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Sabato ho compiuto 39 anni. Li ho "festeggiati", si fa per dire, nella sala d'aspetto del pronto soccorso di Rho, perchè mio suocero, una settimana dopo essere stato dimesso dopo l'ultimo infarto (con tre angioplastiche) ha avuto un nuovo malore. Probabilmente non sopporta le medicine, troppe e pesanti da macinare per il suo corpo ormai provato. Il pensiero di tutti è andato alla donna che dopo avergli ciucciato il conto in banca ora si limita ad aspirargli la pensione: "nessuna mi ha mai dato tanto" dice lui, con il viso tirato dallo spavento "nessuna ti ha mai preso tanto" ribattono i figli, e non si riferiscono solo ai soldi.
Mi fa tenerezza quest'uomo così forte e così fragile e mi chiedo se ce la farà a liberarsi di questa zavorra che sta riducendo i suoi ultimi anni. Mi chiedo se sia giusto che lo faccia. Se non sia meglio vivere da leoni questi ultimi scampoli di esistenza, con una donna più giovane dei propri figli, piuttosto che trascinarsi dal circolo all'orto, in un tran tran che potrebbe prolungargli la vita si, ma da premorto?
Non so cosa sia giusto, perchè per quanto sia facile teorizzare un'esistenza piena, vedo che nel momento in cui rischia di perderla ci si aggrappa tenacemente. Remissivo e docile si accontenta di the e brodini, lui che fino a poco tempo fa spaccava pezzi di carne intera con l'accetta, direttamente nella cucina di casa.
E mentre lo guardo spero che decida consciamente di vivere, a differenza di quanto ha fatto, inconsciamente mio padre, quasi un anno fa.
3 commenti:
Auguri (in ritardo). Mi spiace per tuo suocero, è incredibile quanto sia diffusa questa faccenda degli uomini di una certa età che perdono la testa e si fanno (più o meno) raggirare da donne più giovini.
In bocca al lupo! Anch'io sento spesso parlare di situazioni simili ...
Situazioni simili in giro, ma ognuna diversa, e quindi di diversa valutazione. Comunque auguri.
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