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martedì 18 agosto 2009

Piscina che vai, burkini che trovi

Mi me faso un Burkini....
Di Trippi
Va bene l'apertura mentale, la tolleranza, va bene anche che Federica Pellegrini è bardata quasi altrettanto, ma a me questa faccenda del burkini mi perplime a dir poco!
Ho appena letto che a Verona una Signora che indossava un "burkini" simile a questo in una piscina pubblica è stata fatta allontanare dallo stabilimento! Il termine, che gioca con il nostro "bikini" solo per l'assonanza linguistica, nasce nel 2007 dalla creatività di una ragazza di origine libanese residente in Australia, che si era stancata di andare in spiaggia vestita da capo a piedi. Il pigiamone cuffiato, in effetti, rispetta i limiti del Corano e consente una maggiore libertà di movimento (e asciugatura) rispetto a jeans e maglietta, ma qualche perplessità resta.

Non capisco per quale motivo, per dimostrare la nostra mancanza di barriere dobbiamo lasciare che vengano imposte a donne come noi. E non venitemi a dire che loro sono d'accordo.. anche la mia bisnonna non avrebbe mai messo il costume da bagno che indosso io!

fonte foto



Nel mentre però c'è chi si ribella, così, in Olanda è nata una polemica sull'accesso in piscina delle signore così bardate, in Francia gli si nega proprio l'accesso, nel nostro paese, ipocritamente come al solito, ci si chiede di quale materiale sia composto il costumone! Come che non ci siano fior di aziende che nel mentre hanno trovato nella voglia di movimento delle donne islamiche una gallina dalle uova d'oro. Così non solo ci sono tenute sportive ad hoc (pensate alle atlete dei mondiali di Berlino in questi giorni), ma costumi da bagno INTEGRALI con diversi livelli di aderenza. Il sito dedicato al burkini è in fase di sviluppo, l'allargamento delle restrizioni anche nei paesi in cui non vige la sharia, pure!


fonte foto>



4 commenti:

Crimilda ha detto...

non ho ben capito. Dici che fanno bene a non farle entrare in piscina?

Trippi ha detto...

Ciao Crimilda, ci sono cose che scelgo di raccontare perchè mi incuriosiscono o perchè percepisco una stortura. Così tempo fa nel primo "Molto rumore per nulla" avevamo raccontato una storia simile, ma diversa: la sommossa delle donne svedesi per entrare in piscina in topless http://crisal1de.wordpress.com/2007/11/23/tutte-in-topless-in-piscina/! In tutta onesta questa vicenda mi lascia un malumore addosso, culturalmente mi verrebbe da lasciare libertà di scelta, ma da donna che vive in una società che finge di aver raggiunto una pseudo parità dei diritti, mi si accappona la pelle. Teoricamente se la scelta è davvero personale e non imposta sarei per la libertà di costumi(in questo caso anche in senso letterale), ma il sospetto che spesso il velo sia più un'imposizione che una libera scelta mi da inquieta. Non dico che fanno bene a non farle entrare in piscina, certo che se proprio si vuole negare l'accesso si dovrebbe usare una motivazione meno ridicola della composizione del tessuto, è un cavillo legale che maschera il blocco mentale. Quando ero bambina, in Sardegna, donne dell'età che ha adesso mia madre indossavano gonnelloni scuri e mettevano il fazzoletto in testa, ma in spiaggia, certi vincoli mentali cadevano, non le vedevi in bikini, ma con dei costumi interi e abiti più pratici che si abbottonavano sul davanti. Ora la donna con il fazzoletto in testa è una rarità, il senso comune è cambiato e in tutta onestà non so se sia un bene o un male. Reputo che molte donne islamiche siano fiere di portare il velo, ma so anche che spesso è un'imposizione. Quando i dettami sono particolarmente rigidi, poi, il desiderio di poter vivere come le altre donne del paese ospite (o dei paesi che si scrutano di nascosto con la tv satellitare o internet) è forte. Se queste donne protestassero per entrare in piscina con il burkini avrebbero il mio sostegno incondizionato, perchè vedrei una chiara espressione di volontà. Non vorrei che il nostro liberismo si trasformi per loro in un'appendice di quella gabbia in cui sono state chiuse. D'altra parte mi fa ridere il titolo di "Libero" di oggi, che parla di rinascita dell'eros. Posso immaginare la temperatura che si può sviluppare indossando un tutone integrale in materiale sintetico sotto il sole d'agosto.. immagino anche il proliferare di pruriti e fastidi. In tutto questo ci vedo ben poco di erotico o seducente. Ma il punto è che ancora una volta alla base del favore ci sia il sogno erotico di un uomo...

Crimilda ha detto...

hai perfettamente ragione. Nessuno può essere salvato se non lo vuole. Nell'eventualità che questa donna abbia scelta, è comunque scandaloso che le si faccia una multa perchè non si è spogliata.
Sul coprirsi il viso invece la penso diversamente, ognuno di noi deve essere riconoscibile quando va in giro.
Di certo non è con una multa che aiuteremo qualcuno, non riusciamo a liberarci noi del sessismo che vige in Italia e nel mondo. Anzi complici all'estremo noi occidentali dell'ostentazione della donna bambola che non è molto diverso dall'islam in via spirituale (oggetto non persona, sto estremizzando). Diverso certamente la punizione, l'acido, il dolore e tutte quelle belle cose che vengono fatte loro in nome della religione.

Anonimo ha detto...

Libera scelta un accidenti.
Finchè ti devi beccare delle frustate per decisione di un tribunale islamico perchè hai bevuto la birra in pubblico o hai osato portare i pantaloni, la libera scelta non esiste.
Mi spiace ma non sono per niente tollerante con le religioni che risultano in una restrizione alle libertà sociali (e guarda caso sempre in misura maggiore alle donne dato che la misoginia è l'unico punto di contatto tra gran parte delle religioni).

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