E' questa frase che continuo a ripetermi, da giorni, consapevole che mentre per molti maturandi il 22 giugno sarebbe stata una data cruciale, con il primo scritto, quello di italiano, anche una persona a me cara avrebbe sostenuto il suo personalissimo esame "scritto". Non so quale sarà il risultato. E' troppo presto per gli esiti. Ma spero ne esca comunque più maturo, qualunque sia il risultato. Che questo implichi il suo rito di passaggio a scoppio ritardato. Finalmente adulto e in grado di assumersi le responsabilità che questo comporta. E sono comunque felice. Anche se vedo spuntare quell'eccesso di sicurezza, un pò come in anni lontani, in altri esaminandi, saltava fuori quella punta di saccenza da studenti di medicina al 1 anno che osavano fare diagnosi. Ora come allora, sorrido, divertita e penso che si, è proprio vero che gli esami non finiscono mai.
mercoledì 22 giugno 2011
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2 commenti:
Un'intensa, delicata riflessione a voce alta!
Vero, il problema è che lo scopri solo crescendo...
Un abbraccio ;-)
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