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Perchè la violenza domestica sulle donne, in alcuni paesi, non riguarda solo le mogli/compagne/figlie, ma anche le dipendenti. Per fortuna persino nelle società più chiuse e maschiocentriche, dove finora questi crimini sono rimasti impuniti, qualcosa comincia a muoversi.
Forse in Arabia Saudita doveva finire in ospedale una lavoratrice indonesiana, un'immigrata, come diremmo qui, per scoperchiare il vaso di Pandora in un paese in cui la discriminazione delle donne e la violenza su di esse è una questione privata. Non c'è neanche da fingere di essere sopresi che alla pretesa di chiarezza da parte del governo indonesiano la risposta dell'ambasciatore Saudita sia stata un invito a "not to over react".
Forse in Arabia Saudita doveva finire in ospedale una lavoratrice indonesiana, un'immigrata, come diremmo qui, per scoperchiare il vaso di Pandora in un paese in cui la discriminazione delle donne e la violenza su di esse è una questione privata. Non c'è neanche da fingere di essere sopresi che alla pretesa di chiarezza da parte del governo indonesiano la risposta dell'ambasciatore Saudita sia stata un invito a "not to over react".
Insomma visto che ci sarebbero oltre "un milione di lavoratori indonesiani in Arabia Saudita"i quali sarebbero "in gran parte soddisfatti" del loro impiego, sarebbe meglio non montare su un caso. L'ambasciatore è un uomo pratico! E infatti spiega per quale motivo sarebbe meglio calare il tono delle polemiche in soldoni: anzi gli immigrati indonesiani dovrebbero essere grati perchè i loro datori di lavoro sauditi se li portano pure "in vacanza in Europa", quelli che restano nella madrepatria poi non dovrebbero piantare grane e ringraziare per i "100 milioni di dollari" che mensilmente vengono dirottati loro dagli stipendi lavorati dai connazionali in Arabia Saudita (cifra ottenuta calcolando che mediamente ognuno degli immigrati mandi a casa 100 dollari al mese).



