Fortunato Depero, La rissa, 1926 |
Tra sabato notte e oggi sono stata testimone involontaria di due risse in cui erano coinvolti dei nordafricani, qui a Milano.
Non racconto queste due storie in cerca di una morale, non ci sono buoni o cattivi, ci sono solo due episodi che mi spingono a pensare quanto le cose possano degenerare in un attimo, quanto pesino i pregiudizi nel confronto con l'altro.
Non racconto queste due storie in cerca di una morale, non ci sono buoni o cattivi, ci sono solo due episodi che mi spingono a pensare quanto le cose possano degenerare in un attimo, quanto pesino i pregiudizi nel confronto con l'altro.
Sabato alle 3 del mattino, sotto casa mia. Dapprima le solite urla di due uomini ubriachi che se le danno di santa ragione. Ormai mi sto talmente abituando che non vado a controllare alla finestra e non chiamo ne i vigili ne le ambulanze. Il mio compagno, poi, non si è accorto di niente e ha continuato a dormire come un sasso, gli ho raccontato tutto io durante la colazione.
Come ho detto sopra ero intenzionata a non alzarmi e a lasciare che si menassero a vicenda fino a quando glielo consentisse il pieno di alcolici. Ma sento le sirene della polizia e il trambusto che aumenta. Qualcuno dei miei vicini, probabilmente è in una fase precedente alla mia e ha chiamato la cavalleria. sollevo la tapparella e vedo una scena che se non fosse triste sarebbe comica. Una coppia di poliziotti, uomo e donna dopo aver separato i due ubriachi cercano di far salire il primo dei due in auto. Mentre il poliziotto uomo cerca di spingere il primo contendente, che si abbarbica mani e piedi alla cornice della portiera, nel sedile posteriore, la donna cerca di avvicinarsi all'altro che la minaccia riprendendola con un cellulare! E così la donna lascia perdere il "cameraman" e cerca di aiutare il collega a far salire in macchina il primo tizio, mentre l'altro, a distanza continua a riprendere la scena pietosa!
Torno a letto e dopo un pò il rumore di una sirena mi fa riavvicinare alla finestra, incredibile, sotto casa mia ci sono 4 pattuglie della polizia, i due poliziotti di una di queste caricano senza tanti complimenti (ma senza colpire) il tizio che i primi due non son o riusciti a far salire in macchina. Nell'enfasi la scarpa del nordafricano resta a terra. La pattuglia riparte poi sgommando con il suo carico. Per una pattuglia che va un'altra che arriva. Scendono i componenti di quest'ultima e confabulano tutti insieme mentre viene caricato anche il secondo ubriaco e la poliziotta controlla i cellulari, circondata da colleghi solidali. Nuova sgommata e via anche la seconda pattuglia. A questo punto lo spettacolo è finito e torno nuovamente a letto. Da li le sgommate delle altre vetture contrassegnano quelli che penso siano i successivi 10 minuti. Penso che i poliziotti abbiano cancellato i video, qualsiasi cosa contenessero. Non ho visto nessun comportamento violento o aggressivo da parte delle forze dell'ordine che valesse la pena pubblicare on line. Mi chiedo allora a che scopo i poliziotti si siano dati la pena di arrivare in massa prima e di visionare il contenuto dei cellulari poi. Mi chiedo se i nordafricani fossero tunisini o pensassero che si potesse paragonare una rivoluzione di piazza contro un regime a una rissa tra ubriachi. Mi chiedo se i due non avrebbero terminato la notte ognuno a casa propria anzichè in una caserma se si fossero lasciati separare e avessero proseguito ognuno per la propria strada, anzichè opporsi e mettersi a filmare.
Sempre in tema di nordafricani e di ubriachezza stamattina mi è capitato un altro episodio in cui è apparso evidente quanto sia lunga la strada da percorrere per l'integrazione. Quanto i nostri schemi mentali siano l'ostacolo più grosso da rimuovere.
Ad una fermata della metro una scaramuccia tra due che si sono spintonati all'ingresso sarebbe finita a pizza e fichi, come al solito se uno dei due non fosse stato, appunto, un nordafricano con troppo alcool in corpo e l'altro un tizio con troppo testosterone e nervosismo.
A un metro da me e poi proprio sopra di me Mr testosterone comincia a urlare contro il nordafricano dicendo che l'ha spintonato e si deve scusare, accorcia in modo provocatorio le distanze fisiche e si avvicina cercando una reazione. L'altro dal canto suo, inizialmente non reagisce e si limita a biascicare "non toccarmi, non rompermi il c***o". E dagli e tira Mr Testosterone continua ad avvicinarsi e a un certo punto lo minaccia con la testa (non so se volesse prendere l'altro a craniate), l'altro lo allontana con una spinta e continua la sua cantilena "non toccarmi, non rompermi il c***o". I due proprio sopra di me, tra la gente che dice di smetterla, un secondo nordafricano (non ho idea se fossero saliti insieme, se si conoscessero o meno) che cerca di tranquillizzare il suo connazionale e un tizio con accento straniero in giacca e cravatta, tratti mediorientali che inizia a urlare a sbraitare a sua volta "Arabo di merda".
In questa scena infiammata tra uno spintone e l'altro il nordafricano tira un gancio al tizio a Mr Testosterone e lo manda al tappeto con l'occhio pesto. E' il delirio, Mr Testosterone resta a terra e dice che il nordafricano l'ha colpito (ma vah!?), il mediorientale urla "chiamate la polizia" e poi "arabo di merda tornatene a casa tua, questa è tutta colpa della sinistra, ma ve ne accorgerete tra 10 anni" e cerca aggredire a sua volta il nordafricano. Il nordafricano urla "non toccarmi, chiama la polizia non me ne frega un c***o". Quando si capisce che sta per degenerare in un altro scontro si avvicina un signore in giacca e cravatta che dichiara di essere un poliziotto e mostra un tesserino al nordafricano allontanandolo (quasi proteggendolo) dal mediorientale (che continua a sbraitare "arabo di merda comportati male al tuo paese"). L'altro nordafricano a questo punto si avvicina al mediorientale e gli chiede di finirla di usare quei termini offensivi. Il poliziotto riesce infine a portare via il nordafricano ubriaco e Mr Testosterone con l'occhio nero. Il treno riparte, ma la discussione riprende tra l'altro nordafricano e il mediorientale, il primo accusa l'altro "in questi casi bisogna calmare le persone tu le aizzavi, e poi da dove vieni che hai un accento straniero" e l'altro "Iran e tu?", "Marocco, ma anche tu sei straniero con che diritto dici torna al tuo paese?". Mai l'avesse detto, hanno ripreso a insultarsi tra di loro, finchè sono scesi entrambi.
Per me e la signora accanto a me era evidente che Mr testosterone aveva trovato quello che andava cercando. Così ci siamo ritrovate a dirlo a chi si trovava vicino all'ingresso nel momento in cui erano entrati i due pugili occasionali: si litiga in due, sicuramente l'altro aveva sbagliato a spintonarlo all'ingresso, ma se l'avesse spintonato un italiano la situazione sarebbe degenerata allo stesso modo? Il signore iraniano avrebbe urlato nello stesso modo se si fosse trattato di un episodio tra italiani? Quanto le esperienze di ciascuno hanno pesato sul modo di comportarsi in quei 5 minuti? Quanto il nostro carico di frustrazioni e rabbia ci spinge a cercare lo scontro con il prossimo, meglio ancora se con "l'altro"?
3 commenti:
E' lunga e difficile la strada per arrivare ad una vera comprensione tra esseri umani. Ogni giorno, invece, ...
Mi sembra un nuovo far west. Anche là c'era il diverso.
Adriano: sicuramente queste storie succedono ogni giorno, ma temo che a furia di parlare alla pancia della gente si siano rotti certi freni.
Alberto: a me sembra un nuovo medioevo. Un periodo buio in cui vale la legge del più forte, del prepotente e/o del potente.
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