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Io ce la metto tutta, mi sforzo di capire i punti di vista diametralmente opposti ai miei ma ci sono dei casi in cui l'empatia viene meno.
Un esempio per tutti è la storia del "benefattore" di Adro (BS), che ha provveduto a pagare le rette di tutti quei bambini poveri che non potevano più accedere alla mensa scolastica.
la nota di biasimo non è certo rivolta a lui, uomo di cuore che ha pensato a far del bene a chi, nel suo paese ha bisogno di sostegno; l'incomprensione e lasciatemelo dire, il disprezzo, va a quei genitori che hanno fortemente criticato il gesto etichettandolo come ingiusto.
(...) Oggi, alcuni genitori degli alunni che hanno sempre pagato le rette della mensa hanno espresso la loro contrarietà nei confronti del gesto: «Poiché la mensa non è un servizio - ha dichiarato una mamma fuori dalla scuola primaria - non è obbligatorio accedervi, mentre è obbligatorio pagare per entrarvi. E non si può certo risolvere così la questione perché a settembre si ripresenterà di nuovo». (...)
Questa è una delle dichiarazioni riportate dal quotidiano La Stampa, dal quale prendo spunto. sarà anche vero che l'anno prossimo il problema ci sarà di nuovo, forse non ci sarà un altro benefattore pronto a sanare le morosità delle famiglie disagiate, intanto quest'anno la giunta leghista può mettersi l'animo in pace, grattarsi la pancia e godere degli inaspettati introiti, in futuro si vedrà!
Mi auguro davvero che a quei padri e quelle madri vada sempre tutto bene, spero per loro che non gli venga mai a mancare il lavoro, mai debbano patire la fame e farla patile ai figli. Se dovesse succedere a loro? Non sarebbero costretti ad amare il gesto di questo "Papa' Gambalunga?"
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martedì 13 aprile 2010
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5 commenti:
Credo che alle persone attente (tu tra queste) non sia sfuggito il fatto che questo caso è uno degli specchi in cui si riflette questo miserabile Paese.
La nostra decadenza non è solo, purtroppo, nell'economia, nella cultura, in ogni ambito della vita Sociale, ma sopratutto nella gente.
Io sono un padre che paga ogni giorno la mensa di mia figlia: non è una cosa impossibile, ma neanche uno scherzo, alla fine della fiera. Non so cosa darei per avere davanti a me, di persona, uno di questi "signori": gli direi ciò che penso della loro ipocrisia, del loro essere dei beghini, dei poveracci. Ecco, Trippi: la loro è vera povertà.
Li compatisco e non li perdono.
E' finita la riserva, di perdono.
E anche di pazienza.
Dan (Macca)
ciao Daniele, ti rispondo io in vece di Trippi, in qualita di autrice del post ;) ribadisco che è totalmente assurdo sventolare la bandiera della sicurezza economica in un'epoca dove certezze non ce ne sono.
Putroppo sappiamo bene che oggi ci... See moreò che accade ad altri sfortunati potrebbe succedere a noi.
E' la storia che si ripete, noi antico paese di migranti disprezziamo gli emigrati, noi, figli di chi ha visto la guerra e la poverta' non siamo in grado di comprendere chi ne fugge oggi. Paese vecchio con una memoria che si resetta in fretta.
Niente comprensione, sono perfettamente d'accordo
Che meschinità...Però credo che persone meschine a questo modo ci siano sempre state, soltanto che in questi momenti di crisi la piccolezza della gente vien fuori più facilmente.
Ciao!
Ciao Cincia. si è vero, oggi saltano agli onori della cronaca perchè in linea con il nuovo trend politico del paese e il conseguente imperversare della lega nelle giunte dei ns Comuni.
Del resto "imbarazzismi" (perche qui parliamo in primis di figli di immigrati) del genere ci sono continuamente ed escono dalla bocca del vicino, del collega talvolta anche dei cosiddetti amici. la tolleranza è un dono e non tutti lo possiedono.
Chica: i papà gambalunga non solo non esistono più, ma infastidiscono le anime pie. Figuriamoci se possiamo anche solo immaginare di crescere dei figli con la bontà e l'ottimismo di pollyanna. Ribadisco quello che detto in altri casi, su altre persone piccine picciò, che esempio è questo dei cosidetti grandi sulle nuove generazioni?
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