi? Il politico di riferimento? Il calciatore e/o la gnoccolona da calendario di turno?

domenica 10 aprile 2011

Flash Mob che passione!

In occasione del debutto del Musical Flashdance a Roma, il 13 aprile, il cast e i fans hanno organizzato un flash mob in Piazza di Spagna. I partecipanti si sono preparati grazie ai tutorial presenti in Youtube


E ieri pomeriggio si sono fatti trovare pronti per l'evento in 300. Hanno ballato sulle note di "Maniac" sotto gli occhi degli accaldati romani e dei turisti.

Il video è un pò mosso e l'audio non è un granchè ma rende l'idea. Bel modo per promuovere lo spettacolo, da un fenomeno di costume come quello dei flash mob ne è venuta fuori una simpatica pubblicità

giovedì 7 aprile 2011

Il borsino del latte




Per chi come me non allatta suo figlio, il prezzo del latte per neonati è senz'altro un peso. Per me più che un peso è diventato un cruccio direi.


Sfortuna nella sfortuna mio figlio non tollera il latte in polvere, preticamente fa un getto tipo esorcista se provi a farglielo bere, quidi devo per forza di cose optare per quello liquido che viene venduto in boccette da 500 ml, rende 2 poppate e mezzo e costa in proporzione molto di più.


Il punto però non è questo, la creatura deve mangiare quindi non si bada a spese ma la domanda che mi faccio ormai da cinque mesi è un'alta: - quale astrusa legge di mercato fa si che lo stesso latte in un negozio costi 1,37 Euro e in un altro 2,25? - . Stiamo parlando di una differenza, se la matematica non mi inganna, di circa il 30%.


Posso anche capire una differenza di pochi centesimi, 10, anche 20 ma 90 cent sono tanti per diana!


Per intenderci Patricio beve il Mellin 1 e la differenza che ho riscontrato è tra il prezzo di Esselunga e quello dello store Maxibrums, è come dire bere un cappuccino al Sant'Ambroeus in centro a Milano e sorbirselo nel baretto di Caronno Pertusella; qui però non si parla dello sfizio della colazione al bar, si tratta di soddisfare un bisogno primario e la trovo una speculazione indegna.


Oltretutto, da una settimana a questa parte anche al supermercato Esselunga, dove l'alimento è meno caro ho notato degli oscillamenti di stampo borsistico. Sabato scorso da 1,37 è salito a 1,38; Questa mattina il Mellin1 era sugli scaffali a 1, 48 Euro.


Non dovrebbero permettere queste cose sul mangiare dei bambini, bisognerebbe ci fossero i prezzi imposti, almeno per il latte.

Ahi ahi ahi se faccio un figlio dopo i 40 anni

Costantino Nivola, La madre sarda e la speranza del figlio meraviglioso, 1986

E' molto interessante il parere di Marisa Moles, madre e insegnante, sulla maternità dopo i 40 anni. Pone il problema da una triplice prospettiva: quello delle energie della mamma/nonna, quello economico per cui una gravidanza oltre una certa età può diventare appannaggio di chi ha una certa agiatezza economica e può permettersi degli aiuti e quello del diritto del figlio/a ad avere una madre giovane.
Premesso che sicuramente una madre giovane affronta più facilmente una gravidanza, sulle fasi successive non metterei la mano sul fuoco.
Sarà perchè vedo molte 20enni meno energiche e attive di molte 40enni, sarà perchè mi ritrovo in buona parte nel percorso della giornalista citata nel pezzo (anni di pillola in attesa del momento giusto e quando questo arriva per il corpo è ormai troppo tardi), ma penso che la maternità sia una questione troppo soggettiva per sottoporla a regole universali. Spesso le giovani hanno l'energia, ma non hanno la pazienza, le quarantenni d'altro canto sono spesso iperansiose e protettive. Nel mio caso con anni di pillola perchè pensavo di non volere figli, mi sono resa conto solo in seguito di non volerli con quello che è stato il mio compagno negli anni "ideali" per averli. Ho ammesso solo dopo, consciamente, che quello che era un buon partner per me, sarebbe stato un pessimo padre. Da un paio d'anni, con la persona giusta accanto, la prospettiva è radicalmente cambiata. A volte non è solo questione di momenti giusti, ma di persone giuste. Penso che troppo spesso si facciano dei figli per colmare dei vuoti, delle carenze, per appianare delle crisi. Ho la fortuna di avere una vita piena, un figlio non andrebbe a riempire un vuoto, ma ad aumentare quella pienezza ecco perchè non vedo come un limite non essere madre.
Quello che mi infastidisce in tutto questo parlare di maternità e di età in cui fare i figli è che l'età della figura paterna resta sempre in secondo piano. Marisa Moles accenna alla sua amica che desidera il figlio a 46 anni, ma trova lo scoglio del marito e si chiede se sia il caso di abortire. Penso che il punto sia proprio questo. Forse l'accento andrebbe posto sul desiderio di avere figli di entrambi, perchè a volte l'energia bisogna averla in due.
Ci sono donne fanno figli con una facilità incredibile, altre che per quanto tentino e si disperino non riescono a concepire. Non è detto che le prime siano madri migliori, non è detto che la prima abbia accanto chi la supporti.

mercoledì 6 aprile 2011

Non confondiamo fanatismo con mignottismo, per favore!

Veena Malik al Big Boss, un grande fratello indiano in cui dei personaggi famosi stanno rinchiusi in una casa per 3 mesi, senza collegamenti con l'esterno.
Se Camillo non l'avesse postato probabilmente non avrei visto il video con cui Veena Malik, attrice e modella pachistana, si difende dagli attacchi degli "integralisti" religiosi. L'accusa, portata avanti da un Mufti nel corso di questa intervista è di aver disonorato il paese e l'islam con la sua partecipazione a Big Boss 4, un reality show con celebrity da tutto il mondo, in India.
In realtà Veena Malik io non sapevo nenche chi fosse prima di vedere la sua difesa accorata in questo video.



In genere, pur non trovandomi d'accordo con Camillo, rispetto le sue posizioni, perchè non solo mi offre un punto di vista diverso dal mio, ma le argomenta bene.
Ma in questo caso mi sembra un tantino forzato collegare un'attrice conosciuta nel proprio paese e all'estero (per i propri film e per aver condotto a sua volta programmi televisivi d'intrattenimento) alle "Veline" nostrane, paragonare l'attacco e la minaccia di morte che grava su Veena alla "crociata moralista" nei confronti delle ragazze balzate alla cronaca per essere passate dal letto del premier.
Non è mai stato in discussione il ruolo di "soubrette", se proprio vogliamo far passare questo titolo per definire un'artista, semmai la scorciatoia del letto per arrivare sul palcoscenico che finisce col diventare la norma o peggio ancora normale!
Mi è venuto in mente che nessuno accuserebbe di velinismo la Carrà o la Cuccarini, giusto per citare due tra le prime donne "più amate dagli italiani". Ma non so quanto in realtà sia calzante il confronto, visto che l'ombelico di Raffaella diede di che parlare ai benepensanti. Ma penso sia chiaro il concetto no, non è che per rientrare tutto nello schema mentale del Berlusconismo e così fan tutti si mischia fanatismo religioso con mignottismo politico!

martedì 5 aprile 2011

Più chiaro di così!

Oggi avrei voluto parlare di Lampedusa, degli immigrati, di Fini e La Russa che si tirano le cose e Di Berlusconi che...insomma, che fa quello che fa e basta. Preferisco far parlare la nonna più famosa del web, più chiara di lei non c'è nessuno!

lunedì 4 aprile 2011

La leggenda dei tappi di plastica

fonte foto Quante volte, quando un amico, un conoscente, un collega ci ha chiesto di portargli i tappi delle bottiglie di plastica per aiutare questa o quella iniziativa benefica, ci siamo detti tra noi: "questa è la baggianata del secolo". Io l'ho pensato, più di una volta ho creduto che fosse la solita leggenda metropolitana ma, a quanto pare non è così. Su corriere.it di oggi parlano di un signore che da anni fa questo tipo di raccolta e nel cortile di casa, a S. Giuliano Mil.se ha montagne di tappi di ogni colore e foggia. Si chiama Danilo Distico, è un commerciante e con i proventi della raccolta aiuta la Caritas di Livorno a sosteneri i progetti del Centro Mondialità Sviluppo Reciproco che aiuta a costruire pozzi in Tanzania e a sviluppare quindi l'approvigionamento idrico. Appurato qundi che non è una bufala, possiamo tranquillamente smettere di burlarcene.

Di petto!

La statua della Marianne, simbolo della repubblica francese, è stata sostituita nel municipio di Neuville- En Ferrain perchè le sue forme da maggiorata inquietavano gli sposini che andavano a giurarsi eterna fedeltà proprio nei pressi di quell'emblema di abbondanza e generosità.

Divertenti i commenti di alcune persone intervistate al riguardo:

"Je pense que les gens sont cons c'est tout- Io penso che siano dei co****** e basta"
"Il vaut mieux des beaux seins que pas du tout- Meglio un bel seno che niente!"
Ma allora perchè hanno deciso di sostituire la procace Marianne con una riproduzione meno popputa di Letitia Casta?
La statua originale era costata 1400euro nel 2007, e ora si trova agli "mh arresti" un peccato buttarla no? Si potrebbe accogliere la proposta fatta da un sagace commentatore sul forum de La stampa, farla adottare dal neolampedusano per la sua nuova villa a Cala Francese? Si sa che lui apprezza il genere!






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