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lunedì 28 febbraio 2011

Tutto il resto è schifo


Laura Palmer, la vittima di "Twin Peaks". Per il lancio della serie tv venne mandato in onda a ripetizione il trailer con la domanda "chi ha ucciso Laura Palmer?". 


Mi chiedo che meccanismi morbosi ci siano dietro questa tendenda a vivisezionare i casi di cronaca che vedono protagonisti i minori. Dal caso di Cogne, fino ai più recenti di Avetrana e Brembate. Seguiamo queste vicende con la partecipazione e ansia, complici, con gli ascolti e le vendite di un giornalismo morboso che snocciola informazioni macabre e dettagli che dovrebbero fornire indizi, ma creano solo confusione nel lavoro degli inquirenti, dolore nelle famiglie.
Mentre giornali, approfondimenti, pseudogiornalisti e macabri curiosi giocano a fare l'ispettore e "svelare" gialli e misteri, due famiglie stanno piangendo le proprie bimbe. Forse è il momento di capire quando anche la cronaca deve fermarsi, quando la polizia deve poter fare il proprio lavoro in silenzio, quando i familiari devono essere lasciati liberi di soffrire ed elaborare il proprio lutto lontano da obiettivi e telecamere.
Il rispetto per il dolore altrui, la pietas è un valore che va riscoperto e tutelato.
Quando leggo, poi, di Corona che si intrufola nella casa di una madre che ha perso non solo la propria figlia, ma anche la fiducia nella propria famiglia, mi resta solo lo schifo.

6 commenti:

danmatt65 ha detto...

E' un discorso (giusto, per carità) che viene fuori ogni volta che si ripetono queste macabre vicende, sopratutto se riguardano, purtroppo, ragazzi o bambini. Un pò è "logico": c'è un certo fascino morboso che aleggia sempre, una sorta di immunità dovuta alla scusa della notizia. Quello a cui non ci deve abituare è la spregiudicata e nociva attenzione che moltissimi "organi d'informazione" spendono su ciò. E' ben triste vedere che, per vendere i giornali, bisogna sempre andare a cercare il delitto orrendo. E la colpa è anche di tutti quelli che vanno e vengono, con fiori e altro, che portano lì i bambini "per insegnare", a cui importa, probabilmente, solo essere intervistati. Stiamone lontani: sono deleteri.

Unknown ha detto...

La prima persona a cui ho pensato appena passata la notizia del ritrovamento di Yara Gambirasio è stato il "povero" Sposini e a tutti coloro che nei pomeriggi feriali aggiornano le morbose casalinghe con dettagli più o meno macabri delle note vicende di cronaca nera.
"povero" Sposini, vittima di un tempismo a lui crudele...che perdita per il suo programma non essere immediatamente sul pezzo!
potrei scrivere un trattato su ciò che penso di questa informazione spazzatura, ma a che servirebbe.

Penso ai genitori di questa ragazzina, che hanno 2 o 3 figli piccoli e che tentanto in tutti i modi di proteggere la loro salute psichica, se non si ha rispetto per i morti, lo si faccia almeno per i vivi! Basta!

Anonimo ha detto...

Credo che il rispetto non abbia niente a che vedere con come vengono trattate dai media queste vicende.
Non riesco ad entrare nella logica della curiosità morbosa, e nemmeno nella logica di chi porta i bambini a vedere "per insegnare" o peggio ancora per protagonismo. Siamo proprio delle bestie strambe noi umani.

Trippi ha detto...

Daniele: non riesco a non pensare che questa stortura del turismo del dolore, del lutto altrui sia una barbarie collegata direttamente alla presenza dei media sul posto. Questi ultimi stanno li perchè il dolore fa vendere meglio e via di seguito in un circolo vizioso demente. Il fenomeno non riguarda solo i lutti infantili, mi viene in mente la gente in fila per fotografare o filmare il cadavere di giovanni paolo II. Un conto è la fede e il condolersi, un altro il protagonismo. che ci hanno fatto poi con quelle foto?
ChicaMala: il povero Sposini penso abbia di che marciare per un pò di settimane, in attesa della sua programmazione si è fatto ospitare da quella altrui. Infatti è corso da Cucuzza che andava in onda di domenica nella sua fascia oraria.
Cincia: il rispetto implica evitare di aumentare il dolore di chi ha già subito una perdita, fornendo particolari che possono essere devastanti, in certi momenti. Se siano i media o chi prende parte ai pellegrinaggi a nutrirsi di questa sofferenza poco mi importa. Il risultato è lo stesso uno schifo infinito.

Anonimo ha detto...

Corona dovrebbe essere esaminato più dei casi su cui va ad indagare. Solo che non riescono a trovargli il cervello.

Chit ha detto...

In preda al voyeurismo esasperato ed alla spettacolarizzazione di ogni notizia ci troviamo immersi in tesi di questo o quel tuttologo di turno, illazioni, congetture, ricostruzioni.
Eppure secondo me in questi casi, una volta data la notizia, sarebbe molto più utile il silenzio mediatico in attesa che parli chi sa o dovrebbe farlo cioè investigatori o giudici.
Tutto il resto, come diceva Califano... è solo noia!!!

... per non dire di peggio...

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