Dormiente - Tamara de Lempicka, 1932 |
Così quest'anno non c'è proposta che tenga: tra mia zia che vorrebbe accomodarmi in un locale costosissimo, mio fratello che vorrebbe trascinarmi in piazza con bottiglia e petardi in mano, il fidanzato che vorrebbe frullarmi in un locale salsero, io scelgo casa, pantofole e silenzio!
Quest'anno infernale vorrei chiuderlo come l'ho iniziato: tra le pareti di casa (anche se l'anno scorso era quella dei miei), con un plaid sui piedi e un collo alto che mi scaldi le corde vocali, con l'eco in sottofondo di Baggio che si trasforma in un sobborgo di Beirut, come sempre. Vorrei andare a letto tranquilla e svegliarmi riposata e sorridente, senza freddo nelle ossa del capodanno in piazza o la sensazione del troppo pieno del post cenone. Senza i lividi nelle gambe e le dita dei piedi maciullate dai soliti cinghiali che corrono dietro alle scalmanate con gli arretrati, perchè escono di casa e vanno a ballare solo alle feste comandate: Hallowen, San Silvestro e festa delle donne!
Vorrei chiudere l'anno vicino ai miei cari, con un ultimo pensiero a quello che non c'è più e augurare a me e a loro che, con tutto quello che ci ha tolto questo duemiladieci, almeno fino al 2030 si debba solo ricevere, per pareggiare i conti.
Visto che a sentire le statistiche è stato un anno duro per una famiglia su 3 faccio lo stesso augurio anche a tutti voi, sia che siate abituali frequentatori di queste pagine, sia che siate finiti qui per caso, in cerca di suggerimenti per l'ultimo dell'anno.
Buon nuovo decennio a tutti