ancora miti, riti e liturgie di abbordaggio metropolitano

Cerca nel blog

domenica 7 giugno 2009

Home sweet home

di Sherazade

Nel vedere il filmato di Home Project mi è venuta in mente una vecchia regola di comportamento, il classico rimprovero che ti veniva fatto durante le lezioni di educazione civica a scuola o in altre pubbliche occasioni "non fare altrove quello che non faresti a casa tua!". Erano i piedi sul tavolo, le incisioni sui banchi, i graffiti sui muri e gli atti di maleducazione se non di vero e proprio vandalismo in genere.

Mi chiedo allora dove sia la difficoltà nell'applicare questa regola basilare a Gaia, il nostro pianeta. La madre terra.

Noi popolo civilizzato e ecocompatibile ci sentiamo a posto con noi stessi perchè usiamo lampadine a risparmio energetico, abbiamo elettrodomestici classe A. Usiamo l'auto con la marmitta catalitica o a Gpl, vendiamo i nostri rottami ai paesi del terzo mondo o in via di sviluppo. Facciamo la raccolta differenziata e quando ci avventuriamo in una gita fuori porta portiamo via i nostri rifiuti in un sacchetto. Se fumiamo non lasciamo mozziconi che si degradano in qualche secolo sulla spiaggia, ci portiamo via anche quelli.


Siamo ecologici e zelanti, rimproveriamo i nostri figli quando buttano delle cartacce per terra, stabiliamo che le cacche degradabili dei nostri cani debbano essere raccolte nell'apposito sacchetto non degradabile per non lordare i nostri marciapiedi di catrame.

Spegniamo la luce nelle giornate internazionali per la terra e ci commuoviamo nel vedere gli orsi bianchi usciti dal letargo e morire per la fatica di aver nuotato miglia e miglia senza riuscire a trovare il ghiaccio sul quale poggiare le zampe.

Corriamo in massa a salvare i cetacei spiaggiatie disorientati dai segnali radar delle piattaforme petrolifere, ma non potremmo mai rinunciare all'oro nero, così lasciamo che indigeni peruviani vadano al massacro suicidandosi contro interessi troppo grandi per loro, troppo lontani dal resto del mondo.

Guardate questo filmato di Yann Arthus-Bertrand sul nostro pianeta, dura un'ora e mezza e girerà sul web fino al 14 giugno 2009.
A Report stasera, 7 giugno (sono previste repliche su Raisat Extra canale 121 piattaforma Sky: Lunedì 08/06 alle 10.00 e alle 21.00 Giovedì 11/06 alle 16.45 Venerdì 12/06 alle 24.00), parlano del degrado ambientale nel Delta del Niger causato da continue rotture delle pipeline che hanno causato morie di pesci e degrado ambientale e dal Gas Flaring, con fiamme che si sprigionano direttamente dal suolo. Si tratta di gas tossico che fuoriesce dai giacimenti. I gas buoni vengono utilizzati, quelli inutilizzabili vengono bruciati in loco. Il Gas Flaring è vietato dalle norme internazionali, ma mettersi a norma costa e alcuni stati chiudono volentieri un occhio in cambio di soldi sottobanco. Quali sono le conseguenze per la popolazione locale? Qual'è la "ricaduta"?

Continuiamo a fare il nostro piccolo, ma chiediamoci quanto valgano questi sforzi se non viene fatto qualcosa di davvero grande per salvare Gaia.

Qui sotto il making of della Mauritania




Nelle foto potete vedere il Lago D'Aral nel 2000 e nel 2009., Le immagini sono state rese note dal Nasa Earth Observatory, per il suo decimo compleanno. Illustrano come sono cambiate le condizioni del pianeta dal 1999 al 2009.



Nessun commento:

Cerca nel blog

segnala su:

socialnetworkizzaci

Bookmark and Share
Blog Widget by LinkWithin