Ginestra -fonte foto
Ricordate su cos'era la traccia di italiano della vostra maturità?
Ecco la mia:
Società opulente e tecnologicamente avanzate godono attualmente di un grande benessere, che non ha precedenti nella storia. Esse sono tuttavia circondate e come assediate da comunità umane povere e fortemente arretrate, le quali pagano con la propria emarginazione un tributo sempre più alto allo stato di crescente sperequazione di beni e risorse economiche tra i popoli.
D'altra parte la ricerca continua ed affannosa del benessere da parte delle società avanzate e lo sfruttamento incontrollato della natura da esse perpetrato sembrano mettere in discussione lo stesso equilibrio ecologico. Questi, oggi, i grandi problemi dell'umanità.
Quali, ad avviso del candidato, i rischi di tale duplice squilibrio, uno all'interno del rapporto uomo-natura, l'altro nell'ambito dei rapporti tra i popoli? Quali le possibili soluzioni a così gravi problemi e quali i valori a cui richiamarsi per rispondere a queste nuove difficili sfide? (1992)
In quei giorni si teneva una conferenza internazionale sul clima a Rio de Janeiro, in Brasile, luogo, continente e metafora di quella disparità citata nel titolo, con le sue case da favola e le favelas, gli alberi e le tribù dell'Amazzonia minacciate da interessi economici troppo grandi per poter essere risolti senza accordi e imposizioni transnazionali. Ricordo che espressi molta perplessità sulla possibilità (figuriamoci sulla probabilità) che i potenti del mondo volessero davvero trovare delle soluzioni. Quanto ai poveri dubitavo che volessero accollarsi sulle spalle il peso e il rallentamento dettato dall'eco-compatibilità. Per spiegare meglio scrissi che se i frigoriferi con i CFC, clorofluorocarburi accusati di danneggiare il buco dell'ozono, avevano un costo minore al consumo rispetto a quelli senza, probabilmente i meno abbienti avrebbero continuato ad acquistare il prodotto più inquinante e dannoso per l'ambiente. Il problema stava nella disponibilità di quei frigoriferi nel mercato, se si accerta che un gas è dannoso va eliminato, non deve essere permessa la commercializzazione. Il tema lo scrissi con addosso i primi brividi di una relazione che stava nascendo e sarebbe durata 13 anni, meno delle mie perplessità sulla volontà di trovare soluzioni reali per l'ambiente.
All'orale venni tacciata di pessimismo e cinismo, poco consoni alla mia età dell'innocenza, ma d'altro canto che potevo aspettarmi da una commissaria cui dovetti spiegare cosa significasse "Nichilismo", che peso avesse avuto nella poesia di Montale, ma sto divagando.
Il vertice si rivelo poi un fallimento, con gli stati del sud del mondo "inalberati" sulla possibilità di sfruttamento delle proprie risorse naturali, le foreste, così le direttive divennero delle dichiarazioni di principi non vincolanti.
Da Rio de Janeiro a Copenhagen sono passati 18 anni, ma nulla è cambiato. Le nazioni, ricche o povere che siano, sono ben lontane dal voler mostrare la minima traccia di maturità.
Ma ora
se mi rileggo penso che solo l’inidentità
regge il mondo, lo crea e lo distrugge
per poi rifarlo sempre più spettrale
e in conoscibile. Resta lo spiraglio
del quasi fotografico pittore ad ammonirci
che se qualcosa fu non c’è distanza
tra il millennio e l’istante, tra chi apparve
e non apparve, tra chi visse e chi
non giunse al fuoco del suo cannocchiale. È poco
e forse è tutto.
da I miraggi, Quaderno di quattro anni, Eugenio Montale, 1977
2 commenti:
Ma che scherzi?
Sono passate ere geologiche...
So solo che, come al solito, feci tutto direttamente "in bella".
Mi bullo? Eh sì, un pochettino!
:-D
Dan (Macca)
mi ricordavo il tema, ho cercato il titolo con google ;-) sono passate ere geologiche anche per me
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