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Ne parlavo l'altro giorno con Chica Mala, mentre in Giappone, dopo un sisma dalle dimensioni inimmaginabili il paese ha reagito e in pochi giorni hanno rimesso a posto l'autostrada, i nostri terremotati abbruzzesi assistono alla morte clinica de L'Aquila. Asfissiata dalla speculazione politico-economica e mediatica di un paese con l'alzheimer, la cittadina piangerà il secondo anniversario della sua morte a giorni, il 6 di aprile, con un centro storico puntellato e inaccessibile ai suo stessi cittadini.
Facile immaginare lo stato d'animo degli aquilani. Intuibile la reazione degli esuli davanti a una finta concittadina prezzolata che canta la lode del governo e insulta chi si lamenta nel finto tribunale di "Forum".
Che le tv di proprietà del premier disegnassero una realtà a a sua misura non è certo una sorpresa. Colpisce invece l'ingenuità (o la faccia porca) degli autori, che hanno forse sottovalutato quanto sia scoperto il nervo degli abitanti a pochi giorni da questa nuova triste ricorrenza, e dal confronto della gestione dell'emergenza con il ben più colpito Giappone (nucleare a parte, ma quella è un'altra storia).
3 commenti:
Ciò che più di tutto mi lascia sbigottita è la solerzia di questo nosto paese a mandare aiuti in giro per il mondo per tamponare emergenze causate da varie calamità; un indegno teatrino del governo imbastito dare prestigio alla politica estera, il tutto per far dire a Berlusconi che Obama e la Clinton non muovono passo se prima non si consultano con il "papi". Per contro non si è nemmeno capaci di sgombrare le macerie da L'Aquila o sistemare gli argini dei fiumi veneti per evitare che gli alluvionati debbano ricostruirsi la vita ogni 2 mesi.
I telespettatori che guardano questi programmi sono così rincoglioniti che anche sapessero (e comunque non lo sapranno) dell'inganno non farebbero una piega. Non so proprio cosa ci vorrebbe per svegliarli da questo incantesimo malefico.
C'è stato anche mio fratello e si sapeva che sono solo balle (ti pagano per recitare). Però la cosa grave è che che qui si raccontano balle sulla pelle della gente che non ha più niente. Moralmente, è disgustoso.
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