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domenica 25 aprile 2010

Ai bordi di periferia



Sono perfettamente d'accordo con Lorella Zanardo, nonostante non sia definibile cattocomunista. Certo non sono cattolica, anzi non sono neanche cristiana, anche se su quei valori sono stata educata, ma sono cresciuta con le idee che è normale respirare se i tuoi amici sono i figli degli operai e dei cassintegrati delle cattedrali del deserto sarde, quelli dei minatori del talco.
Le redazioni giornalistiche però, pullulano di quei radical chic di cui parla la Zanardo, vero cancro dell'Italia, di persone che dichiarano di essere di sinistra, ma hanno almeno due tate per i bimbi e un paio di colf per le pulizie della casa in città e quelle al mare e in montagna. Come non essere d'accordo, che ne possono sapere questi personaggi dei problemi reali, di chi nasce ai bordi di periferia, per citare una canzone.
Se non che il senso di nausea nel mio caso è ormai generalizzato.
Il cinismo sul corpo della donna non è che lo specchio della normalizzazione televisiva, passata ormai dal livello epidermico a quello profondo, nel nostro DNA. Trasferiamo l'indifferenza e l'intolleranza ai nostri figli, insieme con latte materno, assieme alla crema protettiva con cui li proteggiamo dalle irritazioni della pelle.
Non mi spiego altrimenti questo rovesciamento di valori che diventa presa di posizione di donne e madri intolleranti rose dalla cattiveria e dalla grettezza nel profondo nordest come nel sud. La tolleranza e la solidarietà rivolte al tuo prossimo diventano ormai un ricordo d'infanzia e della messa domenicale chiusa con la parabola del buon samaritano. Durante la scuola dell'obbligo e anche dopo alle superiori, valeva il concetto del tutti o nessuno. Non c'era la mensa scolastica, ma in occasione delle gite si organizzavano lotterie e gare destinate a finanziare anche quelli che non potevano.
Nell'appiattimento dei valori l'uso dei termini discriminatori poi si sposta dall'emigrato del sud all'immigrato proveniente da paesi dell'est o dall'africa. Perchè a nessuno salterebbe in mente di chiamare giargianese o anche banalmente immigrato uno svizzero o uno statunitense.
Non mi spiego altrimenti che come un nuovo medioevo, un mercinesimo, il contrario dell'umanesimo, il rovesciamento di valori per cui si passa dall'estremo rispetto della morte nella mia infanzia, quando si spegneva la tv per rispetto del dolore e del lutto dei vicini di casa, al banchetto davanti al cadavere, alle foto del suicida con il telefonino, macabra testimonianza da mostrare agli amici. O peggio ancora l'ipocrisia del minuto di silenzio collettivo.
Che desolazione questo nostro tempo con le figure educative per antonomasia, insegnanti, preti, persino boy scout, su cui aleggia ormai lo spettro della molestia sessuale. A chi possono delegare il ruolo di guida i genitori dei futuri adulti?
Nelle nostre periferie c'è sempre qualcuno pronto a cogliere gli umori difensivi e la territorialità, lo spirito del tutti contro tutti, in difesa di quel poco che si è costruito in una vita. Perchè si fa in fretta a salire sulle barricate non appena ci si sente attaccati. La solidarietà in questo paese che raccoglie cifre incredibili per terremotati e disastrati, è accettata solo quando è un atto collettivo, la morte è (com)pianta quando è convocata la commemorazione o il minuto di silenzio. Nell'Italia cristiana un atto di pietas verso un defunto o la generosità di un singolo è vissuta come un atto di esibizionismo o di accusa, comunque come un affronto.

4 commenti:

Chit ha detto...

E' un periodo buio sotto tanti aspetti ed in periodi come questi l'egoismo diventa "sano egoismo", diventa "autodifesa" ed in nome di queste cose tutto diventa magicamente permesso. In barba al buonsenso ed ai valori e dettami di qualsiasi religione o società.

Anonimo ha detto...

Io spero solo che da questo periodo si esca, in un modo o nell'altro, anche se ormai credo che ci voglia una catastrofe di prorporzioni planetarie per svegliarci, di meno non basta.

danmatt65 ha detto...

Ho fatto lo Scout. Non dannarmi!
Ecco, piuttosto, io, metalmeccanico (con vanto e sia chiaro), vedo come te tante persone bravine, pulitine, che vanno anche in Chiesa e giudicano, giudicano.
La "maestra" di catechismo di mia figlia manco mi saluta per strada, ma non ha un cazzo da fare tutto il giorno.
Come mi piacerebbe che si potesse fare qualche "campo estivo" nelle fabbriche, con l'olio, la puzza, i trucioli e il fumo.
Come si apprezzerebbero, allora, tante cose anche, per l'amor di Dio, giustamente guadagnate. Siamo un Paese pieno di gente mediocre, falsa, ipocrita. Il baluardo lo dobbiamo fare sempre contro queste persone. E insegnare ai nostri figli il valore della dignità, anche quando si ha il frigo vuoto.
Daniele (Macca)

Trippi ha detto...

Chit: di periodi bui nella storia ce ne sono stati tantissimi, ma ho la percezione che questo sia proprio "amorale". Perche prima si aveva comunque ben presente cosa fosse il bene e il male, ora ho la percezione che non solo non sia più così chiaro, ma che i cattivi facciano le vittime con atteggiamenti oltraggiati.

Cincia: Ne parlavo con un amico che vive in austria, che mi racconta dei sussidi per i giovani e di 1000 euro per i primi 14 mesi dalla nascita del figlio. mi racconta di ragazzi di 20 anni che vanno a vivere da soli. Anche nel buio ci può essere una luce, perchè normale arrocarsi in posizioni di difesa e mangiarsi a vicenda quando i conti a fine mese non tornano. Ho visto in che case popolari sono andati ad abitare gli abusivi di palermo che vengono sfrattati in questi giorni. Niente gas, niente elettricità. E le case di Napoli che cadono addosso ai disperati che non hanno altri posti in cui andare? Terribile!

Dan: mi guardo bene dal criticare anzi, sono convintissima che ai ragazzi facciano benissimo tutte le esperienze in cui fanno gruppo senza i genitori. Niente di meglio di un campeggio, una colonia un'escursione e anche di una bella scazzottata per ricevere qualche no e maturare. La dignità è un bellissimo valore che si riesce a portare avanti se vivi in un mondo che ti permette di esserlo, ma se ti ritrovi lupo in un ambiente di lupi per sopravvivere tiri fuori dignitosamente i denti. Fanno bene le mamme straniere di Adro a difendere i loro cuccioli. Se fossero state toccate loro, direttamente, come probabilmente è già capitato in passato, avrebbero lasciato correre, ma non c'è niente di più aggressivo di una madre che vede minacciati i propri piccoli. :-)

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