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giovedì 7 aprile 2011

Il borsino del latte




Per chi come me non allatta suo figlio, il prezzo del latte per neonati è senz'altro un peso. Per me più che un peso è diventato un cruccio direi.


Sfortuna nella sfortuna mio figlio non tollera il latte in polvere, preticamente fa un getto tipo esorcista se provi a farglielo bere, quidi devo per forza di cose optare per quello liquido che viene venduto in boccette da 500 ml, rende 2 poppate e mezzo e costa in proporzione molto di più.


Il punto però non è questo, la creatura deve mangiare quindi non si bada a spese ma la domanda che mi faccio ormai da cinque mesi è un'alta: - quale astrusa legge di mercato fa si che lo stesso latte in un negozio costi 1,37 Euro e in un altro 2,25? - . Stiamo parlando di una differenza, se la matematica non mi inganna, di circa il 30%.


Posso anche capire una differenza di pochi centesimi, 10, anche 20 ma 90 cent sono tanti per diana!


Per intenderci Patricio beve il Mellin 1 e la differenza che ho riscontrato è tra il prezzo di Esselunga e quello dello store Maxibrums, è come dire bere un cappuccino al Sant'Ambroeus in centro a Milano e sorbirselo nel baretto di Caronno Pertusella; qui però non si parla dello sfizio della colazione al bar, si tratta di soddisfare un bisogno primario e la trovo una speculazione indegna.


Oltretutto, da una settimana a questa parte anche al supermercato Esselunga, dove l'alimento è meno caro ho notato degli oscillamenti di stampo borsistico. Sabato scorso da 1,37 è salito a 1,38; Questa mattina il Mellin1 era sugli scaffali a 1, 48 Euro.


Non dovrebbero permettere queste cose sul mangiare dei bambini, bisognerebbe ci fossero i prezzi imposti, almeno per il latte.

2 commenti:

Adriano Maini ha detto...

Una rabbia fa venire questa storia!

Unknown ha detto...

poi si disperano per la crescita zero!

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