ancora miti, riti e liturgie di abbordaggio metropolitano

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martedì 30 novembre 2010

Vi lascio per un paio di settimane, in ottima compagnia

di salsa e donne. E che salsa e che donne!! Il non plus ultra della femminilità salsera internazionale sotto la direzione di Andy "lyric" Cruz: Griselle Ponce, Melissa Rosado, Candy Mena, Ana Masacote, Magna Gopal, Kimberly Rivera, Anya Katsevman, Burju Hurturk Perez, Burju Perez, Duplessey-Monic Walker, Shani Talmor, Teresa Garcia



venerdì 26 novembre 2010

Sono sempre stata Chiara

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guardate questo corto e fatemi sapere cosa ne pensate.
E' stato presentato durante il IV seminario TrAnima e Corpo.
Amo i cortometraggi in genere per la capacità di trasmettere sensazioni e botte allo stomaco in pochi minuti, questo, in particolare è un piccolo gioiello comunicativo.
E' un invito alla riflessione per chi spesso non si pone il problema, per chi si gira dall'altra parte perchè preda di preconcetti o perchè pensa che non lo riguardi.
Chiudo con un collegamento all'elogio della complessità fatta tempo fa dalla mia amica e socia di blog Chica Mala sul vecchio Molto Rumore Per Nulla:
Ah gli uomini
"Come sono ingenui
ed innocenti
e cristallini nel pensiero.
Sono lineari nei loro ragionamenti, troppe volte risoluti e testardi all’inverosimile, soprattutto quando si tratta di difendere le loro posizioni.
Per gran parte di loro o sei santa o sei puttana ma mai una creatura con contorni sfumati.
Solo spigoli, solo figure geometriche per le quali il calcolo della superficie è di facile determinazione, parallelogrammi o al massimo parallelepipedi con le tette.
Non è cosi! Le donne sono cerchi, ellissi, sfere.
Siamo bolle di sapone! Il calcolo è ben complesso, in alcuni casi impossibile, perché i contorni sono mobili, si stringono e si allargano:
espansione e contrazione, espansione e contrazione, senza soluzione di continuità.
La donna è luna - falce di luna, primo quarto, mezza luna, ultimo quarto, luna piena, luna nera – sii astronomo, uomo;
La donna è marea - bassa marea / alta marea, secche / piene, bonaccia / mareggiata – sii navigatore esperto, uomo;
La donna è evento atmosferico - caldo torrido / freddo glaciale, siccità / tempesta tropicale, bassa pressione / alta pressione – sii metereologo, uomo." (Chica Mala)

Sono sempre stata Chiara. [sub-ENG] from 05 Film on Vimeo.

giovedì 25 novembre 2010

Il giorno delle Farfalle

25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne
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L’Onu, con la risoluzione 54/134 del 17 dicembre del 1999, dichiara il 25 novembre giornata mondiale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Il 25 novembre, non è una scelta casuale per rappresentare un aiuto simbolico alle donne, le bambine, un incoraggiamento a denunciare i soprusi e le violenze sul genere femminile a ogni latitudine. La data, come spesso accade, commemora un evento tragico, eletto a simbolo della lotta alla violenza:
l'uccisione delle sorelle Mirabal, avvenuta nel 1960. Le tre donne, nate e vissute nella Repubblica Dominicana, si opposero alla dittatura di Rafael Leonidas Trujillo. Il 25 novembre del 1960, Patria, Minerva e Antonia Maria Teresa, andarono a visitare i mariti in prigione, ma vennero bloccate, portate in un canneto e torturate. Dopo essere state assassinate brutalmente vennero rimesse sulla loro auto e gettate in un burrone per lasciar ipotizzare un incidente stradale.
La storia è stata raccontata dalla scrittrice dominicana Jiulia Alvarez ne “Il tempo delle farfalle” da cui, poi, nel 2001 è stato tratto un film “In the Time of the Butterflies” con Salma Hayek.
La morte delle sorelle ebbe un forte impatto nell'opinione pubblica dominicana che, nonostante la censura, si riscosse fino all'assassinio di Trujillo l'anno successivo.A distanza di 40 anni niente è cambiato. La speranza è che il sacrificio di alcune serva da monito ad altre e dia loro la forza per dire basta. Siano esse vittime di una violenza fisica, psicologica, politica, sociale.

martedì 23 novembre 2010

Preciuos: storie preziose di donne speciali

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mi viene da dire finalmente, non solo per il ritardo con cui esce nelle sale italiane, ma perchè da un pò di settimane avevo proprio voglia di andare al cinema senza riuscire a trovare un film che valesse la pena vedere.
Poco interessata a effetti speciali mozzafiato e 3d desideravo solo chiudermi in una sala e assistere a una Storia, un Racconto.
E questi requisiti sembra possederli tutti Precious, il film su Claireece Precious Jones tratto dal romanzo di Sapphire (ottima garanzia le 6 nomination agli Oscar e i premi al Sundance film festival, che è tutto fuorchè una rassegna commerciale).
Push (questo il titolo originale) è la vita difficile di una donna semplice e insieme dannatamente speciale proprio per la sua situazione impossibile: in seguito alle violenze del padre diventa madre giovanissima di un bambino down, subisce sopprusi e angherie da famiglia, scuola e ambiente sociale.


Ambientato nel bronx anni 80 è  racconta la formazione di una donna che dalla vita ha preso solo pugni in faccia, il tentativo di dare alla propria vita una sterzata prima che sia troppo tardi.
Vorrei proprio andare a vederlo, ma come sempre quando i film sono tratti da libri tendo prima a leggere e poi guardare. Salvo farmi passare la voglia di vedere la storia da un punto di vista diverso dal mio, che finisce sempre col deludermi. Farò un salto in libreria, e se non riesco a trovare il libro, per una volta mi darò prima alla visione e poi alla lettura. Probabilmente proprio questo fine settimana.



lunedì 22 novembre 2010

Consigli sani per gente...

dal manualetto Viaggiare Sicuri della Asl
Mentre guardo il sito della ASL per un consulto sulle vaccinazioni e la profilassi antimalarica per il mio prossimo viaggio (prossimo nel senso che parto tra una settimana) incappo in questo manualetto e mi chiedo: Chi ha scritto l'ultimo punto?

giovedì 18 novembre 2010

Over reaction, la violenza domestica/sulla domestica, in soldoni


fonte notizia

Perchè la violenza domestica sulle donne, in alcuni paesi, non riguarda solo le mogli/compagne/figlie, ma anche le dipendenti. Per fortuna persino nelle società più chiuse e maschiocentriche, dove finora questi crimini sono rimasti impuniti, qualcosa comincia a muoversi.
Forse in Arabia Saudita doveva finire in ospedale una lavoratrice indonesiana, un'immigrata, come diremmo qui, per scoperchiare il vaso di Pandora in un paese in cui la discriminazione delle donne e la violenza su di esse è una questione privata. Non c'è neanche da fingere di essere sopresi che alla pretesa di chiarezza da parte del governo indonesiano la risposta dell'ambasciatore Saudita sia stata un invito a "not to over react".
Insomma visto che ci sarebbero oltre "un milione di lavoratori  indonesiani in Arabia Saudita"i quali sarebbero "in gran parte soddisfatti" del loro impiego, sarebbe meglio non montare su un caso. L'ambasciatore è un uomo pratico! E infatti spiega per quale motivo sarebbe meglio calare il tono delle polemiche in soldoni: anzi gli immigrati indonesiani dovrebbero essere grati perchè i loro datori di lavoro sauditi se li portano pure "in vacanza in Europa", quelli che restano nella madrepatria poi non dovrebbero piantare grane e ringraziare per i "100 milioni di dollari" che mensilmente vengono dirottati loro dagli stipendi lavorati dai connazionali in Arabia Saudita (cifra ottenuta calcolando che mediamente ognuno degli immigrati mandi a casa 100 dollari al mese).

mercoledì 17 novembre 2010

Al caldo d'inverno, Zanzibar o Kenya?



 Ieri mattina mi sono sentita male in metropolitana. Sono crollata sugli altri passeggeri mentre cercavo di raggiungere un posto che si era appena liberato. Se avevo bisogno di conferme per decidere di partire, beh, penso che questo episodio me le abbia fornite tutte. Con il mio compagno avevamo già chiesto le ferie dal 1 al 12 dicembre, proprio in previsione di un viaggetto. Negli ultimi tempi, per vari motivi con cui non sto qui ad ammorbarvi, abbiamo cambiato idea un migliaio di volte. Ma per quanto mi riguarda il dado è tratto, io e il Signore delle tempeste spenderemo la 13esima al caldo prima ancora di riceverla.  Datemi pure della turista, anzichè della viaggiatrice, ma non ho ne il tempo ne la forza di sottopormi a vaccini e profilassi, dunque sono irremovibile sul villaggio organizzato sulla spiaggia con trattamento all inclusive.
Si accettano suggerimenti sulla destinazione.
Per il momento sono indecisa tra due:
A) Watamu, in Kenya;
B) Kiwenga nell'isola di Zanzibar, Tanzania.
Che ne dite?

venerdì 12 novembre 2010

Smetti o muori

dal sito Ansa vedere altre foto
Il terrorismo psicologico fatto con immagini minatorie sui pacchetti di sigarette può bastare a convincere un fumatore a smettere?
Non so nemmeno se possa servire a non fare accendere quelle prime sigarette che poi ti porteranno ad acquistare il primo pacchetto.
Da fumatrice che non accende una sigaretta da oltre 5 anni so che non sarebbe bastata un'immagine, per quanto forte, a farmi smettere. Non che le mie motivazioni fossero profonde, fondamentalmente volontà e orgoglio, ma se queste non si fossere presentate contemporaneamente in quel particolare momento della mia vita avrei ancora le dita gialle di nicotina e non sarei stata in grado di scrivere queste righe senza la compagnia di quell'amica maledetta. Mi chiedo se questa campagna choc possa avere qualche efficacia e su chi proprio perchè so quanto è infida quella compagna, come riesce a farci essere fedeli innamorati, a farci tornare da lei o a farsi desiderare anche dopo anni di lontananza .


mercoledì 10 novembre 2010

Comincio presto, finisco presto e di solito faccio da sola

la signora Luisa che di solito non pulisce il
Ed ecco che oggi un pò su tutte le testate online trovo il riferimento al carico di lavoro che graverebbe sulla donna. Così dopo averci indorato la pillola con il contentino che in realtà amministriamo noi il budget familiare (ma va?!), ora salterebbe fuori che gli uomini aiuterebbero un pò di più le proprie donne lavoratrici, ma poi a guardare le percentuali (per me ottimistiche) c'è da sganasciarsi dalle risate. Mentre leggo i mestieri che i signorini farebbero o meno tra le pareti domestiche mi sembra di sentire l'eco dello spot pubblicitario dei tempi in cui le colf si chiamavano "donne delle pulizie" ed erano italiane:
"Sono Luisa comincio presto, finisco presto e di solito non pulisco il water".
Sarà perchè anche loro piuttosto che mettere le mani, ma anche i guanti, e pulire i sanitari si farebbero crocefiggere?
Anche se tra me, donna lavoratrice, e mia madre, lavoratrice, madre di 4 figli e pignola come adesso vedo solo certi uomini, c'è un abisso nella gestione delle fatiche quotidiane.
I ricordi di mio padre con una ramazza in mano o una spugnetta per lavare i piatti si contano e infatti sono giustamente entrati nel mito. Non posso dire lo stesso del mio ex, che era capace di rivoltare come un calzino il monoloculo in cui convivevamo per ripulire gli interni degli armadi con una cura e una tenacia che a me provocava spasmi di insofferenza al solo pensiero. Gliene devo dare atto e merito, era capace di darsi alle pulizie di fino, quelle che si affrontavano quelle 3/4 volte l'anno (dopo averle rimandate fino all'irrimandabile), con lo stesso spirito con cui certi generali vanno alla guerra. Sul quotidiano però, apriti cielo, o meglio, ogni tanto speravo si aprisse uno squarcio sul pavimento e lo ingoiasse. Oltre lo stiro dei propri panni e la cucina non andava. Nelle prime fasi della convivenza avevamo posto la regola "chi cucina non lava i piatti". Ma si sa queste norme finiscono con l'evaporare non appena sentono il terreno ben solido sotto i piedi, tra un suo esame universitario (che naturalmente studiavamo in due) e un turno proibitivo al lavoro la regoletta aveva finito con il valere solo quando era lui a cucinare (in tal caso i piatti me li smalloppavo io) mentre se ai fornelli ci stava la sottoscritta finiva con il sciropparsi anche i piatti e le padelle.
Penso sia per questo che dopo la rottura ho dimenticato persino come si cucinava un piatto di pasta. I fornelli poi, sono diventati la mia nemesi per un anno e mezzo buono.
Con il Signore delle tempeste, il fidanzato nonchè convivente attuale nessun problema per le mansini quotidiane, in genere non devo invogliarlo a sparecchiare, ma bloccarlo perchè mi fa sparire tutto di torno mentre sto ancora mangiando. Non ho ancora capito se sia il suo modo per tenermi in forma o una qualche mania compulsiva, temo la seconda. Ogni tanto, poi, mi fa pensare che voglia conseguire una laurea in ingegneria applicata per come affronta il carico della lavastoviglie o le pieghe di una camicia. Naturalmente lui è convinto di essere più bravo di me in queste mansioni, mi piace confermargli questa sua convinzione piazzando di traverso qualche coltello o qualche mestolo quando sono io a creare archittetture postmoderene tra i cestelli della lavapiatti. Mi piacerebbe creargli altrettante sicurezze anche in settori che lui esita ancora ad affrontare con la giusta competizione, come la teoria e tecnica del passaggio dell'aspirapolvere. Ma anche propinargli l'inceratura del pavimento con spazzolone e straccio come una sfida a curling non sarebbe male. Sullo smontaggio e rimontaggio di tende e relativi bastoni al momento è imbattibile, così come nel passare i vetri di specchi e finestre. Ma qui siamo nell'ambito dello straordinario, attività che non si fanno certo tutti i giorni e qui, la vera impresa è non tanto, o non solo convincerlo a farlo o a darmi una mano, ma sperare che vada a farsi un giro e mi lasci lavorare in pace senza lamentarsi per il rumore!


Post a blog unificati

Auguri Chica
Buongiorno frugolino! Benvenuto

martedì 9 novembre 2010

La rivoluzione sociale delle donne e dei paria, in India, passa per il cellulare.

Date un conto corrente a tutti e rivoluzioneremo il mondo

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Vi ricordate i vecchi spot della Telecom, quelli con la "figlia" di Ornella Muti al telefono per ore, a chiedere "mi ami, ma quanto mi ami" e quello che "allungava la vita"?
E se grazie al telefonino nelle zone del mondo in cui le divisioni sociali e di genere hanno sempre impedito a donne disagiate, a classi sociali paria, intoccabili, di avere accesso al credito, e dunque all'attività imprenditoriale, le disparità venissero spazzate via  da un cellulare? Se grazie alla telefonia mobile le persone imparassero ad amarsi di più, si offrissero l'occasione per cambiare la qualità della propria vita e magari, perchè no, viverla meglio?
Si sa troppo spesso la felicità passa dai soldi, o perlomeno dalla possibilità di poterli gestire al meglio. Ma se si vive in una zona del mondo in cui non si ha accesso al credito o le banche sono una tale rarità che per poter raggiungere quella più vicina si butta via una giornata intera di lavoro?
La soluzione è rendere il proprio telefono cellulare una carta bancomat, una sorta di carta di credito prepagata, che si possa ricaricare in posti comodi e facili da raggiungere. Ed ecco che quelli che finora erano "invisibili", gli analfabeti che non avevano accesso allo sportello grazie alla telefonia mobile possono scavalcare quei muri finora invalicabili. Certo esistevano già dei servizi bancari via sms, ma la differenza, in questo caso, è che il telefono non è più un canale per accedere al conto, ma "è il conto". I versamenti e i prelievi possono essere fatti componendo  un numero, così semplice che non  è nemmeno necessario sapere usare gli SMS per usare il servizio.
L'apertura del conto avviene grazie a una catena di 900 negozi che hanno già aderito al servizio e si appoggiano alla State Bank Of India, la più grossa banca del paese.
E' l'intuizione geniale di Abhishek Sinha il fondatore di Eko, una "banca mobile" che bypassando il filtro delle guardie all'ingresso consente, ad un potenziale 25% di popolazione indiana senza conto corrente di effettuare prelievi e versamenti dei propri soldi. 

 
Esportarla nel resto dei paesi in via di sviluppo?

lunedì 8 novembre 2010

Histeria: nascita e storia del vibratore come panacea per donne isteriche!

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Lo sapevate?
"I medici dell'età vittoriana erano soliti prescrivere l'uso del vibratore a donne con problemi di ansietà, insonnia, irritabilità o nervosismo."
Ed ecco che ad Hollywood ci fanno un film, o meglio un thriller, sulla storia d'ammore tra una giovane donna del XIX secolo e l'inventore del portentoso giocattolo per signore.
La protagonista femminile sarà Maggie Gyllenhaal, l'indimenticabile e indimenticata protagonista del film Secretary, ex testimonial della Agent Provocateur.
Aspettiamo con vibrante curiosità la realizzazione e l'uscita del film.

Bigotto a comando

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Oggi si è aperto a Milano il simposio sulla famiglia voluto dal Governo.

Nello stesso aticolo letto su La Stampa.it trovo due affermazioni del sottosegretario alla famiglia Giovanardi:

Numero 1.«Scienza e biotecnologie possono togliere ai figli il diritto di nascere all’interno di una comunità d’amore con una identità certa paterna e materna» (...)
Giovanardi ha poi ricordato che un referendum ha confermato la legge che «consente di ricorrere alle cosiddette tecniche procreative omologhe e non a quelle eterologhe». «Questa scelta però viene contestata da chi in nome del desiderio di genitorialità ritiene lecito e possibile ricorrere all’acquisto dei fattori della riproduzione procurandosi sul mercato materiale genetico in vendita e trovando -ha concluso Giovanardi- terze persone che si prestano o a dare l’utero in affitto o donatori che possano dar vita all’embrione».

Numero 2. (in merito alle contestazioni sulla partecipazione al convegno dell'On, Pres. Cav. Silvio Berlusconi) «davanti a certi moralismi mi scappa da ridere». «Se dovessi pensare ai leader della politica italiana che siano nell’ortodossia familiare mi vengono in mente pochi nomi che potrebbero aprire questa conferenza».

Quindi il succo è che per quanto riguarda la fecondazione in vitro e come dice lui il mercimonio di embrioni in nome del desiderio di genitorialita', nonchè il dramma che vive una coppia condannata a non poter procreare grazie a una legge ingiusta aggiungo io, va bene essere bigottoni e moralisti; invece se i più, magari cattolici osservanti non credono sia il caso che un divorziato e ora separato, che ha avuto figli in primo e secondo letto, ormai noto zozzone e ormai comprovato vecchiobavosomignottaro animi un dibattito con un argomento decisamente a lui estraneo tutte le remore chiesastre si vanno a far benedire?

Ma quand'è che questo babbione, insieme a tutte le vecchie cariatidi della nostra politica, lecchine e false come la tinta della Chiabotto (battuta rubata all'Andre) si ritireranno dalle scene?

Io sono decisamente stufa di gente come Giovanardi.





venerdì 5 novembre 2010

Il Babbo Natale tecnologico del PD

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O Gesu' Bambino, o Santa Claus o magari Spongebob, chi lo sa. Sta di fatto che i Senatori del PD quest'anno riceveranno una strenna molto speciale e costosa: un bell'IPAD 64 Gb.

A noi ci informa l'inserto del Venerdì di Repubblica, ai diretti interessati invece ci pensa la capogruppo Anna Finocchiaro e lo fa per iscritto. I 112 interessati hanno ricevuto la lieta novella "in considerazione dell'approssimarsi delle feste natalizie", come dire - se pensavate di comprarvi l'aggeggio e di spendere più o meno 850 Euro, non fatelo non buttate via i vostri soldini, cari colleghi.

Mica sto rosicando perchè a me non me lo regala nessuno, mi incazzo perchè i 112 IPAD verranno pagati con i contributi che ciascun gruppo parlamentare riceve dallo Stato per il supporto delle attività e dei compiti svolti dai senatori (cioè da me che sono una lavoratrice precaria perdipiù incinta); considerando inoltre che ogni parlamentare ha un budget per l'acquisto di apparecchiature elettroniche di 4000 Euro che rimane quindi intonso, il regalo è doppio.

Non penso sia un regalo di Natale, come ho scritto, ci ho giocato un pò, però l'approssimarsi delle feste trovo che capiti proprio a fagiuolo con la trattativa che il PD sta facendo con la APPLE in merito all'acquisto.

Sono "piccolezze", è vero ma per una volta, facciamo una "piccolezza" di sinistra CRIBBIO! C'è la crisi solo quando fa comodo?


Prostituzione e buoi dei paesi tuoi?

Chi può prendere sul serio una norma anti-prostituzione in questo clima di lassismo che ormai la fa da padrone.



Mmm, quindi, come la dobbiamo interpretare? Solo prostitute italiane sulle strade o al limite straniere ma con permesso di soggiorno? O male che vada minorenni date in affido a qualche igienista dentale di specchiata moralità?

Ahi ahi ahi

mmmm, buona questa "schiscetta"

Per chi non è milanese o non abita e lavora a Milano, la schiscetta è un contenitore termico dove mettere il pranzo, puo avere vari scomparti, per il primo, il secondo e magari anche il dolce. Ormai credo sia in disuso ma si può tranquillamente utilizzare il termine per definire semplicemente il pasto portato da casa.

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Qualche settimana fa si parlava dei buoni pasto e del fatto che la grande distribuzione e i circuiti di ristorazione in genere avessero intenzione di boicottarli, in un certo qual modo.





Adesso però parliamo del fatto che, secondo federconsumatori (ma anche secondo me), dal 2001 ad oggi consumare un pasto al bar o al self service/mensa costa il 100% in più.





Allora meglio portarsi il contenitore con gli avanzi della sera prima da casa, armarsi di un libro e andare a fare un giro al parco. Certo, d'inverno a Milano forse è un pò proibitivo ma vuoi mettere il risparmio?




giovedì 4 novembre 2010

A Natale è tutto più buono

Anche quest'anno ho precettato la signora della gastronomia per farmi mettere da parte per tempo leccornie da mettere nei cesti natalizi. Non potrò fare il soliti cestoni gastronomici ai miei familiari più stretti, che arriveranno a Milano dalla Sardegna con un volo al risparmio della Easy Jet e ovvi limiti al bagaglio. Per rimanere a tema però ho già trovato la scappatoia, anzichè cibo regalerò idee per cucinarlo: un acquisto in blocco di Ricette 2.0, così risparmio anche sul prezzo di copertina e le spese di spedizione, e faccio anche del bene, infatti parte dell'incasso andrà alla Onlus del Fondo alimentare.

Basta poco che ce vo?

"Cosa fai nella vita?" "Silvio, le marchette"

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Veri o meno che siano, viste le "gole profonde" da cui uscirebbero le informazioni, i risvolti su questi giri di Escort sono sempre più esilaranti. Non so cosa sia più comico: la statua con il corpo di Superman e la faccia del Presidente dei miei connazionali che impressiona la giovane Ruby o la reazione scandalizzata del Premier alla risposta che leggete nel titolo, datale da un'alticcia Nadia Macrì, con la quale avrebbe sollazzato il presidenziale augello in almeno un paio di occasioni, una delle quali "collettiva".
Con il mio collega stamattina abbiamo commentato la statua ricordando ben altri oggetti che indicano una tanticchia di megalomania, abbiamo stranamente dimenticato il lettone di Putin, ma ci siamo scompisciati con il vulcano di villa Certosa e l'ulivo secolare piazzato su una collinetta fatta costruire appositamente, il monte del pensiero o qualcosa del genere.
Si perchè nell'agiografia del Cavaliere tutto tende a confondersi e dai resoconti degli innumerevoli partecipanti alle sue feste non si sa mai come dividere il grano dal loglio! Fattostà che con il collega ci siamo guardati "Chissà da dove avrà fatto sradicare l'ulivo secolare?!!"  complici, un sorrisetto a mezzabocca e gli occhi brillanti di ilarità "direttamente da Israele?" e l'altro di rimando "Si. Direttamente dal giardino degli ulivi!".
Sembra di leggere la sceneggiatura per un prevedibilissimo cinepanettone con i ricchi che scialacquano in un armamentario di oggettistica kitch e retroscena patetici per chi pensa di fregare e arricchirsi e ne esce gabbato. Così ci chiediamo se apparterrà davvero alla seconda categoria questa nuova escort appena uscita dal cilindro delle occasioni mancate al Grande Fratello? Quale contrappasso peggiore potete immaginare per una che cerca la scorciatoia nei tribunali o nei tribune tv dell'andare a letto con Brunetta per 300€?  Il mio collega fa "ma si, che pungiglione vuoi che abbia?" e io, con in mente la canzone di De Andrè "Vai a sapere..  Se poi è vero quel che si dice dei nani?".

Un giudice
Cosa vuol dire avere
un metro e mezzo di statura,
ve lo rivelan gli occhi
e le battute della gente,
o la curiosità
di una ragazza irriverente
che si avvicina solo
per un suo dubbio impertinente:
vuole scoprir se è vero
quanto si dice intorno ai nani,
che siano i più forniti
della virtù meno apparente,
fra tutte le virtù
la più indecente.

Passano gli anni, i mesi,
e se li conti anche i minuti,
è triste trovarsi adulti
senza essere cresciuti;
la maldicenza insiste,
batte la lingua sul tamburo
fino a dire che un nano
è una carogna di sicuro
perché ha il cuore toppo,
troppo vicino al buco del culo.

Fu nelle notti insonni
vegliate al lume del rancore
che preparai gli esami.
diventai procuratore
per imboccar la strada
che dalle panche d’una cattedrale
porta alla sacrestia
quindi alla cattedra d’un tribunale,
giudice finalmente,
arbitro in terra del bene e del male.

E allora la mia statura
non dispensò più buonumore
a chi alla sbarra in piedi
mi diceva Vostro Onore,
e di affidarli al boia
fu un piacere del tutto mio,
prima di genuflettermi
nell’ora dell’addio
non conoscendo affatto
la statura di Dio.

mercoledì 3 novembre 2010

L'Eco della tolleranza



Come non dare "eco" alla domanda di Aldo Grasso su quelle non poste da Fabio Fazio e Gad Lerner durante le ospitate di Umberto Eco per la promozione del suo Cimitero di Praga?

"La storia è piena di falsi, ma il tragico è che alcuni di questi falsi non producono solo letteratura alla Dan Brown; producono attentati, stragi, guerre ideologiche. Proprio per questo, sia da Fazio che da Lerner mi sarei aspettato questa domanda: Eco è il più importante e stimato autore della Bompiani, com’è possibile che questa casa editrice pubblichi i diari di Mussolini ritrovati da Marcello Dell’Utri ma ritenuti falsi da molti storici?" (fonte)

Segnalo ai lettori che hanno voglia di scorrere quella puntata dell'Infedele, l'intervento di Lorella Zanardo e di Sara Giudice (militante PDL Milano, portavoce di una protesta pubblica contro la candidature di soubrette nel partito) in seguito alla ripropozione della presentazione di Nicole Minetti fatta da Podestà ai tempi della sua candidature e sulla questione culturale e morale che sta dietro la tolleranza dei comportamenti del premier.




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