ancora miti, riti e liturgie di abbordaggio metropolitano

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giovedì 30 aprile 2009

Terapia pre-matrimonio


Di Chica Mala

Mio papà direbbe che si tratta della solita "americanata" e non si allontanerebbe di molto. Il Wedding Running non è una una trovata di queste due simpatiche gemelle 22enni, è una, per così dire, moda importata dagli Stati Uniti.

Per combattere lo stress che attanaglia le spose nei mesi prima il lieto evento, ottima valvola di sfogo sarebbe proprio correre per le vie della proprio città in abito da sposa.

Carlotta e Giorgia Solari, convoleranno a giuste nozze il prossimo settembre e per esorcizzare le loro paure hanno organizzato una maratona in piena regola che le ha viste toccare i punti principali del centro di Milano, con tanto di telecamere al seguito a testimonianza della loro eccentrica iniziativa.

Questa cosa però mi fa venire in mentre altro, di solito sfotto la mia amica mentirosa dicendole che quando sarà vecchia e sola, diventerà matta e girerà per le vie del suo paese con indosso l'abito bianco, il trucco sfatto e un bouquet rinsecchito.... ecco cosa mi fanno venire alle mente queste immagini: la follia.

martedì 28 aprile 2009

Britney says: "Ooops.... mi è scappato il cordino"


Di Chica mala
Povera Britney Spears, non ne combina una giusta! La Hall of Fame, per questa ragazza, è lastricata di bucce di banana.
Questa volta galeotto è il cordino di un assorbente interno, distrattamente lasciato penzolare fuori dagli slip durante un'esibizione.
Stiamo sempre a guardare il capello noi pettegoli...o forse è il caso di dire "stiamo sempre a guardare il cordino!"





lunedì 27 aprile 2009

Sesso trash, che più "trash" non si può


Di Chica Mala
Confesso di avere riso di gusto quando ho letto questo articolo su tgcom.
Dopo un paio di giorni funestati da un umore cupo, bighellonare tra le trash-news e apprendere che le pulsioni sessuali di due giovani canadesi hanno superato anche lo schifo dell'accoppiamento in un cassonetto dell'immondizia, non può che far singultare il mio animo pulp.
A Saanich, nel distretto della Brithis Columbia un 26enne e una 30enne sono stati letteralmente stanati da un agente di polizia, incuriosito dai mugolii provenienti dal contenitore dei rifiuti, mentre nudi, stavano consumando la loro passione rotolandosi nell'immondizia.
I due focosi amanti non si sono scomposti più di tanto e, all'invito dell poliziotto a riprendere un aspetto decoroso, sono usciti con nonchalance dalla loro alcova fetida e si sono rivestiti con molta tranquillità, l'uomo è stato trattenuto e portato in caserma, la donna rispedita a casa.
Chissà se si trattava solo di un irrefrenabile impeto, per il quale è stata vinta anche la repulsione nei confronti dell'unico posto a disposizione, seppur maleodorante; oppure è una nuova frontiera del sesso estremo, o meglio la sprerimentazione di un deviato quanto discutibile modo di vivere l'eccitazione di una coppia ormai stanca del solito ménage.




domenica 26 aprile 2009

"Be-len, che vi frega a voi se queste foto sono vere come le tette della mia signora!?"








fonte



Di Trippi




Evabbuò, farò anche l'intellettualoide un pò snob di sinistra, ma le foto di Belen Rodriguez e Corona le ho viste anche io. A parte il rosicamento per la location, la prima reazione è stata: "Queste foto sono vere come le tette di Belen!". Ora sul fatto che i due abbiano trovato un modo per tenere l'attenzione su di se e far fruttare la vacanza non mi pare ci siano dubbi. Che il servizio sia posato sembra lapalissiano, c'è persino l'asciugamano poggiato "casualmente" in posizione strategica a coprire le pudenda di lei, quelle di lui si vedono benissimo in altri scatti che qui non propongo.

D'altro canto da uno che ha fatto i soldi proprio grazie a queste manfrine cosa ci si poteva aspettare? Però capito il gioco, per evitare ulteriori denunce fa tutto da se, agente/manager, oggetto del desiderio (di chi poi vorrei proprio saperlo) e merchandising di se stesso e della sua signora!

Contenti loro...

sabato 25 aprile 2009

Maledetta Primavera

Fonte foto

Di Chica Mala

La primavera, nonostante il brutto tempo è arrivata già da un pò. E' l'epilogo di un periodo pesante, freddo, di feroci lotte per la sopravvivenza proprio come quello che affrontano le belve della steppa; Il lavoro perso e ritrovato , con conseguente obbligo ad adeguarsi a ritmi diversi e l'acquisizione forzata di un nuovo stile di vita. L'arrivo di persone nuove e la perdita di altre ormai vecchie, la continua lotta per far quadrare il bilancio... Insomma, finalmente un raggio di sole flebile all'orizzonte arriva a rischiarate la via, come giusta premessa per una ripresa lenta ma inesorabile.

Invece no! E' sopraggiunto qualcos'altro. Forse l'agognata tranquillità l'ho conquistata, mi sento rilassata, senza macigni sul petto o sassi nelle scarpe ma tremendamente annoiata.

Punti saldi nella mia vita sono la famiglia e i pochi amici, tutto il resto, il superfluo, comincia a darmi fastidio e lo sento come uno zaino pieno di cianfrusaglie inutili, un fardello che devo assolutamente svuotare per far posto a nuova chincaglieria.

Credo sia la stessa cosa anche per le mie care amiche, vedo che cercano a loro modo di combattere lo stesso drago che cerco di scacciare a mia volta. la Mentirosa, che ha affrontato la malattia del padre e convive ormai da tempo con l'attesa di un amore a distanza in cui ormai crede soltanto lei, ci prova organizzando rimpatriate con vecchie conoscenze della sua adolescenza e organizza cene e aperitivi, prova a rinverdire il "parco conoscenze" riesumando grazie a Facebook volti ormai dimenticati e provando magari l'emozione di rivedere chi le ha fatto battere il cuore di fanciulla per la prima volta. Io questa opzione l'ho scartata a priori ed ho preferito tenere il mio passato relegato a quello che deve naturalmente essere: solo un ricordo. E' stato un piacere rivedere facce che credevo aver dimenticato, sono tornate alla mente scene della mia vita poco felici, pessimi squarci di una inquieta giovinezza, fatta di amori tormentati e amicizie difficili ma, non ho provato forti emozioni e di certo non c'è stato un tuffo al cuore; tutto rimane al suo posto: nell'archivio storico, su di uno scaffale della memoria a prendere polvere ed è giusto sia così.

la Romana invece, ormai stufa della vita milanese vorrebbe tornare nella sua città, il lavoro le occupa tutto il tempo e quel poco che le rimane lo impegna in palestra o in piscina obbligandosi ad un moto perpetuo che, probabilmente non le permette di fermarsi e riflettettere veramente sul da farsi. In questo momento è a Sharm el Sheik per una settimana di stop forzato e spero che le sia di giovamento, mi auguro sinceramente che questa pausa le dia la possibilità di ripartire un pò più lentamente ma in salita, meglio un arrancare lento che una corsa pazza in pianura, questo è certo! Anche l'opzione del "tieniti sempre occupata" non mi va, ho bisogno di stare ferma a pensare oppure di stare ferma e non pensare a niente, mi serve per ricaricare le pile. Non voglio rischiare di arrivare al punto in cui le batterie si scaricano del tutto e ritrovarmi nel bel mezzo di una scalata, come il coniglietto rosa della duracell, che cade nel burrone senza corde e senza reti.

Il fatto è che il mio modo tutto speciale di scacciare la noia non l'ho ancora trovato, però potrei davvero cominciare con le grandi pulizie. L'ho capito ieri sera, dopo l'ennesima serata al solito locale, dove vedi le stesse facce e fai sempre le stesse cose, l'ho capito perchè dopo un'ora me ne volevo già andare, avevo già criticato il criticabile, salutato i salutabili e ballato coi ballabili - serata finita...e poi... sono uscita a fumare e un tizio ha cominciato ad attaccare bottone, provando a fare il simpatico. quando ho alzato gli occhi per guardarlo in faccia e ho visto che aveva i capelli tinti di giallo paglia e la bavetta bianca agli angoli della bocca devo aver fatto una smorfia di disgusto che ha reso la mia faccia identica alla maschera di SCREAM. Lui mi ha detto - "ma tu odi gli uomini?" ed io - "non li odio, solo mi danno fastidio, non lo hai capito che mi piacciono le donne???". Sono tornata dentro e dopo un breve consulto con la Mentirosa ero già sulla via di casa.

giovedì 23 aprile 2009

la Lega e le nuove Crociate: guerra all'"infedele" Kebab


Di Chica Mala
Qui a Milano è in atto una crociata in piena regola!
Su spinta della Lega è stata varata una "Leggina" che vieta il consumo di cibo take-away sui marciapiedi.
Questo vale per gli esercizi che vendono alimenti etnici, e in egual modo per pizzerie e gelaterie.
In tanti sentono odore di razzismo e francamente l'acre olezzo di xenofobo putrido ce l'ho sotto il naso anche io. Il sentore, nonostante le smentite di palazzo Marino e della Giunta Regionale, di un patetico tentativo volto ad arginare la colonizzazione del "FEROCE SALADINO" (per dirla come Ivan Berni, che cito dopo aver letto il suo pezzo su repubblica) è forte.
Naturalmente, come in ogni guerra che si rispetti, il "genio militare", mette in conto il sacrificio dei soldati in prima linea. Stiamo parlando di artigiani che da decenni, nella vecchia Milano sfornano Pizze e Focacce, sfamando i lavoratori in pausa pranzo, amanti della passeggiata con cartoccino in mano, degli stessi che danno ristoro al popolo della notte, affamato dopo una full-immersion di bagordi in discoteca. Parliamo dei gelatai, con i loro coni da passeggio -"Chi glielo racconta al bambino urlante che non può più spaciugarsi il muso con le tre palle gusto puffo?".
I politici meneghini, terrorizzati da un possibile futuro culinario ed economico messo nelle mani degli "infedeli", ritiene che il sacrificio di qualche bottegaio e la libertà del cittadino di "farsi un panino al volo" ,risparmiando sui prezzi inaccessibili dei bar sia un giusto prezzo da pagare.
Questa è un'ottima premessa in vista dell EXPO del 2015.


giovedì 16 aprile 2009

Mi stanno fidanzando


di Trippi
Nel mio lavoro mi capita di incontrare stranieri che lavorano come animatori e figuranti. Come spesso accade con alcuni ci si trova meglio che con altri e soprattutto con le donne nasce quella complicità, quel feeling che è tipico femminile e trascende dal luogo di nascita. Nonostante ci siano ragazze in rappresentanza di tantissimi paesi e lingue e la loro età spazi dai 20 ai 45 anni quello che passa non è la nazionalità. Spesso sono accomunata a loro dall'età, a volte dalla nostalgia, altre dall'ironia. Tutte, un pò come quando si va dal parrucchiere, mi aggiornano sui fatti della loro vita, le piccole e grandi gioie e soddisfazioni. Qualcuna mi mostra orgogliosa il permesso di soggiorno appena arrivato (mentre prima avevano solo la ricevuta di una raccomandata), altre studiano all'università e mi raccontano le difficoltà che devono superare. Insomma con alcune si è creato un bel rapporto di simpatia e empatia.
Così quando settimana scorsa arriva Zoe (il nome è inventato) mi rendo subito conto che c'è qualcosa di storto. Lei che di solito arriva truccatissima, fresca di messa in piega e con colori sgargianti ai capelli è struccata, ha una ricrescita che fa paura e il resto della testa sfuma dal rosso spento al biondo opaco. Vedo che ha anche difficoltà a mantenere la concentrazione.
Le propongo un break!
Quando una ragazza che di solito porta una ventata di freschezza e allegria, sembra trasportare sulle spalle il peso del mondo l'unica cosa da fare è darsi tempo e cercare di capire di che problema si tratta e vedere se sia possibile dare un suggerimento, un consiglio, mostrare una via di fuga.
Si perchè a 20 anni i problemi spesso sembrano insormontabili, anche quando non lo sono, si tende ad ingigantire tutto e vedere come irreparabile ogni increspatura all'ordine che vorremmo dare alla nostra vita.
Non più tardi di un anno fa assistetti allo sgretolamento del sistema di valori e delle certezze di un'altra ventenne, sicuramente meno smaliziata e scafata di questa.
Così ci siamo bevute un bel caffè bollente e dopo una seduta di trucco e parrucco è arrivato il momento delle confessioni.

"Scusa, è da qualche settimana che ho la testa per aria, mio padre mi sta fidanzando!"

Altro che problema da ventenne. Mi ha spiegato che un ragazzo di buona famiglia che abita nel suo paese di origine è andato dal padre e ha chiesto la sua mano.
Il padre convinto del consenso della figliaha temporeggiato e, immerso nel ruolo dell'uomo moderno ha spiegato al giovane pretendente che la decisione sarebbe spettata alla figlia: "ha ripetuto anche a me queste parole quando mi ha dato questa notizia al telefono, ma dal tono entusiasta e dalle pressioni che ha fatto perchè tornassi durante il periodo di Pasqua ho capito che stava già organizzando la festa!".

Non riuscivo a capacitarmi che fosse proprio Zoe a raccontarmi questa storia, proprio lei che mi aveva sempre detto di voler provare la convivenza prima di sposarsi, di preferire i ragazzi italiani ai propri connazionali per il modo diverso con cui si approcciano alle donne e i suoi sogni di specializzazione post laurea..

Ero incredula, così nell'ora successiva ogni tanto facevamo una pausa e lei tornava sull'argomento:
"ho chiesto a mia mamma di tenere a freno il papà, solo che lo sento così entusiasta e non ho il coraggio di dirgli che io questo ragazzo lo ricordo a malapena e per quel che ricordo non mi piace".
Il padre non solo non potrebbe accettare un "ragazzo occidentale", ma avrebbe difficoltà ad accettare chiunque non sia nato e cresciuto nei dintorni del proprio paese, una persona con un passato e una famiglia non controllabile. Il sogno di ogni capofamiglia è assicurare alle figlie il matrimonio con un buon partito un ragazzo di buona famiglia. Tutto il percorso di formazione della ragazza deve tendere a questo. La laurea, il titolo di studio è una "patente di qualità" per la ragazza, un "valore aggiunto" da sommare alla famiglia di provenienza. Anche se poi, nonostante gli studi all'estero, una volta tornate a casa, per le donne sposate non ci sarebbe stata possibilità di lavorare: "a meno che non si faccia la parrucchiera, ma la clientela deve essere rigorosamente femminile".

Zoe nel corso del nostro incontro si è liberata un pò di quella zavorra che si portava dietro, è uscita dal mio ufficio più leggera e sorridente. Io ho preso un pò di quel peso e adesso non posso fare a meno di chiedermi se la generazione di Zoe riuscirà a liberarsi di queste catene. Sono certa che mentre non è in grado di tutelare il suo destino farà però di tutto per salvaguardare quello dei suoi figli.

Ma non mi sembra abbastanza. I problemi delle ventenni non sono sempre facilmente superabili!


lunedì 13 aprile 2009

CVD - Come Volevasi Dimostrare


Di Chica Mala

Stamattina sveglia presto, è il giorno di Pasquetta, ma per il Call Center non c'è festività che tenga quindi, si rispetta il turno e si va a lavorare. Scendo le scale di corsa e mi dirigo sparata alla macchina ma, sorpresa! Le chiavi girano nel quadro senza che il motore si accenda. Acc!!!! Maledico me e il mio vizio di procrastinare lo sapevo da più di un mese che la batteria era andata, dal giorno in cui ho lasciato per ben 9 ore le quattro frecce accese e, uscita dall'ufficio alle 10 di sera, sono stata costretta a chiedere aiuto al "santo" marito di mia sorella che, con la febbre a 39°, è uscito di casa e mi ha fatto ripartire il catorcio. Mio cognato poi, si è raccomandato mille e una volta di comprare i cavi e di metterli in macchina "se io non ci dovessi esere e comunque non fossi nei paraggi, come te la caveresti? comprati questi benedetti cavi che non si sa mai!".


Tornando ai fatti. In un pico-secondo scendo dalla macchina e inizio a sgambettare per arrivare al lavoro in orario e mentre cammino mando un SMS a mia sorella "Ciao. La macchina non parte più..Probabilmente devo cambiare la batteria.. Dì alla mamma che vado a lavorare a piedi", dopo nemmeno un minuto mi chiama. Mi ricorda che domani ricoverano suo marito in ospedale per un intervento e purtroppo questa volta non mi potrà aiutare (CVD). Non importa, per questa volta proverò ad arrangiarmi, anche se mia sorella cerca di rincuorarmi dicendomi che se compro la batteria, può chiedere a suo suocero se può farmi il favore di cambiarla. Le dico che va bene, appena riesco ci ragiono sopra e vedo cosa fare, ringrazio e metto giù.


Sto ancora camminando e penso a quanto disturbo do a quei due ragazzi ogni volta che mi trovo in difficoltà allora decido di provare a fare da me, male che vada domani posso passare dal meccanico dietro casa, chiedergli di portare in qualche modo la macchina in officina e farmi purgare con un conto salato quanto il Mar Morto.

Altri 500 metri e penso anche a tutti i rimproveri che ricevo per il mio smisurato orgoglio, per il fatto di non chiedere mai aiuto a nessuno. Ma io....non chiedo perchè vivo male la paura del rifiuto, soffro l'assenza di solidarietà, insomma vivo con il terrore che chi mi sta intorno possa voltarmi le spalle nel momento in cui ho bisogno. Una fobia sciocca a detta di molti "se non chiedi difficilmente ti sarà dato qualcosa". Si certo, non fa una piega, mica posso avere la presunzione di credere che gli altri sappiano cosa mi manca o cosa mi serve. Alla luce dell'ultima riflessione mando un altro SMS, questa volta ad un amico: "Uff... la mia macchina non parte più...probabilmente devo cambiare la batteria..tu la tua dove l'hai comprata? Ah dimenticavo...Buona pasquetta".

Niente di che, un timido SOS lanciato nell'etere. Le 9.35, arrivo in ufficio, tolgo la suoneria ai cellulari e non ci penso più. Alle 18.00 riprendo in mano il telefono, tra le chiamate perse e qualche messaggio stupido, della risposta del mio amico nemmeno l'ombra (CVD).

Ora. Non voglio fare l'eroina tragica del solito romanzo d'appendice. E' palese il fatto che uno spontaneo riscontro alla mia sbiadita chiamata alle armi sarebbe stato più che gradito, se non idolatrato ma sarebbe bastata anche una risposta tipo "La mia l'ho comprata all'Oasi della Batteria, quella vicino al Paradiso della Brugola, nei pressi di via Vattelapesca", invece..niente, nemmeno un vaffan....


CVD - La mia fobia trova alimento.


Torno a casa e appena entro mia madre mi dice: "lascia a casa le chiavi della macchina, domani passa il suocero della Simona, ti va a comprare la batteria nuova e te la monta"


CVD - Ci sono persone che non ti abbandonano mai.


giovedì 9 aprile 2009

Brava, brava, sei tanto brava, brava!

di Trippi

Ragazze, quante volte abbiamo sentito questo complimento dal broccolatore di turno nelle piste salsere e nella vita di tutti i giorni? Quante volte ci abbiamo creduto?

In genere pochissimo nelle piste! Un pò di più magari all'università o nel posto di lavoro. Solo con l'età e con il disincanto vediamo "lo scopo" anche quando a pronunciarlo è il personaggio più improbabile. Quello che proprio non dovrebbe neanche immaginare un tentativo di approccio!

Invece eccoci li a sentire il "brava" dal puzzone, dal vecchio bavoso, dalla zanzara e dal pesce lesso.

Senza bisogno di arrivare alle infioriture tipiche dei fan della mia socia (che ormai sta guadagnando la cittadinanza onoraria cubana), gli italiani quando si tratta di parole spaziano dal triste all'esilarante. Ed ecco che ieri vado a ballare e al termine della prima bachata, il ballerino solleva lo sguardo verso di me (sono alta un metro e sessanta, anche sulle mie scarpe da ballo tacco 8 e mezzo sono ben lontana da un'altezza normale) e esclama "sei proprio braaaava"! Temo si riferisse a qualche parte anatomica e non alle mie qualità danzanti, dato che continuava a piegarmi su casquet spezzaschiena nei momenti sbagliati, forse per occhieggiare meglio, il bastardiello! Rispondo che per dirmi "braaaava" probabilmente il livello della serata doveva essere proprio basso" ma lui continua a sorridermi con aria ebete e aggiunge "dopo proviamo una saaalsa?!". Ecco in realtà la frase è sempre quella " sei proprio brava", cambia l'estensione delle vocali e la punteggiatura ("sei proprio bravaaa!", "sei proooooprio brava"), i significanti non cambiano. Ora dico, ragazzi, l'italiano è difficile per gli stranieri che vengono nel nostro paese per il numero di vocaboli e la possibilità di coordinarli e subordinarli in vario modo! L'Italia ha dato i natali a Dante Alighieri e Petrarca in tempi più recenti a Leopardi, Montale e tanti altri. ho capito che ormai nessuno scrive poesie, ma almeno un minimo di repertorio, di varietà ecchediamine!


mercoledì 8 aprile 2009

Una questione di pelle...sudata


Di Chica Mala

Quado si dice "mi piaci a pelle", inconsciamente si sta dicendo la verità infatti un gruppo di ricercatori, in uno studio pubblicato su Flavour and Fragrance Journal, ha dimostrato che è proprio l'odore del sudore a determinare l'attrazione verso un'altra persona.
Sembra poi, ci sia una sostanziale differenza tra i due sessi nella percezione olfattiva. Gli uomini vengono più facilmente ingannati dall'utilizzo di deodoranti e profumi, la maggior parte delle donne invece riesce a captare il sudore anche se mischiato alla migliore fragranza in commercio.

La donna, è scientificamente provato ormai, ha una spiccata consapevolezza dell'odore del proprio corpo e anche di quello di un uomo e se per lei "sa di buono", allora l'attrazione è fatale.

Morale della favola, se siete dei puzzoni cronici e non ne volete proprio sapere di lavarvi, evitate di riempirvi di profumo tanto non serve a un tubo! abbiamo un radar anche nel naso e se al radar piacete, piacete a prescindere.

martedì 7 aprile 2009

Ma chi è quello lì? Vicino al banco dei peperoni!


Di Chica Mala

Ore 18.00, vado al supermercato sotto casa perchè ho promesso un puzzle nuovo al mio nipotino, in più ho deciso di comprare l'uovo di Pasqua a due amiche che vedrò stasera.

Giro tra gli scaffali e mi vengono in mente i diecimila articoli letti su i luoghi dove poter conoscere uomini single e appetibili. Oh! è vero, al supermarket alla fine della giornata lavorativa trovi una vasta gamma di scapoloni interessanti ed appetibili.

Per sapere se sono single? basta osservare cosa mettono nel carrello: surgelati e cibi precotti, porzioni mono dose e vini pregiati e costosi. Tappe obbligate quindi, gastronomia, corridoio dei surgelati e corsia dei vini, provare per credere.



Magari la prossima volta mi trucco e mi vesto un pò meglio, sia mai che, abbandonando il look da casalinga disperata, riesca a portarmi alla cassa anche un articolo in pelle umana...

La lotta contro la legge dei gravi

di Trippi
uff, che fatica combattere l'inesorabile avanzare del tempo, spesso siamo talmente impegnati nella battaglia che finiamo col parlarne in continuazione!
Ieri sera chiamata tipica con il Dottor stranamore, mio ex collega dei tempi del "sole", autore di utili consigli in tema di sesso & co e caustico consigliere nei momenti cruciali della mia vita.
Ieri mi chiama all'uscita dall'ufficio, mentre arranco sui miei tacchi con una borsa enorme, sacchettone con la casa in trasferta e un altro sacchetto con le scarpe appena riparate.
"ciao Trip, come stai?"
"Bene dolce cuore e tu?"
"Oh ma che voce squillante, mi sembri Piera, la sorella di Paola e Chiara, se tanto mi da tanto il tuo Signore delle Tempeste sta facendo il suo lavoro, questa energia è tipica delle persone sessualmente soddisfatte"
"mi rifiuto di avvalorare le tue equazioni matematiche mentre corro verso la fermata della metro Doc! Comunque il Sdt usa delle armi di distrazione di massa non convenzionali e mi sfianca con palestra, ballo e jogging!"
"Ti sei iscritta in palestra? Sei ingrassata?"
"No vecchia zabetta, non sono ingrassata, cerco di combattere a modo mio la forza di gravità! Fino ai 35 ho fatto esclusivo affidamento sui geni e la fortuna, ma ora il pensiero di quelle mele che cadono giù.. ho troppe forme sferiche nel mio corpo e la paura di svegliarmi un giorno e scoprire che mi è crollato il sedere è più forte della pigrizia!".
E poi, come suggerisce il Doc, vuoi mettere la soddisfazione tutta femminile, dopo e nonostante essersi massacrate per ottenere qualche risultato, di ritrovarsi nelle occasioni pubbliche per additare chi non l'ha fatto!
Non fate gli scandalizzati/e
Scagli la prima pietra chi non ha mai praticato questo sport!





sabato 4 aprile 2009

Di sera leoni....

Di Chica Mala
Quando inizi a lavorare alle otto del mattino, saggiamente ti consulti con le amiche e decidi si, di uscire, ma di tornare a casa presto - "ragazze, cerchiamo di non fare tardi, per l'una e mezza direi che va bene".
Poi la serata svolta, ti diverti e non hai per niente voglia di fare come cenerentola e correre all'impazzata sulla carrozza, seminando scarpette a destra e a manca.
Questo è successo ieri sera, al Tambièn. Io e le socie non ne volevamo proprio sapere di smettere di ballare, di ridere e, per dirla tutta, di alimentare il nostro personalissimo "angolo del bigodino", fatto di commenti caustici su mises improponibili e apprezzamenti non proprio da signorine bene su qualche bel fighetto presente in sala (pochi per la verità).
Stamattina è stata una tragedia per me e alla prima pausa della giornata ho cercato disperatamente solidarietà tra i miei compagni di serata, inviando un SMS da compatimento:
" Oggi sono una merda che cammina....!"
Risposte
Mentirosa
"Siamo in 2 ho anche la nausea!"
Va beh, la Menty ne ha sempre una, preaticamente un ospedale ambulante, la risposta è quasi scontata.
MOST
"Scusa chi sei? non ho questo numero memorizzato"
Risp:
"Sono la Chica"
MOST
"Ah ah ah! non avevo ancora memorizzato il tuo numero Vodafone... :-) ok, aggiunto. Ma invece i 2 numeri della 3 li usi entrambi? li tengo entrambi in memoria? Baci"
Colpa mia, avere 3 numeri di cellulare e usarli a caso dimenticandosi a chi li dai e a chi no, genera confusione mentale, poi, povero MOST si è dovuto alzare presto anche lui perchè aveva un appuntamento con l'idarulico (non quello, un altro), quando di solito è abituato a dormire fino alle 4 del pomeriggio...
Baby Marcy
"Abbiamo bevuto troppo... sono in coma ankio ma per lo meno, so che mi odierai, mi sono svegliato da 5 minuti...." (ricevuto alle 11.50)
Risp:
"Ti odio con tutte le mie forze"
Questa è la risposta più logica tutto sommato, saggezza e giusta misura di sarcasmo dettate dalla lucidità di chi ha dormito otto ore filate.
La Romana
"l'importante è essere una merda secca....che quindi rimane in piedi"
decisamente la migliore....in assoluto! non mi ha consolato, non ha contribuito a rinvigorirmi ma è stato il mio mantra per tutta la giornata!


giovedì 2 aprile 2009

Santa pazienza! Apologia della convivenza



di Trippi

Dopo anni di singletudine e di dittatura illuminata nella propria casa, io e alcune delle mie amiche e amici ci siamo ritrovati a condividere spazi con altre persone. Per qualcuno la coinquilina/o è la mamma, per altre un fidanzato e per un'altra una perfetta estranea!

Ho già detto quanto sia difficile per noi api regine concedere ai fuchi di entrare nel nostro spazio, quanto la loro permanenza oltre il necessario possa alterare il nostro labile equilibrio e la capacità di sopportarli. Ecco perchè non finirò mai di stupirmi del fatto che nonostante siamo reduci da convivenze e rotture, nonostante siamo arrivate a costruirci il nostro bozzolo ben coibentato e isolato dalle intemperie e dalle rotture di scatole, a un certo punto, si crea una rottura e una persona si intrufola nella crepa, invadendo la nostra vita.


Il dato pazzesco è che non vediamo l'ora di lasciare occupare quello spazio. Come se a un certo punto sentissimo il vuoto. Ma con i primi screzi e le prime avvisaglie di compromessi tipici della convivenza ricordiamo quanto era bello quello spazio tutto nostro. La libertà degli orari del sonno e della veglia, dei pasti e persino del bagno.


E poi: il silenzio!


Questo, mi dicono, è un problema soprattutto maschile, noi donne ci sentiamo in dovere di fare l'algoritmo di tutto quello che ci è capitato nel corso della giornata, dall'informazione utile ai fatti traumatici capitati all'amica o in ufficio. Non paghe, vogliamo che loro interagiscano e, peggio ancora, che ci raccontino a loro volta! Un mio ex collega puntualmente mi racconta la guerra dei Roses che si scatena tra le sue pareti domestiche ogni volta che lui e la sua compagna non riescono a raggiungere un equilibrio (motivi del contendere tipici: sesso e l'educazione del figlio)


Ma il silenzio non è solo la donna che parla, cari i miei maschietti, silenzio è anche non dover sentire il televisore h24, fosse solo perchè vi fa da sonnifero e DEVE funzionare anche quando dormite! Il silenzio è anche non sentire voi che trapanate o vi dedicate al fai da te rumoroso nei fine settimana.. Il silenzio è quello agognato mentre ci dedichiamo a noi stesse e ci piazziamo sotto la doccia o nella vasca da bagno per un'eternità, solo per il gusto di godersi un pò di relax!


La convivenza mette a dura prova la capacità di sopportare il proprio prossimo, sia che si tratti di un amica o di una coinquilina, sia che si tratti del compagno o della compagna della propria vita. Le parole chiave sono rispetto, complicità e pazienza! Se ci sono questi tre elementi, le discussioni non spariscono, ma magari si può trovare la forza e la voglia di superare gli screzi e i problemi.


In bocca al lupo alle sicule, a Chica a Marchinho e alla sottoscritta!


mercoledì 1 aprile 2009

Vuota il sacco se hai il coraggio!

Di Chica Mala
Devo ammetterlo, questa non è un'idea di primo pelo ma mi rifaccio ad un post apparso tempo fa sul blog dei miei amici di "Sballato" .
Spesso, nella borsa di una donna trovi il suo mondo, puoi comprendere le sfaccettature che la caratterizzano; così come fanno quelli che vanno ad analizzare la spazzatura delle celebrità di Hollywood, è possibile abbozzare uno studio casereccio delle peculiarità di una donna, facendole "vuotare il sacco".
Oggi faccio io da cavia, infatti la foto che vedete non è nient'altro che il contenuto della mia borsetta da giorno, quella che uso per fare avanti-indietro dal lavoro a casa.
Vediamo un pò cosa c'è:
  1. Badge aziendale;
  2. foglio dei turni;
  3. chiavetta del caffè.

Il lavoro me lo porto sempre dietro, perchè è un bene prezioso e sicuramente non deve mai mancarmi il badge, altrimenti non rilevano la mia presenza e non mi pagano la giornata ma è altrettanto importante la chiavetta del caffè, che pausa sarebbe senza una capatina alla macchinetta! E il resumé dei turni? quello ci vuole altrimenti rischio di prendere impegni con gli amici senza tener conto che il call center mi impegna 7 gg su 7 con orari alquanto flessibili.

  1. Assorbente interno;
  2. assorbente esterno;
  3. fazzoletti di carta.

Non tengo il conto, non c'è una x rossa sul mio calendario per ricordarmi che il tale giono sarò immancabilmente vittima del ciclo mestruale, poi non spilucco nemmeno i confettini al progesterone quindi, gli assorbenti ci sono sempre. I fazzoletti invece sono utilissimi in periodo di raffreddori ma anche quando sei costretta a dividere la toilette con altre 200 persone e corri il rischio di trovare solo un triste quanto inutile cilindo di cartone vicino al water.

  1. Chiavi di casa;
  2. chiavi della macchina;
  3. chiavi di casa della Mentirosa.

Nessun commento su questo, a parte il fatto che mi porto sempre appresso le chiavi di casa della mia amica. Non c'è da stupirsi però, ormai è il mio secondo domicilio e poichè non sempre i nostri orari coincidono ho la libertà di entrare ed uscire senza che lei mi apra il portone dal citofono. (ah le amiche! sono come sorelle).

  1. Portafoglio;
  2. RayBan;
  3. macchinetta fotografica.

Il "borsellino" con i soldi (pochi), il bancomat (che trema di paura ogni qualvolta lo estraggo dalla sua taschina), i ticket restaurant, le fidelity card di supermercati e negozi vari e le tessere dei locali; Gli occhiali perchè guidare con il sole mi acceca e non vorrei morire schiantata contro un TIR ; la macchina fotografica, molto basic con i suoi miseri 5 megapixel, per essere sempre pronta ad immortalare cose e persone che amo.

  1. penna biro;
  2. quotidiano del giorno.

Penna e Moleskine perchè se sono in giro e voglio annotarmi qualcosa che potrebbe servirmi, anche una semplice frase buttata al vento non rischio di perderla nei meandri del mio cervelletto fallato; il quotidiano invece è un'abitudine ventennale che mi porto dai tempi della scuola, nonostante internet con le sue news in tempo reale non rinuncio al piacere della lettura tradizionale: caratteri neri su carta bianca, una sensazione impagabile per me.

  1. Due pacchetti di sigarette;
  2. accendino;
  3. tre cellullari.

Ahimé sono un'accanita fumatrice, ma che dico! sono una tabagista! poi...2 telefoni con scheda della 3, in uno ho i minuti gratis, frutto di un recente atto di retention e l'altro è il mio numero storico, quello che hanno praticamente cani e porci, con una tarffa a logica autoricaricabile (non la mollo manco morta!!); l'altro ha una sim Vodafone ed ha l'opzione zero limits, con questo posso chiamare e messaggiare i miei amici che a loro volta hanno Vodafone (vedi Trippi, mia sorella, mio cognato, la Romana e Orso) spendendo pocopocopoco.

Bene, gioco finito. Adesso però sono curiosa di sapere cosa c'è nella vostra di borsa. Diamo inizio al gioco!



Ma n'do vai se la badante non ce l'hai!?


di Trippi


Lo so già, prima ancora di inziare a scrivere che mi scapperà qualche cattiveria che potrebbe essere tacciata di razzismo. Me ne assumo la responsabilità e vado avanti come un caterpillar, al mio solito!

Settimana scorsa sono andata a ballare al Tambien con Chica mala e la Mentirosa, a un certo punto, mentre piroettavo allegramente sulla pista intravedo un viso familiare.. ho impiegato un pò a far funzionare le sinapsi che ballavano anche loro al ritmo vorticoso della salsa.. ma poi, l'illuminazione!

Ah si, era "I believe I can Fly"!! Un tizio con cui è uscita la mia socia per un pò che è rimasto impresso a tutte per due fattori:

1 I believe I can fly,


2 era abituato ad uscire con donne straniere, e si vedeva!

Narra la leggenda che avesse l'abitudine di tirare fuori il portafoglio in qualsiasi circostanza, anche quando non rischiesto, di conseguenza la donna in sua compagnia, grata, non doveva avere una testa, tantomeno una testa pensante!

Comunque finita la salsa mi avvicino e saluto. Dopo un pò si avvicina Chica e mi fa "hai visto che c'è IbIcf?" le rispondo di si e la informo di averlo salutato, lei mi sussurra all'orecchio, con fare complice "è venuto con le badanti". Eh no ragazzi le badanti non sono quelle della foto, quelle le trovate sui giornali patinati o al massimo come escort. Io parlo di persone reali. Mi guardo intorno, individuo una culona con una gonna salopette di jeans anni e un colore di capelli improponibile e so! La guardo, le indico la culona e faccio "scommetto che una è quella!" lei ride e annuisce.

Per quante persone ci possano essere in una pista, le straniere in libera uscita le individui subito, capelli e look hanno il loro peso specifico considerevole.

Ricordo un uomo che veniva al nostro corso di salsa cubana, reduce da un divorzio disastroso con una donna dell'est, che lo aveva lasciato in mutande e con l'amaro in bocca, passava da una relazione all'altra con donne slave, moldave o comunque dall'accento duro.

In un luglio torrido si presentò in un locale salsero dotato di piscina con al braccio una matrona di 90 kg, capelli frisè, top, gonna e fascia leopardata che fanno pendant!

Ero imbarazzata per lui. Probabilmente, se fosse andata in giro con il costume da bagno avrebbe dato meno nell'occhio!

La questione del look e dei capelli non me la spiego, perchè noi donne sappiamo benissimo che possiamo vestirci con due soldi, per i capelli pure, se proprio sei a secco compri la tinta nella grande distribuzione e chi se ne frega se non riesci ad andare dal parrucchiere, con la crisi poi, ci sono mille escamotage per risparmiare. Ma alcune straniere, nonostante abitino in Italia da un pezzo e spendano probabilmente più di me e Chica, sembra che indossino qualcosa fuori dal tempo, con tessuti dai colori sbiaditi o con tagli improbabili.

Che sia una questione di gusto, forse francesi e italiane imparano a scegliere mentre succhiano il latte?

Forse mi è servito il modo in cui mia madre toccava tessuti e controllava le cuciture prima di fare un'acquisto? Persino il capo da due soldi doveva passare dal suo scanner, ne più ne meno di quello costoso.

Ma per quanto queste donne debbano imparare da noi in termini di estetica, noi dovremmo farci insegnare da loro a fare le svenevoli e estorcere gesti carini ai nostri uomini. Qualche esempio in rapidità:

la giovane marocchina che spenna il padre del SDT è riuscita non solo a farsi mantenere, ma ha anche benefit che la moglie non ha mai osato immaginare. Infatti dal balcone sporge un'orribile antenna parabolica per guardare "i suoi canali";

La giovane compagna rumena che si è insediata con i figli a casa di mio zio, riesce a farsi campare con tutta la sua famiglia. Lui compra generosamente zainetti nuovi per la scuola ai pargoletti (quando i figli dovevano passarsi il proprio l'uno con l'altro).

Fin qui potevo pensare "sono uomini in andropausa, gli è andato in pappa il cervello" oppure a qualche effetto collaterale del viagra. Ma quando l'altro ieri ho visto un uomo decisamente più giovane che acquistava una rosa alla sua non più giovane accompagnatrice dai capelli di un colore approssimativo.. beh ho dovuto concedere l'onore delle armi al nemico!


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