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Si dice che la storia venga fatta dai vincitori. Ma cosa accade quando da un grande conflitto si esce tutti sconfitti?
Cosa accade quando, naturalmente, scompaiono i testimoni oculari, quando la memoria si fa sempre più evanenscente. Quando le "verità" dei mass media sono più forti, passano e restano impresse più facilmente di quelle documentali?
Come si fa a venire a patti con la propria sconfitta come genere umano e quanto dura questo sentimento?
Forse il senso di colpa cade in prescrizione se non lo si esercita?
Lo status di vittima si acquisisce e si mantiene per usucapione? Per averlo esercitato per qualche decennio senza che nessuno osi replicare?
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Ma allora perchè non fare un bel falò della memoria in cui mettere insieme tutti gli stermini, i genocidi e le persecuzioni del secolo breve. A partire dagli Armeni, passando per la Shoah, ma anche per le Fosse Ardeatine e le Foibe, con una sosta nei Gulag e tra gli affamati dal socialismo, mettendo nel mucchio gli abitanti di Hiroshima e Nagasaki, con un salto in avanti fino ai desaparecidos, con una sosta nei Balcani con i suoi corsi e ricorsi di pulizia etnica, per terminare con i fratelli Ruandesi finitisi a colpi di machete e le migliaia di persone che non avranno un trafiletto nei libri di storia, ma non per questo sono morte meno crudelmente per crimini di guerra.
La guerra si sa è un fatto di uomini, di maschi, la pace è donna. Le donne odiano la guerra perchè porta via i loro compagni, i loro figli. La donna preserva, ingloba, protegge. La donna ricorda. Ecco perchè temo che finchè le donne verranno tenute lontano dal governo degli stati, per i vinti non ci sia speranza. Dopo il secolo breve è arrivato il secolo dalla memoria breve, dietro l'angolo la negazione della memoria.
4 commenti:
Veniamo dal secolo più violento della Storia: qualcuno vuol farci credere che lavora affinchè certe cose non accadano più.
Tutte balle, lo sappiamo.
La nostra natura è questa.
Ciò che dici delle donne è profondamente esatto, ma nom bsterà mai.
p
Purtroppo.
Giusto ieri sera, al nostro Circolo, dicevo a un'amica, e a sua nipote con il pancione: voi donne siete la mia speranza per l'umanità; non perché siate migliori degli uomini, piuttosto perché noi uomini abbiamo dimostrato, nei millenni, che siamo esseri spregevoli o inutili, incapaci o malvagi.
Allez donne!
Siamo lontani da questo traguardo, secondo me. Senza una catastrofe seria, non vedo grosse possibilità di cambiamento. Sarò io che son pessimista, però...
Daniele: il senso di rimozione per essere efficace deve lavorare su un terreno fertile. Ed ecco che la politica ha sempre invertito i ruoli, trasformato le vittime in carnefici o trovato una giustificazione alla persecuzione. Basta vedere quello che accade nei confronti dei Rom non solo oltralpe, ma anche in casa nostra.
Enzo: Le donne sanno essere crudeli, spietate e spesso di vendono per due soldi o per una carezza. Ma penso che siano geneticamente strutturare per sopportare il dolore, per conservare/proteggere e per ricordare. Quando non cercano di imitare il comportamento degli uomini o non creano uomini orribili le donne sono la mia speranza
Cinciamogia: temo che la catastrofe seria sia dietro l'angolo. I genocidi gli stermini non sono solo storia recente, ma hanno accompagnato la storia dell'uomo. Ecco io vorrei che smetta la storia dell'uomo e inizi quella delle donne. Donne che crescono figli con valori delle donne, non degli uomini. Ma per ora fa comodo a troppi tenerci lontane dalle stanze dei bottoni. Spero che quando riusciremo ad entrarci con un mente, un progetto davvero "femminile" non sia troppo tardi.
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