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sabato 29 maggio 2010

Quando il troppo stroppia




E' appena passato un inverno costellato di stivali UGG e cloni, ragazze magre, grasse, basse, alte, tutte in giro con queste babbucce alte da astronauta.
Poi, al crepuscolo della brutta stagione, come funghi prataioli hanno cominciato a dilagare gli indianini, stivali rasoterra portati con jeans seconda pelle, fuseaux lunghi e corti o gonnine pseudo etniche. Mille varianti, decine di colori ma tutti simboli dello stesso esercito di modaiole tristemente uguali.
Adesso è arrivato il momento delle scarpe che coprono il collo del piede se non addirittura la caviglia o tutto il polpaccio, e dicerto non altrettanto belle quanto quelle della foto qui sopra.
Va bene seguire la moda ma ci sono dei limiti, almeno due fondamentali:
1. Hai il fisico da piccolo bombo con le gambe piu corte e tozze di quelle di Bagonghi pertanto, lascia perdere.
2. Ma non lo vedi che le hanno tutte? Siete tutte uguali, se non fosse per la faccia non vi si distinguerebbe.


3 commenti:

Trippi ha detto...

sai bene Chica che sono un appassionata di scarpe, ma quest'anno non c'è verso. Ho passato un sabato in giro con un'amica che si sposa e mi ha chiamata come consulente ed esperta della materia. Ero imbarazzata, a aparte gli obbrobri che citi, è tutto un fiorire di zeppone e tacchi grossolani, tagli di scarpe che neanche certe professioniste da marciapiede oserebbero indossare, ma persino lo zoccolaio ha modelli più sobri. Per me, amante dello stiletto e del sandalo è crisi.

Unknown ha detto...

Io sono sempre stata abbastanza ecclettica in fatto di scarpe. mi piacciono le zeppe, ma senza esagerare. non disdegno il plateau che soprattutto per ballare è una mano santa, lo stivaletto col tacco, possibilmente in tinta neuutra (coco chanel insegna che il beige slancia) ma avendo la gamba corta, seppur affusolata queste cagatelle rasoterra le ho sempre aborrite.
Ora giro principalmente in scarpe da ginnastica per ovvi motivi ma dubito che per l'èstate girerò con qualcosa del genere sandalo alla Carrie bradshaw de noantri.
Io la penso come Lina Sotis: "L'infratito in città non è bon ton", figuriamoci certi obbrobri!

Anonimo ha detto...

Ma non fanno sudare le caviglie 'sti cosi?
Io li casso senza pietà.

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