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lunedì 22 marzo 2010

Un popper tra amici


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Confessatelo, la prima cosa che vi viene in mente alla parola "dilatazione" è proprio quella, inarrivabile per alcuni, fonte di gioie per altri. Ma molte altre dilatazioni avvengono nel meraviglioso meccanismo del sesso. Quando si accende il desiderio, alcuni ormoni comandano la dilatazione dei vasi sanguigni. Questo se tutto funziona. Quando non funziona si usano medicinali vasodilatatori. Dato che l'organo (a volte) indispensabile è il pene, una volta si iniettava della papaverina direttamente nei corpi cavernosi. Ora ci sono medicinali più mirati, come il Viagra od il più moderno Cialis. Ma in medicina i vasodilatatori sono anche altri. Avrete sentito parlare dell'angina pectoris. Si tratta del restringimento delle arterie che alimentano il cuore. Quando il cuore ha bisogno di maggior nutrimento, le arterie ristrette non ne danno a sufficienza, il muscolo cardiaco entra in crisi e si sente un dolore al petto con senso di soffocamento. Per alleviare i sintomi e superare la crisi si prende della nitroglicerina (!) o si annusano alcune gocce di nitrato d'amile, che sono entrambi vasodilatatori. Il nitrato d'amile ha come fastidioso effetto collaterale un forte calore al viso e tensione alla testa. Vi ricorda qualcosa? Infatti il nitrato d'amile (ma anche altri nitrati come quello d'isobutile) sono usati spesso come sostanze ricreative e ludiche: lo si trova sottobanco in molte discoteche e nei pomo shop con il nome di popper. Quello che per un anginoso è un fastidioso effetto collaterale, il fatto che "vada alla testa", diventa il fine primo nell'uso durante il sesso. Il suo effetto varia da persona a persona, dalla formulazione del prodotto e dalla quantità inalata. Alcune persone hanno un notevole aumento dell'inturgidimento del pene, alcune l'aumento del tempo dell'erezione, altre solo una aumento estremo della percezione tattile, tanto da provare dei fantastici orgasmi nel farsi penetrare.
Ma è anche possibile che col popper il pene non si voglia più svegliare per alcune ore e che venga un terribile mal di testa, tanto da dover interrompere ogni attività. Ancora poco tempo fa, provando di nuovo il popper, ho avuto come effetti solo un gran mal di testa e una momentanea impotenza. Fine della sperimentazione personale. Per cui ricordate: ogni farmaco va usato sotto controllo medico, non per un fatto burocratico, ma perché esistono dei rischi reali, che arrivano fino alla morte. Soprattutto ricordare che certe associazioni sono veramente a rischio della vita, come annusare il popper quando si è assunto del Viagra. Anche solo per assumere il Viagra è necessario che il medico controlli lo stato del nostro cuore. Ma l'uso ricreativo di tutti questi farmaci e anche di quelli psicotropi, soprattutto mescolati fra di loro, ci ha fatto perdere alcuni amici, spero almeno siano morti felici, ma personalmente preferisco scopare e campare, piuttosto che godere e sparire. Altro rischio da non sottovalutare è che con queste sostanze (anche con il solo popper) potrebbe cadere il pieno controllo delle proprie azioni e portare a comportamenti a rischio, soprattutto dimenticare la pratica del sesso sicuro. Ma esiste un'altra strada per migliorare il sesso. Quella di rispettare il proprio organismo curando l'alimentazione, evitando alcool, tabacco e droghe. Conoscere il proprio corpo e aiutarsi con tecniche di rilassamento. Ai farmaci ci si deve già affidare quando il meccanismo si è rotto: non rompiamolo anzi tempo.
Alla prossima,
Vostro Dottor Stranamore.

NDR
Questo articolo è stato redatto basandosi in parte sull’articolo del Sig. Pigi Mazzoli pubblicato sulla rivista omosessuale Pride ed è stato qua e là modificato ed aggiornato per renderlo più attuale e funzionale ad un pubblico prevalentemente eterosessuale.


lunedì 22 febbraio 2010

Ogni corpo è un bel corpo

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PERCHE’ E’ UNICO E VERO

Di Dottor Stranamore

In questi mesi abbiamo parlato dei "difetti" che vediamo nel nostro corpo. E che spesso sono solo la spia di altri problemi che nulla hanno a che vedere con mancanze del nostro fisico.
Se riusciamo ad accettare per intero, anzi apprezzare, anche nelle sue trasformazioni inevitabili, il nostro corpo e anche quello dell' altro/a (senza cercare assolute perfezioni e idealizzazioni innaturali), forse saremo pronti non solo ad avere rapporti più veri e profondi con gli altri, ma anche ad accettare quello che fa parte inevitabilmente della vita di tutti noi: la vecchiaia. Ma anche le eventuali malattie e gli infortuni che potremmo trovare sulla nostra strada.
Senza cadere in depressione alla prima avversità della vita o ai primi segnali del proprio declino fisico. E di quello altrui.
Se doveste conoscere un gerontofilo approfittatene per farvi raccontare la bellezza di un corpo e di una mente che hanno attraversato il tempo: resterete affascinati da quante cose vi siete persi finora inseguendo il muscolo guizzante e la pelle tonica.
Questo è proprio un argomento estivo, ma considerando che magari qualcuno di Voi partirà per mete calde in occasione delle prossime vacanze pasquali, non è poi così fuori luogo. A quante "sfilate di moda" avete assistito sdraiati sulla spiaggia a prendere il sole? Perché, se si pensa di avere un fisico che attrae gli altri, non mostrarlo? Giustissimo, ma attenzione a non cadere nell'ossessione di volere essere perfetti. Se amare il proprio aspetto è un auspicabile traguardo, basare tutto sull'aspetto (o sulla cultura, o sui soldi, o su qualsiasi cosa che pensiamo ci renda grandi) può portare a crearsi una personalità non molto equilibrata. Conosco persone che credono di essere vittime dell'altrui invidia per la loro eccezionale bellezza, e che invece sono solo allontanate perché considerate noiose e vacue. Ad un amico che cercava la mia spalla per piangere del fatto che tutti lo desiderassero solo per le dimensioni del membro, facevo notare che in effetti era probabilmente vero, ma era anche vero che se ciò accadeva era perché lui stesso aveva dato ampia pubblicità a tale caratteristica, e che questo poteva significare che lui stesso la considerasse l'unica cosa che poteva attrarre gli altri, per cui gli era difficile accorgersi se un altra persona fosse attratta da lui solo per il cazzo o anche per il cazzo.
Gli ho pure suggerito di non essere avaro con le doti che la natura gli aveva fornito, e di distribuire gioia con abbondanza poichè tutto il bene che si fa torna sempre indietro prima o poi... Facciamo quindi attenzione a rimanere collegati con la realtà e a non costruirci castelli incantati, per non rimanere sepolti dagli inevitabili crolli. Ma esiste anche un altro atteggiamento riferito alle proprie doti: quello di sopravvalutarne la portata e ascrivere a loro ogni nostro successo, come se oscurassero come una maledizione l'interezza del nostro essere. Ho amici che si lamentano di essere ricercati solo per il loro aspetto, altri solo per la loro simpatia, altri, come detto, solo per le dimensioni del loro pene. Ci dimentichiamo a volte che siamo tutti diversi e che è sempre l'insieme delle nostre caratteristiche a farci unici e a far innamorare qualcuno di noi. Ricordiamoci che riempirsi la casa di specchi ci aiuta ad accettare il nostro aspetto e che un reale scambio di idee con gli altri ci aiuta a considerare la nostra piacevolezza.
Se comunque qualcuna delle nostre doti (sia l'assomigliare ad una statua greca come l'avere un grosso conto in banca) dovesse essere davvero fuori dal comune, che non diventi una barriera che ci separa ma che venga usata per dare felicità agli altri. Ringraziando il caso di averci dato qualcosa che viene apprezzato.
Ma torniamo al punto iniziale, la vecchiaia. Chi ha costruito per intero la sua immagine sulla bellezza, sulla perfezione del proprio corpo, si troverà ad affrontare un duro lavoro nel tempo ad ogni cambiamento che avverrà (vedi la scenata di Claudia Mori a X-factor in cui l’attempata signora vedendo un montaggio di sue fotografie giovanili ed odierne messe a confronto si è scagliata contro la produzione a dire suo per “scortesia”). Non accetterà i segni del tempo, ancora peggio non accetterà l'idea di ammalarsi, e questo lo terrà alla larga da esami che potrebbero rivelare cose che non potrebbe accettare.
In questo limbo artificiale è meglio non sapere, e vivere d'illusioni.
Ma quando l'incantesimo si rompe e si cade nella realtà (e prima o poi questo è inevitabile) la crisi sarà difficile da superare.
Forse è fortunato chi non è stato dotato di particolare avvenenza, di particolari doti e di particolari fortune. Avrà dovuto camminare in salita fin dal primo giorno, ma tutto quello che ha costruito sarà veramente guadagnato e apprezzato, da se stesso e dagli altri. Considererà come un dono inestimabile ogni piccola attenzione altrui, ogni gesto d'affetto.
Si emozionerà per ogni bacio conquistato. E vivrà una vecchiaia di splendidi ricordi.
A meno che un gerontofilo non incroci la sua strada e gli faccia vivere una seconda giovinezza. Alla faccia delle statue greche.
Alla prossima, Vostro Dottor Stranamore.

NDR

Questo articolo è stato redatto basandosi in parte sull’articolo del Sig. Pigi Mazzoli pubblicato sulla rivista omosessuale Pride ed è stato qua e là modificato ed aggiornato per renderlo più attuale e funzionale ad un pubblico prevalentemente eterosessuale.


venerdì 19 giugno 2009

Duro che duri


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di Dottor Stranamore


Miei cari lettori,
ed eccoci finalmente, dopo lungo tentennare, ad un argomento sicuramente saliente nella pratica amorosa, direi quasi essenziale per ogni fanciulla/o che si affaccia all’età dell’amor maturo: la durezza del membro… altrui nella maggior parte dei casi, a volte anche proprio dilemma allorquando l’incontro è tra due giovani virulenti di simil aspetto.
Dopo quest’inizio “Wildiano” (scusate, è che in questi giorni sto finendo Mme Bovary e mi è rimasto un po’ di ottocento attaccato addosso), ritorniamo ai giorni nostri, dicendo che “la durezza” è’ sicuramente uno dei punti solitamente fonte di ansia e delusioni, ma va innanzitutto precisato che l'impotenza totale (cioè quando non si raggiunge mai, proprio mai, l'erezione) è molto rara, e di solito è frutto di una disfunzione fisiologica.
In questi rari casi si può intervenire chirurgicamente, inserendo due tutori all'interno del pene, che possono essere semirigidi (e quindi il pene sarà sempre moderatamente eretto) oppure gonfiabili con una pompetta nascosta nello scroto (e quindi si induriranno all'occorrenza pompando liquido manualmente). Sono operazioni limite, molto rare, servono solo a tenere il pene diritto e non a provoca­re una vera erezione, e non sono certo che siano ottimali per la penetrazione anale (sono pensate per penetrare il ben più cedevole organo femminile), ma piuttosto che una perenne impotenza, dopo ad esempio una rimozione della prostata per tumore, sono meglio di niente.
Quello che i nuovi farmaci curano, invece, sono altre patologie, più spesso associate a problemi psicologici o fisiologici più leggeri. Raggiungere più velocemente l'erezione e mantenerla senza difficoltà ha infatti effetti positivi anche sulla psiche (sia dell’interessato che del di lui compagno/a).
Ma si deve ricordare che sono farmaci e che curano: mai fare da sé!

L'impotenza è lo spauracchio di tutti. La prima volta che il nostro pene si rifiuta di funzionare temiamo di esserci guastati inesorabilmente. Ma sono rari i casi in cui l’impotenza trae origine da una causa fisiologica non eliminabile. Il più delle volte si tratta di un problema psicologico e le nuove medicine sono state la panacea per un sintomo comune a molti mali.
Comunque, che l'impotenza abbia una base fisiologica o solo psicologica, questi farmaci funzionano, e bene. Al contrario di quelli vecchi (papaverina iniettata direttamente nei corpi cavernosi prima del rapporto) che provocavano un'erezione indipendentemente dal desiderio, questi entrano in funzione soIo in presenza di uno stimolo, favorendo l'erezione e aumentandone l'efficacia. Essendo caduto il monopolio Viagra, oggigiorno sostituito quasi interamente dal celeberrimo Cialis, c'è un motivo in più per rivolgersi al medico per la scelta del farmaco migliore a seconda del proprio stato di salute e delle proprie condizioni psico-fisiche, in particolare per i pazienti che soffrono di problemi al cuore (non in senso metaforico, ma puramente fisico).
Vorrei soprattutto ricordare che MAI e poi MAI questi farmaci vanno assunti con altre sostanze quali il POPPER, il cui connubio può essere mortale.
Un effetto rassicurante è già il sapere che esistono questi farmaci. Il sapere di avere a disposizione un farmaco che ci salva da brutte figure dovrebbe già essere di per sé sufficiente a darci la serenità necessaria a farlo funzionare. In questo modo si rompe il circolo vizioso che porta all'impotenza che il più delle volte è causata dall'ansia della prestazione. Una brutta bestia che, detto in soldoni, ti fa dubitare delle tue capacità e della tua attrattiva sugli altri. Pensi che solo una poderosa erezione ti possa rendere desiderato dall'altro ma, dato che l'erezione non te la assicura nessuno, questo ti mette in una situazione di ansia, temendo che scomparendo l'erezione scompaia ogni tuo valore.
Per inciso, anche con l'impotenza, come con il cazzo piccolo o con la vecchiaia o il grasso ovunque, c'è sempre qualcuno per noi da qualche parte. Basta farsi pubblicità con sincerità (cioè con rispetto per l'altro/a). Troveremo quello/a che saprà apprezzarci al di là delle nostri doti da persone normali e non da Rocco Siffredi. Trovo invece patetico rimorchiare vantando improbabili dimensioni quando poi si tirerà fuori un turgido ditino, o mostrando foto di sé che risalgono alle prime guerre puniche, pensando di essere degli “eterni ventenni”. Oltre ad essere patetico è forse anche intimamente patologico e sicuramente infantile.
Accettare il proprio corpo in tutti i suoi aspetti è indice di maturità e serenità, una delle doti più attraenti in una persona. Argomenti interessanti, mi pare: continuia­mo perciò a parlarne il mese prossimo.

Alla prossima, Vostro Dottor Stranamore.

NDR: Questo articolo è stato redatto basandosi in larga parte su articoli del Sig. Pigi Mazzoli pubblicati sulla rivista omosessuale Pride ed è stato qua e là modificato per renderlo più attuale e funzionale ad un pubblico eterosessuale.


martedì 7 aprile 2009

La lotta contro la legge dei gravi

di Trippi
uff, che fatica combattere l'inesorabile avanzare del tempo, spesso siamo talmente impegnati nella battaglia che finiamo col parlarne in continuazione!
Ieri sera chiamata tipica con il Dottor stranamore, mio ex collega dei tempi del "sole", autore di utili consigli in tema di sesso & co e caustico consigliere nei momenti cruciali della mia vita.
Ieri mi chiama all'uscita dall'ufficio, mentre arranco sui miei tacchi con una borsa enorme, sacchettone con la casa in trasferta e un altro sacchetto con le scarpe appena riparate.
"ciao Trip, come stai?"
"Bene dolce cuore e tu?"
"Oh ma che voce squillante, mi sembri Piera, la sorella di Paola e Chiara, se tanto mi da tanto il tuo Signore delle Tempeste sta facendo il suo lavoro, questa energia è tipica delle persone sessualmente soddisfatte"
"mi rifiuto di avvalorare le tue equazioni matematiche mentre corro verso la fermata della metro Doc! Comunque il Sdt usa delle armi di distrazione di massa non convenzionali e mi sfianca con palestra, ballo e jogging!"
"Ti sei iscritta in palestra? Sei ingrassata?"
"No vecchia zabetta, non sono ingrassata, cerco di combattere a modo mio la forza di gravità! Fino ai 35 ho fatto esclusivo affidamento sui geni e la fortuna, ma ora il pensiero di quelle mele che cadono giù.. ho troppe forme sferiche nel mio corpo e la paura di svegliarmi un giorno e scoprire che mi è crollato il sedere è più forte della pigrizia!".
E poi, come suggerisce il Doc, vuoi mettere la soddisfazione tutta femminile, dopo e nonostante essersi massacrate per ottenere qualche risultato, di ritrovarsi nelle occasioni pubbliche per additare chi non l'ha fatto!
Non fate gli scandalizzati/e
Scagli la prima pietra chi non ha mai praticato questo sport!





martedì 10 febbraio 2009

A letto con il dottor Stranamore: La gonorrea (scolo)




di Dottor Stranamore

Questo mese lasciatemi sorridere. "Ho bec­cato lo scolo! Hai in casa dell'antibiotico?". Questa la frase è stata detta e sentita molte volte tra amici al telefono, in tempi pre-aids, quando sembravano esserci solo sifilide (e la Wassermann da fare ogni tre mesi) e sco­lo (per il quale non servivano esami perché il dolore era tale da non passare certo inos­servato). Poi son venute le epatiti, l'herpes, l'aids ... e ci siamo dimenticati le buone malattie di una volta, col risultato che si sono nuovamente diffuse a macchia d'olio, o per meglio dire di lubrificante.

Parliamo quindi della gonorrea, detta anche blenorrea o blenorragia o, come si dice co­munemente con un succoso eufemismo, "scolo". Essendo una malattia che se non curata può portare alla sterilità è rimasto l'obbligo di de­nuncia da parte del medico e quindi la non anonimità dell'esame. Abbiamo parlato di antibiotici, ed infatti l'a­gente patogeno è un batterio, il Gonococ­co di Neisser, visibile al microscopio, tanto è vero che l'esame consiste nella ricerca visiva di questi batteri che di solito stanno in cop­pie e assumono la forma di chicchi di caffè. L'esame è importante perché potrebbe esse­re scambiata per gonorrea un'altra infezio­ne, oppure altre patologie potrebbero essere presenti contemporaneamente, e dall'esito dipende la cura adatta.

Descrivere i sintomi della gonorrea non è così semplice come si crede, dipendendo dall'organo infettato e da fattori personali. Dipende dalla sede dell'infezione.

Se colpisce l'uretra il sintomo principale, dopo un periodo variabile da 2 a 8 giorni dal contagio (ma di solito l'incubazione è tra 2 e 3 giorni al massimo), è un dolore anche forte all'atto della minzione (cioè far pipì) e perdite verdognole dall'uretra, inizialmen­te solo spremendo il pene, in seguito spon­taneamente, sporcando notevolmente le mutande. Ci si accorge benissimo di essere infetti, il solo rischio è di scambiare per sco­lo un tipo diverso di uretrite e di fare la cura sbagliata. Le perdite sono contagiosissime, lavatevi le mani dopo aver fatto pipì, almeno in questi casi, sporcaccioni ...

Se invece si contagia l'intestino potrebbe essere difficile accorgersene. Manca il dolo­re, ma potrebbe aversi del prurito all'ano, soprattutto delle lievi perdite gialline che lasciano la loro traccia sulle mutande chiare (ma chi le porta più le mutande bianche?). L'esame è il mezzo per scoprire l'infezione, ma una scia di amici che telefonano dicendo di avere lo scolo dovrebbe farci insospettire che forse siamo stati noi ad infettarli, specie se ci hanno trombato senza preservativo, o anche solo lo hanno "appoggiato".

Altra possibilità è infettarsi alla gola. I sinto­mi sono quelli di un normale mal di gola batterico: dolore e catarro verde. Ma, data la forte contagiosità e la relativa frequen­za di rapporti orali non protetti soprattutto nelle fasi iniziali, la già menzionata fila di amici infettati dovrebbe farci fortemente in­sospettire e controllare. Avvisare gli amici è il mezzo migliore, più intelligente, più corret­to e responsabile per fermare l'infezione.

Abbiamo parlato di antibiotici, che in effet­ti sono la terapia giusta, ma la scelta di­pende dal ceppo di batterio che ci ha colpiti (ce ne sono diversi). Qui, diciamolo chiara­mente, solo i medici dei centri MTS han­no l'esperienza adatta per evitare di do­ver ricorrere più volte alla cura per via di fallimenti per errori di prescrizione. Molto spesso il medico di famiglia, trattando in modo standard l'infezione, ci espone al ri­schio di recidive con una frequenza, secondo la mia esperienza, davvero troppo elevata. Perché sono in circolazione batteri antibioti­co-resistenti provenienti dal sud-est asiatico che non si arrendono alle normali cure. Se non si cura l'infezione potrebbe colpire altri organi, come articolazioni, cuore, cervello ... per cui meglio non sottovalutare, anche se dovesse essere in zone meno fastidiose co­me ano e gola.

Come prevenire? Come ricordato si tratta di una malattia contagiosissima, per cui spes­so il contagio avviene anche osservando le norme di sesso sicuro che già seguiamo (vero?) per prevenire l'Aids. Cioè usare il preservativo nella penetrazione fin dal primo momento. Non è la sicurezza assoluta ma abbassare il rischio è già qualcosa, ed è gratis. Non due malattie in meno al costo di una, siamo già alla settima malattia in meno con lo stesso accorgimento, il preservativo. Meditiamo, mi sembra un buon affare. Considerando che se per prevenire l'Aids pa­re sufficiente evitare lo sperma in bocca, per lo scolo, così come avevamo già detto per epatite e sifilide, è necessario usa­re il preservativo fin dal primo momen­to anche nei rapporti orali.

Per essere chiari su quanto è contagioso: se uno infetto al pene si masturba e poi con la stessa mano (con tracce del siero che si pro­duce) vi esplora quasi innocentemente l'ano, be', avete delle probabilità di infettarvi. Le stesse anche nel caso contrario, cioè che l'infezione sia all'ano e con la stessa mano che lo tocca ci si masturbi. Sempre per darvi l'idea: se lo avete alla gola e lo prendete in bocca, qualcuno lo infettate di certo. Due miei amici sono stati infettati di gonor­rea dalla stessa persona, ad un anno di di­stanza. Lo stesso che ha infettato di sifilide un altro mio amico. Probabilmente non è una persona che si controlla spesso. Il suo nome è ora sulla bocca di molti come uno da evitare.

Controlli periodici (lo screening) presso un centro MTS, informazione, attenzio­ne ai sintomi, sesso sicuro, forse gli avrebbero evitato una fama indesiderata. Essere ignoranti non ci rende meno colpe­voli. Essere responsabili e consapevoli, per noi e per gli altri, si deve! La libertà (sessua­le) vale un piccolo sacrificio.

Con questo mese abbiamo esaurito le ma­lattie più diffuse, meno male! Orsù, tutti a cercare sulla rubrica telefonica il centro MTS più vicino a noi, anziché fare so­lo inutili gesti scaramantici. Il più potente gesto scaramantico (l'ho già detto?) è srotolare un bel preservativo sul cazzo duro! (e lasciatemi dire cazzo duro, una buona volta!).

Sempre Vostro, dottor Stranamore.

Attenzione: Si cita come fonte tecnico-scientifica l'articolo del Sig. Pigi Mazzoli sulla rivista Pride nell'agosto 2002 che sentitamente si ringrazia

lunedì 22 settembre 2008

A letto con il Dottor Stranamore: L'herpes genitale


Kiss - Roy Lichtenstein

di Dottor Stranamore

Mi sforzo sempre di essere divertente, o alme­no lieve, nel parlare ogni mese di una croce di­versa. Questa volta tocca all' herpes genitale, che però di divertente non ha nulla, neppure un nomignolo buffo su cui scherzare ...
Come appare? Inizialmente del prurito, poi si formano delle bolle di siero, anche molto pic­cole, poi queste si rompono e resta solo la le­sione che forma una crosta che guarisce nel tempo. Questa è la fase visibile, fastidiosa, di questa infezione, ma vedremo più avanti che l'affare è più complicato.
Dove appaiono le lesioni? Genericamente nel­la zona dei genitali (da qui il nome) quindi sul pene, soprattutto sul glande, e all'ano, anche nella zona intorno ad esso. Da non confondere con l'herpes simplex, che è la comune "feb­bre" al labbro, o con l'herpes zoster che è quello chiamato "fuoco di sant' Antonio", che sono malattie diverse, seppur con origine e manifestazioni simili.
Iniziamo a dire che l'origine è virale e che il virus è presente nella pelle anche quando le lesioni scompaiono. E che quindi si è conta­giosi anche senza la presenza visibile della malattia. In questa fase, detta latente, si può trasmettere il virus, con i contatti sessuali non protetti, con una probabilità variabile dalla quantità di virus (e vedremo poi come dimi­nuirla) e per periodi imprevedibili che statisti­camente si possono quantificare in una decina di giorni distribuiti nell'arco di un anno. Quindi c'è più probabilità di contagiare quan­do la malattia non è visibile perché, quando appaiono le lesioni, di solito ci si astiene istintivamente dai rapporti sessuali.
Al di là dell'osservazione delle lesioni, per la diagnosi esistono due tipi di esami. Uno è la ricerca degli anticorpi nel sangue che, a se­conda del laboratorio che lo esegue, può esse­re più o meno affidabile. Esame semplice, poco costoso (circa 8 euro di ticket in Lombar­dia), si può eseguire di routine assieme agli al­tri esami, secondo la frequenza e le modalità dei rapporti che avete.
Se esiste invece già una lesione allora è utile eseguire la ricerca del Dna virale, che è un metodo molto affidabile seppur costoso (circa 40 euro di ticket in Lombardia) e che non tut­ti i laboratori eseguono.
Una volta accertato di avere il virus cosa si può fare? Per fortuna esiste da anni un far­maco, l'Aciclovir che, anche se non elimina il virus, lo riduce quantitativamente. Curarsi è doppiamente utile: primo diminuisce la fre­quenza e l'estensione delle recidive, cioè quante volte saremo "fermi" per lesioni e quanto tempo ci metteranno a guarire; secon­do, più importante, abbassando la replicazio­ne virale, cioè la quantità di virus prodotto, abbassa la possibilità di contagio anche nelle fasi in cui non sono presenti lesioni (!!!).
C'è da dire che gran parte dei casi di infezio­ne non avverrebbero se si usasse sempre il preservativo, perché le modalità di trasmis­sione sono molto simili a quelle dell'HIV. Ma in alcuni casi potrebbe essere in zone non pro­tette, come la piega fra le natiche, e uno sfre­gamento del pene che potrebbe apparire una pratica "soft", tenera, coccolosa e quindi sicu­rissima, potrebbe già invece essere a rischio di trasmissione, nei due sensi di trasmissione. Quindi diciamo che facendo i test, curandosi nel caso di infezione, astenendoci da rapporti in presenza di lesioni e usando il preservativo come già facciamo per l'Hiv abbiamo già fatto abbondantemente il nostro dovere.
Abbiamo detto che l'Aciclovir non sradica il virus: aggiungiamo anche che la pomata è po­co attiva e che la cura efficace è quella in pil­lole, e che la frequenza dei cicli di sommini­strazione dipende dalla frequenza delle recidive e dalla loro durata. Qui il medico esperto quello dei centri MTS (malattie trasmissione sessuale) come continuo a ricordare, con la sua esperienza saprà consigliare al meglio!
Importante: si diceva una volta che si fosse contagiosi solo durante la fase iniziale del prurito e che quando apparivano le bolle e poi le croste non si potesse più trasmettere il virus. Non è vero, si è sempre contagiosi in tutte le fasi visibili della malattia e, come già detto, anche in un 3% dei giorni in cui non appaiono lesioni, perché si liberano inopinatamente, maledettamente, delle particelle virali. A queste fasi latenti si deve la maggior parte dei contagi, per cui astenersi quando invece la lesione è presente è un fatto istintivo per tutti. Va da sé che se vi siete ritrovati un herpes avete buone possibilità di essere stati contagiati anche con l'Hiv, per cui decidetevi di fare anche "quel" test, e iniziate a fare sempre uso di preservativi almeno da questo momento in poi.
Vi avevo detto che questo mese non sarebbe stato divertente, e non mi ci provo neppure a dire qualche battutina che vi faccia trarre un sospiro di sollievo. Voi usate sempre il preservativo e tutto quanto avete letto oggi vi potrebbe riguardare molto meno. Io l’ho già detto, ma si vede che non è bastato, se ancora c'è gente che non fa sesso sicuro e che si infetta. A costo di essere nauseante continuerò a martellare: PRE-SER-VA-TI-VO!
Il prossimo mese parleremo di una COSUCCIA, leggera seppur a volte dolorosa, la gonorrea, detta anche scolo. Che ormai si cura da decenni con gli antibiotici, ma non per questo è da sottovalutare, se non volete essere delle bombe biologiche ambulanti (o meglio inginocchiate), perché si tratta di un'infezione molto contagiosa.
Sempre Vostro, dottor Stranamore.

PS: Si cita come fonte tecnico-scientifica l’articolo del Sig. Pigi Mazzoli sulla rivista Pride nel luglio 2002 che sentitamente si ringrazia.

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