Le amiche hanno voglia di ripetermi la solfa del momento che arriva per tutte, della carriera che a un certo punto non conta più niente, del girarsi in preda al palpito a guardare ogni carrozzina e a sussultare ad ogni vagito.
I trenta li ho superati e per il momento niente, nessun fremito al cuore o alle ovaie. Sarò malata?
Mio marito dovrà inseminarmi a forza come le donne rapite dagli alieni di certi telefilm per farmi nascere questa voglia di maternità che non vuole saperne di comparire e farmi sognare bavaglini ricamati e pappe notturne?
Sarà che in famiglia mio padre era chiamato braghetta veloce e se fossse stato per lui avrebbe messo su una squadra di calcio, ma a noi figli è rimasta l'idiosincrasia del parto. Se si aggiunge poi l'alta probabilità di fare parti gemellari (colpa della nonna che ne aveva messo a segno due in un decennio), capirete bene l'allergia. Ora mi rendo conto anche io che il tempo dopo i trenta vola, non ho nenche la giustificazione del lavoro precario, ma questa cosa, la maternità dovrebbe cadermi in testa così, come un incidente, perchè io non riesco proprio a cercarla volontariamente.
Così quando qualche giorno fa, in spiaggia, ho incontrato una vecchia compagna d'università all'ottavo mese di gravidanza, una mano sui reni, l'altra sull'ombelico prominente, ho passato più tempo a tergiversare sul perchè non abbia messo un pargolo in cantiere pure io che a chiedere informazioni sulla sua gestazione. Per fortuna è arrivata mia madre a togliermi dall'imbarazzo:
"Ehh che bel pancione, è un maschietto vero!" non è una domanda naturalmente, perchè mia mamma come molte donne che hanno passato la gioventù tra parti/pappe/poppanti riconosce a colpo sicuro il sesso del nascituro dall'altezza e dall'inclinazione della pancia.
Infatti, come volevasi dimostrare, l'ecografia di mia madre è stata confermata immediatamente dalla vecchia collega, che a quel punto, distratta da un'interlocutrice più esperta non mi ha più degnata della minima considerazione. Per fortuna!
Sherazade
I trenta li ho superati e per il momento niente, nessun fremito al cuore o alle ovaie. Sarò malata?
Mio marito dovrà inseminarmi a forza come le donne rapite dagli alieni di certi telefilm per farmi nascere questa voglia di maternità che non vuole saperne di comparire e farmi sognare bavaglini ricamati e pappe notturne?
Sarà che in famiglia mio padre era chiamato braghetta veloce e se fossse stato per lui avrebbe messo su una squadra di calcio, ma a noi figli è rimasta l'idiosincrasia del parto. Se si aggiunge poi l'alta probabilità di fare parti gemellari (colpa della nonna che ne aveva messo a segno due in un decennio), capirete bene l'allergia. Ora mi rendo conto anche io che il tempo dopo i trenta vola, non ho nenche la giustificazione del lavoro precario, ma questa cosa, la maternità dovrebbe cadermi in testa così, come un incidente, perchè io non riesco proprio a cercarla volontariamente.
Così quando qualche giorno fa, in spiaggia, ho incontrato una vecchia compagna d'università all'ottavo mese di gravidanza, una mano sui reni, l'altra sull'ombelico prominente, ho passato più tempo a tergiversare sul perchè non abbia messo un pargolo in cantiere pure io che a chiedere informazioni sulla sua gestazione. Per fortuna è arrivata mia madre a togliermi dall'imbarazzo:
"Ehh che bel pancione, è un maschietto vero!" non è una domanda naturalmente, perchè mia mamma come molte donne che hanno passato la gioventù tra parti/pappe/poppanti riconosce a colpo sicuro il sesso del nascituro dall'altezza e dall'inclinazione della pancia.
Infatti, come volevasi dimostrare, l'ecografia di mia madre è stata confermata immediatamente dalla vecchia collega, che a quel punto, distratta da un'interlocutrice più esperta non mi ha più degnata della minima considerazione. Per fortuna!
Sherazade
1 commento:
Senza chiedermelo troppo, io vorrei fare solo la zia. Istinti primordiali li chiamano, non lo so, certo è che io non ce l'ho. Finché avevo 20 anni lo dicevo sempre: vorrei avere 3 figli minimo. Ma era una cosa lontana lontana quindi che problema c'era. Ora che il mio ticchettio forse sta già perdendo colpi, non ne sento la mancanza. Hai la mia piena solidarietà
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